6/5/2007
(VINCENZO LETIZIA /
foto di Felice De Martino) - Il
Napoli esce con le ossa rotte dalla
trasferta Mantova in ogni senso, per
gli infortuni, per la classifica e
per gli evidenti errori di concetto
tattici che ne compromettono ora
seriamente la conquista del secondo
posto. Ma andiamo con ordine. Il
Napoli all’indomani della battaglia
del ‘Martelli’ conta gli infortunati
e gli squalificati e si accorge che
a Brescia, Reja non solo dovrà
riesumare i tanti giocatori messi
troppo presto in naftalina, ma
addirittura dovrà ingegnarsi e
cambiare modulo. Bogliacino
ha rimediato una distorsione al
ginocchio destro con interessamento
del collaterale mediale che potrebbe
tenerlo lontano dai campi di gioco
per almeno un mese. Per
Domizzi, addirittura si
teme la frattura del perone: il
campionato per lui potrebbe essere
finito ieri. Sosa e
Montervino invece
lamentano delle contratture agli
adduttori, da valutare alla ripresa
degli allenamenti martedì. Ancora,
oltre a Bogliacino (comunque
infortunato), per la gara di
domenica contro il Brescia saranno
squalificati Dalla Bona
(per un turno) e Maldonato
(per due gare). Il pessimo
arbitraggio dell’internazionale
(!!!) Messina ha fatto si che il
Mantova “facesse saltare le
ginocchia” di tanti calciatori
azzurri. Un comportamento
assolutamente da condannare quello
del Mantova, che ha giocato ben
oltre i limiti della correttezza
sportiva, favorito da un
arbitraggio, quello di Messina, che
Marino farà bene a ricusare in ogni
sede da ora e per sempre. Un danno
enorme quindi, con un effetto
indotto che potrebbe costare
carissimo a Reja che ora a Brescia
dovrà dimostrare di essere un
allenatore di un certo livello.
Perché questo? Innanzitutto, perché
appare evidente che con tanti uomini
fermi in infermeria, con determinate
caratteristiche tattiche che
verranno a mancare, il 5-3-2 non
potrà essere riproposto quantomeno a
Brescia e finquanto non si
recupererà ad esempio Bogliacino.
Bisognerà ripiegare su un 4-4-1-1 (0
4-2-3-1) con Iezzo in porta, da
destra a sinistra Grava, Cannavaro,
Savini e Rullo; a centrocampo con
Trotta, Amodio, Gatti e Capparella
(o Pià); con De Zerbi dietro Calaiò.
Questo è l’unico modulo, che viste
le tante assenze e viste le
caratteristiche dei calciatori
arruolabili, Reja può pensare con un
certo costrutto di schierare in
campo a Brescia. E’ ora che Reja
dimostri sagacia tattica, quella che
è purtroppo troppe volte è mancata
quest’anno, anche ieri a Mantova.
Grida ancora vendetta la scelta di
far giocare al ‘Martelli’ Sosa e non
Pià, con il “Pampa” letteralmente
imbavagliato da Notari, ovvero il
difensore centrale più forte nel
gioco aereo della serie B. Una
squadra che conta così tanti
difensori aitanti atleticamente,
poteva, anzi doveva essere messa in
difficoltà con giocatori svelti e
rapidi che pure il Napoli ha in seno
al proprio organico. Reja dovrà ora
anche recuperare giocatori con il
quale si è scontrato bruscamente, si
veda Giubilato e soprattutto De
Zerbi, calciatore sprecato per la
categoria che ogni allenatore
vorrebbe, ma che il tecnico
goriziano non ha saputo mai
valorizzare in un adeguato impianto
tattico e che da molte domeniche
spedisce puntualmente in tribuna.
Purtroppo si sapeva sin dall’inizio
che la doppia trasferta di Mantova e
Brescia, avrebbe deciso il
campionato. Il primo round a Mantova
è stato perso, a Brescia non si
potrà fallire ancora, perché andare
a giocarsi l’ultima gara di
campionato a Genova con più di 2
punti di ritardo sui liguri sarebbe
davvero un peccato per come ad un
certo punto si era posizionati in
classifica. Il Napoli adesso paga i
tanti, troppi pareggi casalinghi
(anche nei 18 risultati “utili”
consecutivi troppi punti sono stati
lasciati per strada) e un
organizzazione tattica che purtroppo
non è neanche lontanamente
paragonabile a quella del Genoa. Ma
paga anche un mercato di gennaio
sciagurato, dove molto si sarebbe
potuto e dovuto fare e non si è
voluto far niente per chissà quale
arcano motivo.
Tant’è, ora c’è ancora un campionato
da dover vincere, nonostante tutto
due punti dal Genoa e otto dalle
quarte non è un bilancio da
disprezzare adesso. Ma ora più che
mai, e lo ripetiamo forte ancora una
volta, Reja dovrà dare ragione a
Marino che lo ha sempre difeso in
ogni circostanza e dimostrare di
essere un tecnico e non solo un
allenatore all’altezza dell’organico
del Napoli…
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