27/12/2005
(RENATA SCIELZO) - Fine 2005: è
tempo di classifiche, di bilanci, di
sondaggi in vista dell’anno nuovo e,
per chi è scaramantico o
appassionato di lotto, è tempo di
numeri da giocare o da utilizzare
come portafortuna per l’anno a
venire, sperando che a tutti possa
riservare soddisfazioni e nuove
emozioni.
Ed è così che va anche nel variegato
e strambo mondo del pallone, dove si
sa, classifiche, cifre e
statistiche, Tosatti docet, contano
non poco e spesso sono foriere di
discussioni e polemiche.
In questi giorni di festa a regalare
motivo di discussione e/o di
disappunto (come nel caso di chi
scrive) tra gli appassionati del
rettangolo verde ci hanno pensato la
UEFA e, a quanto pare, i lettori di
UEFA.com. Sul sito della UEFA
(www.uefa.com) è infatti possibile
entro il 13 gennaio votare il best
team 2005.
Ci sarebbero - e si noti da subito
il condizionale - i più grandi
giocatori del mondo divisi in base
ai rispettivi ruoli candidati a
comporre la squadra che tutti
vorrebbero avere: il dream team per
l’appunto.
Otto sono gli italiani (Buffon,
Cannavaro, Maldini, Zambrotta, Nesta,
Camoranesi, Pirlo, Toni) e molti
sono i giocatori stranieri che
militano nel nostro campionato (Dida,
Cafu, Thuram, Kakà, Nedved, Adriano,
Ibrahimovic, Shevchenko).
Se molto chiari sono i meccanismi di
voto, forse altrettanto o meglio
andavano chiarite e palesate le
logiche sottese alla scelta di
alcuni dei candidati da votare.
Ci perdonino il “grande capo”
Joanhsson e i suoi prodi lettori, ma
se molte candidature erano e sono
scontate, alcune sembrano
sinceramente più che opinabili, in
parole povere ridicole.
Ci spieghiamo meglio e con piglio
estremamente polemico, perché se
l’obiettività non è della politica,
a quanto pare non lo è, a maggior
ragione, del mondo del calcio. Fa
davvero specie - limitandosi allo
stretto e angusto ambito nazionale -
vedere assenze eclatanti e al
contempo ritrovare “schiappe”
incommensurabili tra i presunti e
fantomatici numeri uno del mondo. E
ci si perdoni la caduta lessicale
(schiappe, ma avremmo mai potuto
dire mezze calzette?) e di stile, ma
tale è il vocabolo che si addice a
calciatori sopravvalutati, che poco
hanno dimostrato e che forse hanno
dalla loro il vantaggio di giocare
in club di un certo peso.
Chi ha stilato questa sorta di
classifica o meglio, ha proposto le
candidature, di cosa ha tenuto
conto? Classe, media goal fatti o
subiti, rendimento nella stagione
2005 o che altro?
Non vorremmo che la nostra scherzosa
polemica diventi un lungo J’accuse,
né che tanto meno sembri un attacco
ad personam, ma leggere tra i
candidati del best team 2005 nel
ruolo di difensore centrale il nome
di Alessandro Nesta ci ha fatto
sinceramente sbellicare dalle
risate. I motivi: passiamo ad
elencarli in quella che potrebbe
essere una lunga lista senza fine,
scusandoci con il diretto
interessato, contro il quale, non ce
ne voglia, non abbiamo nulla di
personale.
Nesta al Milan, Nesta in azzurro.
Candidato per i bei tempi che
furono? Perché, qualcuno ci
illumini, ma il ragazzo viene da una
stagione che definire pessima è dir
poco. La difesa del Milan, troppo
spesso traballante specie sui calci
piazzati, si regge sul decano di
lungo corso Maldini, non di certo
sull’ex laziale e quella della
nazionale deve a Cannavaro e non di
certo a Nesta, che abbiamo visto in
affanno perfino contro la
Bielorussia, una certa instabile
stabilità (e ci si perdoni
l’ossimoro, ma molti, moltissimi
sono i timori sulla retroguardia
azzurra in vista dei mondiali). E
allora? Avremmo visto meglio il
bell’Alessandro proposto per un
calendario della Uefa (magari con
Sir Beckam) piuttosto che in un
fantomatico dream team.
Tra gli allenatori poi non c’è
Capello. Forse perché il suo essere
burbero e vincente lo rende inviso a
molti?
Tra gli attaccanti o tra i
trequartisti non c’è Totti, il quale
probabilmente paga lo scotto della
pessima stagione della Roma o più
probabilmente lo sputo a Poulsen o
che altro? Perché è da un po’ che ci
pare ritrovato. Non sarà da pallone
d’oro, ma da possibile best team
forse sì. E tanto per mettere il
naso unpassant fuori degli angusti
confini nazionali preme rilevare
l’assenza di Messi, quello che non
uno qualunque, ma il pibe de oro in
persona, ha definito il suo erede.
Viene da pensare che bisognava
creare una categoria a parte, o che
la Uefa non sapesse in quale ruolo
ingabbiare il Totti nazionale o
soprattutto il giovane talento
argentino. Per Totti si dirà che non
ha vinto, che a livello
internazionale non è nessuno etc.,
per l’ argentino qualcuno obietterà
che non ha troppa esperienza, che è
giovane e via con altre futili
argomentazioni che non hanno ragion
d’essere. Perché nulla ha ragion
d’essere se poi tra i candidati
esterni destri leggiamo: David
Beckam, ma insomma, ancora non è
chiaro a lor signori che il
rettangolo di gioco non è una
passerella?
Quello della Uefa sarà pure un
gioco, ma anche se si dovesse
progettare il dream team per la
playstation (e francamente ci sorge
il dubbio che quello sia lo scopo
del sondaggio) non sarebbe un minimo
opportuno provare ad essere più
obiettivi?
Chi scrive non ha remore a
dichiararsi estimatore di Totti o a
dire che è uno che fa la differenza
(vedi Mario Sconcerti), così come
non ha problemi ad accettarne
l’esclusione (forse giusta), che la
brutta prima parte dell’anno
giustifica e motiva, ma al contempo
fatica a capire come possano
coesistere le candidature,
naturalmente in ruoli diversi, di un
Luca Toni, autore di un finale
d’anno scoppiettante, ma da
giudicare nel lungo periodo (ci si
passi anche questa, non ce ne
vogliano male i tifosi viola o gli
aficionados della nazionale) o di un
Nesta o di uno Zambrotta (discreti
giocatori, ma non di certo
nell’ultima stagione, una delle loro
peggiori…).
Insomma se si vuole scherzare che lo
si faccia, del resto è questo il
fine anche del nostro pezzo, un po’
polemica, un po’ boutade, un po’
j’accuse, l’importante è chiarire lo
scopo: playstation o numeri da
giocare al lotto? Perché se poi
avessero inserito anche il Bobone
nazionale oltre al 13 (Nesta) al 19
(Zambrotta) al 23 (Beckam) il 32
avrebbe potuto fruttare addirittura
una quaterna... di riserva il 30 di
Messi o il 10 di Totti….
Beh dopo che un po’ di numeri li
abbiamo dati, ci congediamo….
Magari qualcuno li gioca, magari
qualcuno vince. Grazie UEFA.
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