(Vincenzo
Letizia) - E’ un Napoli con un piede e
mezzo in serie B, difficile che il TAR
riabiliti società che in questo momento non
avrebbero danari e titoli neanche per essere
iscritte a tornei dilettantistici. Poi, c’è
il Genoa che ha 40 pagine, non una, di
fascicoli che la inchiodano senza
possibilità di equivoci, negli anni ’80
Paolo Rossi e Bruno Giordano furono sospesi
per molto, ma molto meno. Eppure, il mercato
del Napoli continua a risultare poco
interpretabile, se si pensa che dovrebbero
vestire l’azzurro giocatori in pratica a
fine carriera, vedi Milanese, 35 anni, o
difensori che in B hanno riscaldato al
massimo la panchina, vedi Orfei. Poi,
qualche nome che suscita interesse, sembra
aver preso altre vie, ad esempio Stendardo
che in ogni sua intervista dichiara di voler
vestire l’azzurro, nostre attendibilissime
fonti, ci segnalano abbia già firmato da
tempo per la Lazio. Con tutto il rispetto,
per Bogliacino ed Amodio, i tifosi, con un
Napoli che riotterrebbe la B si
aspetterebbero ben altri giocatori.
E tra questi dubbi ed incertezze, intanto,
iniziano a volteggiare in casa Napoli i
primi fumi di polemiche, che certo non fanno
bene alla salute morale della squadra, tanti
i casi sotto la sabbia pronti ad emergere
quando l’occasione si rivelerà propizia. Ad
esempio, una cosa che in una squadra di
calcio, così almeno ci hanno sempre
insegnato gli allenatori più avveduti, non
si deve far mai è mettere tensione ed in
competizione due portieri dello stesso
livello. Si nota, inutile girarci troppo
attorno, un certo mal contento, seppur ben
nascosto, di Gianello che mal digerisce la
rivalità del nuovo arrivato Iezzo. Non a
caso appena due giorni fa, quando gli
abbiamo posto il problema della rivalità con
il nuovo estremo difensore arrivato dal
Cagliari ci ha così risposto, tra il serio
ed il faceto. "Non vorrei che quest'anno
parto titolare e poi mi ritrovo
dodicesimo...”.
Un altro malcontento emerso nelle ultime
ore, è quello di Calaiò che dopo una
stagione così e così trascorsa all’ombra del
Vesuvio, vorrebbe riscattarsi, ma ci tiene
subito a precisare una cosa: “Ho letto che
il Napoli ha bloccato Fava ed intende
acquistarlo. L'ho sentito dire anche a Reja
in televisione. Sottolineo subito che la
società è libera di agire come meglio crede
sul mercato per rendere il Napoli sempre più
forte. Io, però, ritengo che non possiamo
coesistere io e Fava. Abbiamo le stesse
caratteristiche e in un Napoli che non gioca
anche in Europa come il Milan uno dei due
sarebbe sacrificato. Sono qui per ripetere
la magica stagione con il Pescara, 21 gol.
Non ho alcuna intenzione di restare a
guardare. Voglio giocare con continuità. Per
il Napoli ho rifiutato la serie A con il
Palermo ed il Siena. In A voglio andarci con
il Napoli, ma giocando e non stando a
guardare gli altri. Non intendo perdere un
anno. Fava? È bravo quanto me. È agile in
area, segna con facilità. Più ci penso e più
sono convinto che io, Sosa e Fava saremmo
troppi nello stesso ruolo. Aspetto di
conoscere il pensiero di Marino, ribadendo
che io di certo non starò a guardare. Voglio
restare al Napoli, ma per giocare. Nel
finale dello scorso campionato, non feci
polemiche quando Reja utilizzò Sosa. Aveva
ragione il nostro allenatore:
psicologicamente non stavo bene e meritai
l'esclusione. Adesso, no: sto benone ed
intendo disputare un campionato eccezionale.
Non ho trenta anni, ma ventitre e non posso
accettare serenamente di andare in
panchina”.
Dunque un po’ di dissapori attuali, ed
alcuni misteri svelati, come quello di
Scarlato, che dopo un buon campionato in
maglia azzurra, molti non comprendevano
perché non fosse stato confermato. Ecco
perché Scarlato è andato via: “Marino mi ha
detto che sono un giocatore tecnico per
giocare in serie C, sono di categoria
superiore ma questa motivazione mi sembra
una scusa. Mi sento tradito da Reja con cui
nel finale di campionato ho avuto dei
diverbi, pensavo di aver chiarito con lui,
in realtà non sembra sia così. Altra scusa è
il fatto che si dice che io sono troppo
lento, in realtà –aggiunge Scarlato- non
penso che i compagni rimasti a Napoli in
difesa siano più veloci di me. Sono certo
che il mio pessimo rapporto con l'allenatore
abbia inciso sulla mia mancata conferma, mi
dispiace tantissimo perchè è la squadra
della mia città e sarei rimasto volentieri
per dare grandi soddisfazioni ai tifosi che
mi vogliono bene".
Non resta che aspettare ora Ferragosto per
conoscere la categoria, quando a sole due
settimane dell’inizio del campionato, Marino
smentirà le nostre perplessità, oppure
confermerà movimenti di mercato che
francamente non sembrano consoni ai
programmi che pure De Laurentiis, lo
ribadiamo, miglior presidente che il Napoli
potesse avere in questo particolare momento
storico, va’ sbandierando fin dal primo
giorno del suo approdo nella città
partenopea.