• TRA B E C, IL NAPOLI DEI MILLE DUBBI E DI QUALCHE CASO SPINOSO •

31/7/2005

(Vincenzo Letizia) - E’ un Napoli con un piede e mezzo in serie B, difficile che il TAR riabiliti società che in questo momento non avrebbero danari e titoli neanche per essere iscritte a tornei dilettantistici. Poi, c’è il Genoa che ha 40 pagine, non una, di fascicoli che la inchiodano senza possibilità di equivoci, negli anni ’80 Paolo Rossi e Bruno Giordano furono sospesi per molto, ma molto meno. Eppure, il mercato del Napoli continua a risultare poco interpretabile, se si pensa che dovrebbero vestire l’azzurro giocatori in pratica a fine carriera, vedi Milanese, 35 anni, o difensori che in B hanno riscaldato al massimo la panchina, vedi Orfei. Poi, qualche nome che suscita interesse, sembra aver preso altre vie, ad esempio Stendardo che in ogni sua intervista dichiara di voler vestire l’azzurro, nostre attendibilissime fonti, ci segnalano abbia già firmato da tempo per la Lazio. Con tutto il rispetto, per Bogliacino ed Amodio, i tifosi, con un Napoli che riotterrebbe la B si aspetterebbero ben altri giocatori.
E tra questi dubbi ed incertezze, intanto, iniziano a volteggiare in casa Napoli i primi fumi di polemiche, che certo non fanno bene alla salute morale della squadra, tanti i casi sotto la sabbia pronti ad emergere quando l’occasione si rivelerà propizia. Ad esempio, una cosa che in una squadra di calcio, così almeno ci hanno sempre insegnato gli allenatori più avveduti, non si deve far mai è mettere tensione ed in competizione due portieri dello stesso livello. Si nota, inutile girarci troppo attorno, un certo mal contento, seppur ben nascosto, di Gianello che mal digerisce la rivalità del nuovo arrivato Iezzo. Non a caso appena due giorni fa, quando gli abbiamo posto il problema della rivalità con il nuovo estremo difensore arrivato dal Cagliari ci ha così risposto, tra il serio ed il faceto. "Non vorrei che quest'anno parto titolare e poi mi ritrovo dodicesimo...”.
Un altro malcontento emerso nelle ultime ore, è quello di Calaiò che dopo una stagione così e così trascorsa all’ombra del Vesuvio, vorrebbe riscattarsi, ma ci tiene subito a precisare una cosa: “Ho letto che il Napoli ha bloccato Fava ed intende acquistarlo. L'ho sentito dire anche a Reja in televisione. Sottolineo subito che la società è libera di agire come meglio crede sul mercato per rendere il Napoli sempre più forte. Io, però, ritengo che non possiamo coesistere io e Fava. Abbiamo le stesse caratteristiche e in un Napoli che non gioca anche in Europa come il Milan uno dei due sarebbe sacrificato. Sono qui per ripetere la magica stagione con il Pescara, 21 gol. Non ho alcuna intenzione di restare a guardare. Voglio giocare con continuità. Per il Napoli ho rifiutato la serie A con il Palermo ed il Siena. In A voglio andarci con il Napoli, ma giocando e non stando a guardare gli altri. Non intendo perdere un anno. Fava? È bravo quanto me. È agile in area, segna con facilità. Più ci penso e più sono convinto che io, Sosa e Fava saremmo troppi nello stesso ruolo. Aspetto di conoscere il pensiero di Marino, ribadendo che io di certo non starò a guardare. Voglio restare al Napoli, ma per giocare. Nel finale dello scorso campionato, non feci polemiche quando Reja utilizzò Sosa. Aveva ragione il nostro allenatore: psicologicamente non stavo bene e meritai l'esclusione. Adesso, no: sto benone ed intendo disputare un campionato eccezionale. Non ho trenta anni, ma ventitre e non posso accettare serenamente di andare in panchina”.
Dunque un po’ di dissapori attuali, ed alcuni misteri svelati, come quello di Scarlato, che dopo un buon campionato in maglia azzurra, molti non comprendevano perché non fosse stato confermato. Ecco perché Scarlato è andato via: “Marino mi ha detto che sono un giocatore tecnico per giocare in serie C, sono di categoria superiore ma questa motivazione mi sembra una scusa. Mi sento tradito da Reja con cui nel finale di campionato ho avuto dei diverbi, pensavo di aver chiarito con lui, in realtà non sembra sia così. Altra scusa è il fatto che si dice che io sono troppo lento, in realtà –aggiunge Scarlato- non penso che i compagni rimasti a Napoli in difesa siano più veloci di me. Sono certo che il mio pessimo rapporto con l'allenatore abbia inciso sulla mia mancata conferma, mi dispiace tantissimo perchè è la squadra della mia città e sarei rimasto volentieri per dare grandi soddisfazioni ai tifosi che mi vogliono bene".
Non resta che aspettare ora Ferragosto per conoscere la categoria, quando a sole due settimane dell’inizio del campionato, Marino smentirà le nostre perplessità, oppure confermerà movimenti di mercato che francamente non sembrano consoni ai programmi che pure De Laurentiis, lo ribadiamo, miglior presidente che il Napoli potesse avere in questo particolare momento storico, va’ sbandierando fin dal primo giorno del suo approdo nella città partenopea.
 

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