• ZITTI ZITTI, IL SILENZIO E’ D’ORO •

31/3/2007

(RENATA SCIELZO) - Abbiamo sempre chiesto parola e rivendicato il nostro diritto alla libertà di espressione, oggi, paradosso dei paradossi, ballerini come siamo, aneliamo al SILENZIO STAMPA.
In linea con la nostra squadra del cuore e con i nostri eroi, da tempo privi della favella, andata via a suon di mirabolanti prestazioni, ci autocensuriamo e proferiamo parola per l’ultima volta.
Motivazioni? Ce ne sarebbero varie, ma ne bastino due su tutte: MONOTONIA (la nostra) e ACROBAZIA (Reja e Marino).
Noi a furia di ripetere che la squadra non gira, che non c’è organizzazione di gioco, che alcuni calciatori sono mal impiegati, che le sostituzioni non sono azzeccate, finiremmo con l’attirarci l’odio anche del lettore più accanito e del parente più caro.
Oramai siamo sullo SCONTATO ANDANTE e siccome anche la classifica vira verso strade – ahinoi - già immaginate e temute tanto vale lasciar parlare il gioco…. e quello più di ogni altra cosa è tristemente, palesemente BALLERINO. Solo qualche sprazzo e quello sprazzo spesso si chiama Bogliacino. Per il resto quelli che dovevano essere i pezzi da 90 stanno capitolando e a tutti manca smalto e brillantezza. E qui la finiamo, altrimenti qualche maldicente moralista benpensante attacca la solita solfa e ci accusa di salire sul carro del vincitore quando le cose vanno bene e di sparare a zero quando le cose vanno male. Non è nel nostro costume. E dunque “dribbliamo” la MONOTONIA e facciamo di peggio…Abbandoniamo il campo.
Ci tiriamo fuori, a mo’ di Ponzio Pilato. E lo facciamo per il bene di tutti: non stanchiamo i lettori, non ci facciamo il fegato amaro, evitiamo di imbatterci nel nostro dg che attacca con la storia dei sapientoni.
E che ci seguano a ruota i nostri colleghi. Questo è il nostro auspicio: un silenzio stampa diffuso e generalizzato che permetta a Reja e al dg di pensare più a lungo alle dichiarazioni da rilasciare nel dopo partita, perché quelle attuali sono “vecchie, consunte e rattrappite”. Pare esserci sempre una giustificazione, mai un’ammissione di colpa, mai un prendere coscienza della CRISI DI GIOCO. Se va bene ci sentiamo dire. Ci è mancata lucidità sotto porta, siamo stati sfortunati, in fase di concretizzazione ci è mancato qualcosa. QUALCOSA????
E allora a che pro intervistare questi signori? Per sentirci ribadire la favola dei sapientoni lupi cattivi famelici desiderosi di cappuccetti azzurri?
Mettiamo la parola fine a questa bella favoletta, almeno Reja e Marino ci risparmieranno le loro acrobatiche arrampicate, eviteranno di trovare scuse da far ridere i polli, che nemmeno l’ultimo Maurizio Mosca accamperebbe.
Diciamo fine a questa farsa infinita e siamo tutti più contenti: gioca bene, gioca male, lo vogliamo in nazionale recita un coretto da stadio. Gioca bene, gioca male la nostra squadra è peggio della nazionale, questa è la solfa: ci sono gli intoccabili, quelli di cui non si può parlare, quelli che si offendono,i permalosi e via dicendo. E poi noi i ballerini sapientoni. E allora smettiamo di ballare, contribuiamo alla serenità dell’ambiente e facciamoci di “ZITTI ZITTI, IL SILENZIO E’ D’ORO” il nostro credo. E vediamo se il gioco cambia. Alla prossima.
 

 

INDIETRO