(RENATA SCIELZO) - Abbiamo
sempre chiesto parola e rivendicato
il nostro diritto alla libertà di
espressione, oggi, paradosso dei
paradossi, ballerini come siamo,
aneliamo al SILENZIO STAMPA.
In linea con la nostra squadra del
cuore e con i nostri eroi, da tempo
privi della favella, andata via a
suon di mirabolanti prestazioni, ci
autocensuriamo e proferiamo parola
per l’ultima volta.
Motivazioni? Ce ne sarebbero varie,
ma ne bastino due su tutte:
MONOTONIA (la nostra) e ACROBAZIA (Reja
e Marino).
Noi a furia di ripetere che la
squadra non gira, che non c’è
organizzazione di gioco, che alcuni
calciatori sono mal impiegati, che
le sostituzioni non sono azzeccate,
finiremmo con l’attirarci l’odio
anche del lettore più accanito e del
parente più caro.
Oramai siamo sullo SCONTATO ANDANTE
e siccome anche la classifica vira
verso strade – ahinoi - già
immaginate e temute tanto vale
lasciar parlare il gioco…. e quello
più di ogni altra cosa è
tristemente, palesemente BALLERINO.
Solo qualche sprazzo e quello
sprazzo spesso si chiama Bogliacino.
Per il resto quelli che dovevano
essere i pezzi da 90 stanno
capitolando e a tutti manca smalto e
brillantezza. E qui la finiamo,
altrimenti qualche maldicente
moralista benpensante attacca la
solita solfa e ci accusa di salire
sul carro del vincitore quando le
cose vanno bene e di sparare a zero
quando le cose vanno male. Non è nel
nostro costume. E dunque
“dribbliamo” la MONOTONIA e facciamo
di peggio…Abbandoniamo il campo.
Ci tiriamo fuori, a mo’ di Ponzio
Pilato. E lo facciamo per il bene di
tutti: non stanchiamo i lettori, non
ci facciamo il fegato amaro,
evitiamo di imbatterci nel nostro dg
che attacca con la storia dei
sapientoni.
E che ci seguano a ruota i nostri
colleghi. Questo è il nostro
auspicio: un silenzio stampa diffuso
e generalizzato che permetta a Reja
e al dg di pensare più a lungo alle
dichiarazioni da rilasciare nel dopo
partita, perché quelle attuali sono
“vecchie, consunte e rattrappite”.
Pare esserci sempre una
giustificazione, mai un’ammissione
di colpa, mai un prendere coscienza
della CRISI DI GIOCO. Se va bene ci
sentiamo dire. Ci è mancata lucidità
sotto porta, siamo stati sfortunati,
in fase di concretizzazione ci è
mancato qualcosa. QUALCOSA????
E allora a che pro intervistare
questi signori? Per sentirci
ribadire la favola dei sapientoni
lupi cattivi famelici desiderosi di
cappuccetti azzurri?
Mettiamo la parola fine a questa
bella favoletta, almeno Reja e
Marino ci risparmieranno le loro
acrobatiche arrampicate, eviteranno
di trovare scuse da far ridere i
polli, che nemmeno l’ultimo Maurizio
Mosca accamperebbe.
Diciamo fine a questa farsa infinita
e siamo tutti più contenti: gioca
bene, gioca male, lo vogliamo in
nazionale recita un coretto da
stadio. Gioca bene, gioca male la
nostra squadra è peggio della
nazionale, questa è la solfa: ci
sono gli intoccabili, quelli di cui
non si può parlare, quelli che si
offendono,i permalosi e via dicendo.
E poi noi i ballerini sapientoni. E
allora smettiamo di ballare,
contribuiamo alla serenità
dell’ambiente e facciamoci di “ZITTI
ZITTI, IL SILENZIO E’ D’ORO” il
nostro credo. E vediamo se il gioco
cambia. Alla prossima.