• L'AVVERSARIO - SCOPRIAMO IL PESCARA •

12/4/2007

(MAURIZIO LONGHI) - È un Pescara condannato alla retrocessione quello che sabato sarà di scena al "San Paolo", gli adriatici ci stanno mettendo tanto cuore per venire a capo di questa infausta situazione, ma il baratro della serie C1 appare inevitabile. Bisognava rinforzare notevolmente l'organico, cosa che non è stata fatta, ora si sta cercando di provare a sperare in una possibile salvezza che però al momento appare un obiettivo quasi irraggiungibile. Per fare in modo che quest'impresa possa avere qualche piccola chance di essere concretizzata bisogna lavorare duramente e cercare di produrre sempre il massimo da ogni partita, le prossime gare saranno fondamentali, perché o si terrà viva qualche speranza o si getterà definitivamente la spugna. Già dall'inizio della stagione era prevedibile che la squadra incontrasse vari problemi, questa serie B già è di per sé molto complicata, il Pescara è stato quasi sempre inchiodato nelle ultime posizione senza riuscire ad abbandonare i bassifondi. Bisogna ricordare che i biancoazzurri, in un certo periodo del campionato, avevano dato importanti segnali di risveglio, segno che questa squadra ha le qualità per poter impensierire gli avversari, ma sembra non avere la forza di dare continuità ai risultati e inanellare una grande serie di vittorie. Nel periodo in cui si stava cercando di venir fuori dal guscio, è stata prodotta un'impresa battendo meritatamente il Genoa che ha dovuto arrendersi alla vivacità degli abruzzesi. Nel corso del campionato sono stati cambiati anche diversi allenatori, ad inizio stagione la squadra era affidata a Ballardini, il cui operato non ha soddisfatto la società che ha deciso di dare ad Amazzalorso l'arduo compito di risollevare una formazione che non ha mai pienamente convinto. Ma anche il tecnico italo-argentino non ha avuto vita facile alla guida dei "delfini" pescaresi che hanno cambiato per la terza volta l'allenatore. Adesso al timone c'è Luigi De Rosa coadiuvato dall'allenatore in seconda Vivarini, l'obiettivo è quello di fare il possibile per disputare al meglio questo finale di campionato. La rosa del Pescara non presenta grandi nomi, analizziamola a fondo.
DIFESA - A difendere la porta pescarese c'è un napoletano doc, si tratta di Ciro Polito che è arrivato a gennaio dal Catania dove era costretto a fare il vice Pantanelli. Il reparto difensivo dovrebbe essere quello di maggior fiducia, invece ci sono partite in cui l'intera retroguardia sembra andare completamente allo sbaraglio. C'è molta esperienza tra i giocatori che compongono la difesa biancoazzura che solitamente viene schierata con quattro uomini. Sulla destra c'è un giocatore che in serie B può già vantare una discreta esperienza, ossia Alessandro Zoppetti che in cadetteria ha sempre trascorso ottime stagioni. Al centro la coppia Delli Carri-Gonnella (quest'ultimo squalificato per la gara di Napoli) porta quella esperienza che serve tantissimo ad una squadra che punta alla salvezza. Con la squalifica dell'ex veronese al "San Paolo" dovrebbe essere il 24enne Olivieri a partire dal primo minuto, la cui presenza è importante per dare freschezza ad un reparto composto da molti anzianotti. Passando sull'out mancino troviamo un ex del Napoli che ha sempre esternato la sua voglia di ritornare all'ombra del Vesuvio. Trattasi di Nicola Mora, che quest'anno non ha avuto fortuna col Bari e a gennaio ha accettato la destinazione Pescara. Comunque anche in panchina c'è molta esperienza, ma bisogna prendere in considerazione anche dei giovani interessanti. Un giocatore come De Martis può sempre risultare utile, non solo per essere un veterano, ma anche per la sua duttilità visto che può fare sia il terzino destro che il centrale di difesa. Abbiamo accennato a giovani interessanti e tra questi ci sono Aquilanti e Vicentini i quali vogliono emergere in una piazza come quella pescarese e vorrebbero maggiore spazio.
CENTROCAMPO - Il pericolo arriva dalle fasce: è dalle corsie esterne che il Pescara riesce a produrre le cose migliori grazie alle sue frecce Antonelli e La Vista. Il primo predilige la fascia destra, l'anno scorso non è riuscito ad affermarsi in serie A dopo aver fatto grandi stagioni ad Ascoli tanto da indurre il Napoli a posare gli occhi su di lui. Il secondo, invece, come il suo compagno di reparto ha trascorso ad Ascoli le sue stagioni migliori, è temibile sulla sua corsia ed ha le qualità per mettere in difficoltà qualsiasi difesa. La zona centrale di centrocampo è occupata prevalentemente da giovani dalla gran voglia di stupire come Luci e De Falco, con il primo che l'anno scorso si è tolto la soddisfazione di battere gli azzurri con la maglia della Sassari Torres. I due giovani mediani, hanno preso il sopravvento dopo la partenza del regista Carozza e l'inaspettato calo di Moscardi che sembra lontano anni luce da quel mastino dalla potenza micidiale. Comunque chi sta in panchina sicuramente non ha intenzione di restarci per molto, anche perché un giocatore come Gautieri, che a Napoli ha fatto soltanto una comparsa due anni or sono, preferirebbe chiudere in bellezza gli ultimi anni di carriera. Anche il trequartista Marco Rigoni vuole giocarsi le sue carte per riconquistare un posto da titolare, lui che fino a poco tempo fa era un perno di questa squadra. In mezzo al campo il Pescara si affida molto ai giovani, chi sta insediando i due titolari è il promettente Papini (classe '83), mediano ex Ternana. Mentre per le corsie esterne a giocarsi una maglia da titolare c'è Felci, 25enne laterale di destra messosi in evidenza nelle ultime stagioni col Giulianova.
ATTACCO - Se le maggiori lacune arrivano dal reparto offensivo ci sarà un perché, ed il motivo di questo attacco asfittico deriva dalla mancanza di bomber in grado di reggere a dovere un campionato difficile come quello cadetto. La partenza di Ferrante è stata senza alcun dubbio pesante, a poco è servito acquistare Vantaggiato dal Bari, perché il buon attaccante brindisino con la sua vivacità non può caricarsi alle spalle un reparto che dovrebbe fare la differenza, non dimentichiamoci che l'attacco è il polmone di una squadra e quello del Pescara è troppo fragile per poter ricoprire tale ruolo. Un altro attaccante che si sta dando molto da fare è Martini, un brevilineo che fa della rapidità la sua forza. L'attaccante riminese è imprendibile quando parte in velocità, il Napoli lo conosce molto bene per averlo affrontato in serie C1 sia quando indossava la maglia della Samnbenedettese che quella del Frosinone. A gennaio è stata fatta un'altra operazione acquistando dallo Spezia Nello Russo, attaccante che non ha una particolare attitudine al gol. Si sperava qualcosa di più dal 23enne Paponetti, possente centravanti che l'anno scorso è andato a farsi le ossa al Lanciano, ma a quanto pare la decisione di mandarlo a giocare in terza serie non è stata poi un toccasana per il giocatore.
È difficile che questo Pescara possa far punti al "San Paolo", gli adriatici non possono permettersi passi falsi vista la scabrosa posizione di classifica, ma il Napoli deve a tutti i costi ritornare alla vittoria per non frenare ancora di più la corsa verso la promozione.
 

 

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