(MAURIZIO LONGHI) - È un
Pescara condannato alla
retrocessione quello che sabato sarà
di scena al "San Paolo", gli
adriatici ci stanno mettendo tanto
cuore per venire a capo di questa
infausta situazione, ma il baratro
della serie C1 appare inevitabile.
Bisognava rinforzare notevolmente
l'organico, cosa che non è stata
fatta, ora si sta cercando di
provare a sperare in una possibile
salvezza che però al momento appare
un obiettivo quasi irraggiungibile.
Per fare in modo che quest'impresa
possa avere qualche piccola chance
di essere concretizzata bisogna
lavorare duramente e cercare di
produrre sempre il massimo da ogni
partita, le prossime gare saranno
fondamentali, perché o si terrà viva
qualche speranza o si getterà
definitivamente la spugna. Già
dall'inizio della stagione era
prevedibile che la squadra
incontrasse vari problemi, questa
serie B già è di per sé molto
complicata, il Pescara è stato quasi
sempre inchiodato nelle ultime
posizione senza riuscire ad
abbandonare i bassifondi. Bisogna
ricordare che i biancoazzurri, in un
certo periodo del campionato,
avevano dato importanti segnali di
risveglio, segno che questa squadra
ha le qualità per poter impensierire
gli avversari, ma sembra non avere
la forza di dare continuità ai
risultati e inanellare una grande
serie di vittorie. Nel periodo in
cui si stava cercando di venir fuori
dal guscio, è stata prodotta
un'impresa battendo meritatamente il
Genoa che ha dovuto arrendersi alla
vivacità degli abruzzesi. Nel corso
del campionato sono stati cambiati
anche diversi allenatori, ad inizio
stagione la squadra era affidata a
Ballardini, il cui operato non ha
soddisfatto la società che ha deciso
di dare ad Amazzalorso l'arduo
compito di risollevare una
formazione che non ha mai pienamente
convinto. Ma anche il tecnico
italo-argentino non ha avuto vita
facile alla guida dei "delfini"
pescaresi che hanno cambiato per la
terza volta l'allenatore. Adesso al
timone c'è Luigi De Rosa coadiuvato
dall'allenatore in seconda Vivarini,
l'obiettivo è quello di fare il
possibile per disputare al meglio
questo finale di campionato. La rosa
del Pescara non presenta grandi
nomi, analizziamola a fondo.
DIFESA - A difendere la porta
pescarese c'è un napoletano doc, si
tratta di Ciro Polito che è arrivato
a gennaio dal Catania dove era
costretto a fare il vice Pantanelli.
Il reparto difensivo dovrebbe essere
quello di maggior fiducia, invece ci
sono partite in cui l'intera
retroguardia sembra andare
completamente allo sbaraglio. C'è
molta esperienza tra i giocatori che
compongono la difesa biancoazzura
che solitamente viene schierata con
quattro uomini. Sulla destra c'è un
giocatore che in serie B può già
vantare una discreta esperienza,
ossia Alessandro Zoppetti che in
cadetteria ha sempre trascorso
ottime stagioni. Al centro la coppia
Delli Carri-Gonnella (quest'ultimo
squalificato per la gara di Napoli)
porta quella esperienza che serve
tantissimo ad una squadra che punta
alla salvezza. Con la squalifica
dell'ex veronese al "San Paolo"
dovrebbe essere il 24enne Olivieri a
partire dal primo minuto, la cui
presenza è importante per dare
freschezza ad un reparto composto da
molti anzianotti. Passando sull'out
mancino troviamo un ex del Napoli
che ha sempre esternato la sua
voglia di ritornare all'ombra del
Vesuvio. Trattasi di Nicola Mora,
che quest'anno non ha avuto fortuna
col Bari e a gennaio ha accettato la
destinazione Pescara. Comunque anche
in panchina c'è molta esperienza, ma
bisogna prendere in considerazione
anche dei giovani interessanti. Un
giocatore come De Martis può sempre
risultare utile, non solo per essere
un veterano, ma anche per la sua
duttilità visto che può fare sia il
terzino destro che il centrale di
difesa. Abbiamo accennato a giovani
interessanti e tra questi ci sono
Aquilanti e Vicentini i quali
vogliono emergere in una piazza come
quella pescarese e vorrebbero
maggiore spazio.
CENTROCAMPO - Il pericolo arriva
dalle fasce: è dalle corsie esterne
che il Pescara riesce a produrre le
cose migliori grazie alle sue frecce
Antonelli e La Vista. Il primo
predilige la fascia destra, l'anno
scorso non è riuscito ad affermarsi
in serie A dopo aver fatto grandi
stagioni ad Ascoli tanto da indurre
il Napoli a posare gli occhi su di
lui. Il secondo, invece, come il suo
compagno di reparto ha trascorso ad
Ascoli le sue stagioni migliori, è
temibile sulla sua corsia ed ha le
qualità per mettere in difficoltà
qualsiasi difesa. La zona centrale
di centrocampo è occupata
prevalentemente da giovani dalla
gran voglia di stupire come Luci e
De Falco, con il primo che l'anno
scorso si è tolto la soddisfazione
di battere gli azzurri con la maglia
della Sassari Torres. I due giovani
mediani, hanno preso il sopravvento
dopo la partenza del regista Carozza
e l'inaspettato calo di Moscardi che
sembra lontano anni luce da quel
mastino dalla potenza micidiale.
Comunque chi sta in panchina
sicuramente non ha intenzione di
restarci per molto, anche perché un
giocatore come Gautieri, che a
Napoli ha fatto soltanto una
comparsa due anni or sono,
preferirebbe chiudere in bellezza
gli ultimi anni di carriera. Anche
il trequartista Marco Rigoni vuole
giocarsi le sue carte per
riconquistare un posto da titolare,
lui che fino a poco tempo fa era un
perno di questa squadra. In mezzo al
campo il Pescara si affida molto ai
giovani, chi sta insediando i due
titolari è il promettente Papini
(classe '83), mediano ex Ternana.
Mentre per le corsie esterne a
giocarsi una maglia da titolare c'è
Felci, 25enne laterale di destra
messosi in evidenza nelle ultime
stagioni col Giulianova.
ATTACCO - Se le maggiori lacune
arrivano dal reparto offensivo ci
sarà un perché, ed il motivo di
questo attacco asfittico deriva
dalla mancanza di bomber in grado di
reggere a dovere un campionato
difficile come quello cadetto. La
partenza di Ferrante è stata senza
alcun dubbio pesante, a poco è
servito acquistare Vantaggiato dal
Bari, perché il buon attaccante
brindisino con la sua vivacità non
può caricarsi alle spalle un reparto
che dovrebbe fare la differenza, non
dimentichiamoci che l'attacco è il
polmone di una squadra e quello del
Pescara è troppo fragile per poter
ricoprire tale ruolo. Un altro
attaccante che si sta dando molto da
fare è Martini, un brevilineo che fa
della rapidità la sua forza.
L'attaccante riminese è imprendibile
quando parte in velocità, il Napoli
lo conosce molto bene per averlo
affrontato in serie C1 sia quando
indossava la maglia della
Samnbenedettese che quella del
Frosinone. A gennaio è stata fatta
un'altra operazione acquistando
dallo Spezia Nello Russo, attaccante
che non ha una particolare
attitudine al gol. Si sperava
qualcosa di più dal 23enne Paponetti,
possente centravanti che l'anno
scorso è andato a farsi le ossa al
Lanciano, ma a quanto pare la
decisione di mandarlo a giocare in
terza serie non è stata poi un
toccasana per il giocatore.
È difficile che questo Pescara possa
far punti al "San Paolo", gli
adriatici non possono permettersi
passi falsi vista la scabrosa
posizione di classifica, ma il
Napoli deve a tutti i costi
ritornare alla vittoria per non
frenare ancora di più la corsa verso
la promozione.