29/3/2007
(MAURIZIO LONGHI) - Dopo il turno di riposo,
per il Napoli è tempo di concentrarsi per la
sfida di sabato con il Bari che si giocherà
alle ore 16. In un "San Paolo" che dovrebbe
riaprire le porte a tutti i tifosi, verrà
una squadra agguerrita che, reduce dalla
vittoria ottenuta a La Spezia, vorrà cercare
di abbandonare le sabbie mobili dei
bassifondi racimolando quanti più punti
possibili. Ma gli azzurri hanno l'obiettivo
di riscattare la disfatta di Crotone e non
vogliono farsi scappare quest'occasione,
dopo le ultime apparizioni poco brillanti
c'è bisogno di un successo per riaccendere
l'entusiasmo nello spogliatoio. In questo
momento è fondamentale avere compattezza
perché, per andare avanti con ottimi
risultati, poter contare su un'unità
d'intenti è di un'importanza vitale.
Soprattutto nelle gare casalinghe si ha il
dovere di vincere, per arrivare alla tanto
agognata promozione è importante pigiare il
piede sull'accelleratore tra le mura amiche,
anche perché il Napoli ha tutti gli scontri
diretti in trasferta, perciò da ora in poi
bisogna provare ad ottenere il massimo da
ogni partita. Sino alla fine del campionato,
il secondo posto rappresenterà un gradino a
cui si potrà accedere solo con la mentalità
giusta e tanto spirito si sacrificio, perciò
abbassare la guardia potrebbe essere fatale.
I partenopei hanno avuto modo di constatare
come le altre squadre di vertice non
vogliano mollare la presa, e sarebbe
scontato dire che quello con il Bari è un
match più che importante per l'undici di
Reja. I "galletti" di mister Beppe Materazzi
verranno al "San Paolo" per mettere in
difficoltà i più quotati avversari, e ora si
può fare affidamento su un attaccante che
sembra essersi svegliato dal letargo. Lui è
Alessandro Sgrigna che come suol dirsi deve
cantare e portare la croce, perché gli
infortuni di Santoruvo e Ganci (la speranza
di un suo recupero è ridotta al lumicino) ha
portato alla ribalta l'attaccante
biancorosso che ha il compito di scardinare
le difese e cercare gli affondi decisivi.
Infatti la sua vivacità diventa spesso e
volentieri una spina nel fianco per le
squadre avversarie, e il Napoli ha avuto
modo di testare la sua rapidità varie volte.
Tre stagioni fa quando gli azzurri sono
stati costretti a disputare il campionato di
serie C1, la prima partita è stata quel 3-3
contro il Cittadella allenato da Rolando
Maran, e tra le fila della compagine veneta
c'era anche Sgrigna, che è stato un
autentico flagello per quella difesa
partenopea da poco formata, composta dai
vari Scarlato, Ignoffo e Savino. La sua
esperienza nel padovano è stata molto
redditizia, in tre anni ha totalizzato 25
reti, un bottino non male per uno come lui
che è dedito anche alla fase di copertura.
Così l'anno scorso si è accasato con il
Vicenza, e la dirigenza veneta ha creduto
fortemente in lui. Questa stagione l'ha
iniziata sempre con la formazione berica,
poi a gennaio la società ha deciso di
mandarlo nel Bari dal suo "maestro" Maran,
che di lì a poco sarebbe stato esonerato per
far posto a Beppe Materazzi. Ma anche con il
tecnico di Arborea in panca, il 26enne
attaccante si sta ritagliando il suo spazio,
e pare che stia incominciando ad integrarsi
abbastanza bene. Nella vittoriosa trasferta
del "Picco" di La Spezia, Sgrigna è riuscito
a siglare il suo primo gol con i pugliesi
facendo, tra l'altro, un'ottima partita.
Questi sono senza dubbio segnali di
risveglio, sicuramente non si vorrà fermare
proprio qui, perciò il Napoli dovrà tenere
gli occhi bene aperti perché il numero 10
del Bari farà di tutto per continuare il suo
buon momento. Gli azzurri non possono
permettersi altri passi falsi, la strada è
ancora lunga, ci sono mille ostacoli da
superarre, chi avrà seminato di più durante
questo momento topico del campionato, vedrà
in discesa il traguardo serie A, con ciò
vogliamo dire una sola cosa: bisogna mettere
da parte il fioretto e usare la sciabola, le
prossime partite sono tutte finali da non
perdere, servono i tre punti!
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