(MAURIZIO
LONGHI) - La vittoria di Bologna ha
portato nuovamente l’entusiasmo nello
spogliatoio del Napoli, se prima regnava la
tensione adesso in vista della partitissima
della Juventus gli animi sono più distesi e
la sfida di martedì si preannuncia
appassionante come non mai. Però tra gli
azzurri ci sono ancora molte imperfezioni,
bisognerà vedere se Reja schiererà la
formazione che ha espugnato il “Dall’Ara”
oppure effettuerà dei cambiamenti per
cercare di arginare i fuoriclasse
bianconeri, più probabile la seconda
ipotesi. Dalla trasferta bolognese di
positivo ci sono stati soprattutto i tre
punti, perché non è che sia andato tutto per
il verso giusto, come capita già da molto
tempo, l’attacco ha fatto bene il suo
compito, mentre le crepe sono arrivate dalla
difesa. Abbiamo detto che l’attacco si è ben
comportato, ed infatti il tandem Sosa-Calaiò
ha fatto un’egregia figura, segno che questi
due bomber si trovano a meraviglia insieme,
e chissà che dopo aver contributo fortemente
alla promozione dalla C1 alla B non si
ripetano per centrare il traguardo serie A,
i tifosi napoletani farebbero della coppia
un monumento d’oro. A Bologna, inoltre, sono
state sprecate tantissime energie che ad un
certo punto potevano essere gestite con
tranquillità, perché con tre gol di
vantaggio bisognava triplicare la grinta e
cercare di tenere gli avversari lontani
dalla propria porta, cosa che non è stata
fatta. Comunque i tre punti conseguiti in
terra bolognese permettono di guardare con
ottimismo alla proibitiva sfida contro la
squadra di Deschamps, dove i partenopei si
ritroveranno di fronte i campioni
bianconeri. La bandiera della Juventus è
Alessandro Del Piero, che si sta confermando
un campione in tutti i sensi. Il
“pinturicchio” sta sfoggiando prestazione da
puro fuoriclasse, sembra che abbia la
calamita al posto dei piedi perché quando
parte è un’impresa fermarlo. Ha una classe
sopraffina, ormai Alex è conosciuto in campo
mondiale per la sua tecnica da campione, è
uno specialista nei calci piazzati, i
portieri che sono caduti sui suoi calci di
punizioni sono infiniti. Uno di questi è
Iezzo che nella gara d’andata non ha potuto
far nulla su una splendida punizione
calciata da Del Piero che al “San Paolo” si
esalta sempre in una maniera iperbolica.
Infatti quest’anno in due partite nello
stadio di Fuorigrotta ha siglato ben 3 gol,
due nella gara di coppa Italia ed uno in
campionato. Il Napoli spera che adesso non
si ripeta, ma per fare ciò non bisogna
concedergli spazi invitanti, altrimenti la
classe del capitano bianconero può prevalere
su tutto. La carriera l’ha trascorsa
principalmente tra le fila della Juventus,
ormai è da 14 anni che indossa la casacca
della "Vecchia Signora" con la quale ha
siglato ben 213 gol (!), è un istituzione
per i tifosi juventini che lo amano e lo
reputano un’icona per la loro squadra del
cuore. Con i bianconeri si è tolto grandi
soddisfazioni, è grazie a loro che è
diventato un campione di questa caratura, la
sua abnegazione in campo è eccezionale,
bisogna inchinarsi ammirando le sue giocate
che sono merce rara in serie B. Vive per il
calcio, nel corso della sua carriera,
sebbene sia stato falcidiato da vari
infortuni, tra cui uno gravissimo che l’ha
costretto a stare nove mesi lontano dal
rettangolo di gioco, ha sempre avuto la
forza di reagire e ritornare più forte di
prima. Dinanzi alle sue giocate strepitose
non si può far finta di nulla, chi pensava
che quest’anno contro difese robuste e
tignose potesse trovare qualche difficoltà
si è dovuto subito ricredere, perché i
campioni come lui ovunque vadano non passano
mai inosservati, ed è il caso di Del Piero
che anche in una categoria che non gli
appartiene sta facendo grandi cose segnando
15 reti divenendo il capocannoniere del
campionato. L’ultima grande gioia che ha
vissuto è stata quella del Mondiale di
Germania, un’avventura indimenticabile che
alla fine ha visto l’Italia trionfare sul
tetto del mondo, c’è poco da dire, quando si
vince un Mondiale è sempre un’emozione
particolare. L’attaccante di Conegliano
Veneto è stato uno degli artefici del titolo
iridato e il ricordo del suo gol nella
semifinale contro la Germania è ancora
nitido, è difficile dimenticare quella rete
che tagliò definitivamente le gambe alla
nazionale tedesca che dovette arrendersi
alla forza di quelli che sarebbero diventati
i campioni del mondo. Vedere un reduce da
una vittoria di un Mondiale giocare in serie
B è davvero molto strano, ma onore a lui che
ha scelto questa sfida personale. Sembra che
la cadetteria lo abbia ulteriormente
fortificato, finora è stato superbo, ha 33
anni, ma in questi casi quando c’è la classe
l’anagrafe conta pochissimo. Ricordando la
grande prestazione che ha offerto all’andata
al “San Paolo” il Napoli dovrà prestare
molta attenzione alle invenzioni di Del
Piero che va tenuto sotto controllo a vista,
perché lasciargli qualche spazio
significherebbe suicidarsi con le proprie
mani. Gli azzurri dovranno andare a Torino
forti dell’importante vittoria di Bologna,
l’obiettivo dovrà essere quello di
conquistare un risultato positivo, nel
calcio tutto è possibile, la chiave di volta
sta nel mettere in campo grinta e spirito di
sacrificio, questa è la mentalità giusta.