• DEL PIERO, UNA VITA DA CAMPIONE •

8/4/2007

(MAURIZIO LONGHI) - La vittoria di Bologna ha portato nuovamente l’entusiasmo nello spogliatoio del Napoli, se prima regnava la tensione adesso in vista della partitissima della Juventus gli animi sono più distesi e la sfida di martedì si preannuncia appassionante come non mai. Però tra gli azzurri ci sono ancora molte imperfezioni, bisognerà vedere se Reja schiererà la formazione che ha espugnato il “Dall’Ara” oppure effettuerà dei cambiamenti per cercare di arginare i fuoriclasse bianconeri, più probabile la seconda ipotesi. Dalla trasferta bolognese di positivo ci sono stati soprattutto i tre punti, perché non è che sia andato tutto per il verso giusto, come capita già da molto tempo, l’attacco ha fatto bene il suo compito, mentre le crepe sono arrivate dalla difesa. Abbiamo detto che l’attacco si è ben comportato, ed infatti il tandem Sosa-Calaiò ha fatto un’egregia figura, segno che questi due bomber si trovano a meraviglia insieme, e chissà che dopo aver contributo fortemente alla promozione dalla C1 alla B non si ripetano per centrare il traguardo serie A, i tifosi napoletani farebbero della coppia un monumento d’oro. A Bologna, inoltre, sono state sprecate tantissime energie che ad un certo punto potevano essere gestite con tranquillità, perché con tre gol di vantaggio bisognava triplicare la grinta e cercare di tenere gli avversari lontani dalla propria porta, cosa che non è stata fatta. Comunque i tre punti conseguiti in terra bolognese permettono di guardare con ottimismo alla proibitiva sfida contro la squadra di Deschamps, dove i partenopei si ritroveranno di fronte i campioni bianconeri. La bandiera della Juventus è Alessandro Del Piero, che si sta confermando un campione in tutti i sensi. Il “pinturicchio” sta sfoggiando prestazione da puro fuoriclasse, sembra che abbia la calamita al posto dei piedi perché quando parte è un’impresa fermarlo. Ha una classe sopraffina, ormai Alex è conosciuto in campo mondiale per la sua tecnica da campione, è uno specialista nei calci piazzati, i portieri che sono caduti sui suoi calci di punizioni sono infiniti. Uno di questi è Iezzo che nella gara d’andata non ha potuto far nulla su una splendida punizione calciata da Del Piero che al “San Paolo” si esalta sempre in una maniera iperbolica. Infatti quest’anno in due partite nello stadio di Fuorigrotta ha siglato ben 3 gol, due nella gara di coppa Italia ed uno in campionato. Il Napoli spera che adesso non si ripeta, ma per fare ciò non bisogna concedergli spazi invitanti, altrimenti la classe del capitano bianconero può prevalere su tutto. La carriera l’ha trascorsa principalmente tra le fila della Juventus, ormai è da 14 anni che indossa la casacca della "Vecchia Signora" con la quale ha siglato ben 213 gol (!), è un istituzione per i tifosi juventini che lo amano e lo reputano un’icona per la loro squadra del cuore. Con i bianconeri si è tolto grandi soddisfazioni, è grazie a loro che è diventato un campione di questa caratura, la sua abnegazione in campo è eccezionale, bisogna inchinarsi ammirando le sue giocate che sono merce rara in serie B. Vive per il calcio, nel corso della sua carriera, sebbene sia stato falcidiato da vari infortuni, tra cui uno gravissimo che l’ha costretto a stare nove mesi lontano dal rettangolo di gioco, ha sempre avuto la forza di reagire e ritornare più forte di prima. Dinanzi alle sue giocate strepitose non si può far finta di nulla, chi pensava che quest’anno contro difese robuste e tignose potesse trovare qualche difficoltà si è dovuto subito ricredere, perché i campioni come lui ovunque vadano non passano mai inosservati, ed è il caso di Del Piero che anche in una categoria che non gli appartiene sta facendo grandi cose segnando 15 reti divenendo il capocannoniere del campionato. L’ultima grande gioia che ha vissuto è stata quella del Mondiale di Germania, un’avventura indimenticabile che alla fine ha visto l’Italia trionfare sul tetto del mondo, c’è poco da dire, quando si vince un Mondiale è sempre un’emozione particolare. L’attaccante di Conegliano Veneto è stato uno degli artefici del titolo iridato e il ricordo del suo gol nella semifinale contro la Germania è ancora nitido, è difficile dimenticare quella rete che tagliò definitivamente le gambe alla nazionale tedesca che dovette arrendersi alla forza di quelli che sarebbero diventati i campioni del mondo. Vedere un reduce da una vittoria di un Mondiale giocare in serie B è davvero molto strano, ma onore a lui che ha scelto questa sfida personale. Sembra che la cadetteria lo abbia ulteriormente fortificato, finora è stato superbo, ha 33 anni, ma in questi casi quando c’è la classe l’anagrafe conta pochissimo. Ricordando la grande prestazione che ha offerto all’andata al “San Paolo” il Napoli dovrà prestare molta attenzione alle invenzioni di Del Piero che va tenuto sotto controllo a vista, perché lasciargli qualche spazio significherebbe suicidarsi con le proprie mani. Gli azzurri dovranno andare a Torino forti dell’importante vittoria di Bologna, l’obiettivo dovrà essere quello di conquistare un risultato positivo, nel calcio tutto è possibile, la chiave di volta sta nel mettere in campo grinta e spirito di sacrificio, questa è la mentalità giusta.
 

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