• L’AVVERSARIO – SCOPRIAMO IL GENOA •

7/6/2007

(MAURIZIO LONGHI) - Tutto in una partita. Genoa-Napoli si preannuncia inevitabilmente una gara molto accesa visto che ci si giocherà la promozione, malgrado le due tifoserie non volessero ritrovarsi dinanzi a questa situazione. I rossoblu sono molto delusi dalla sconfitta di Mantova e sperano che questa delusione possa trasformarsi in energia positiva perché in questi ultimi 90’ ci sarà da battagliare. Domenica se gli azzurri hanno il vantaggio di poter contare su due risultati su tre, i “grifoni” possono avvalersi dell’apporto del proprio caloroso pubblico cercando di far valere la legge del “Marassi”. Infatti, i rossoblu in casa sono un’autentica macchina macina punti, è difficile che la squadra sbagli un colpo davanti al pubblico genoano che rappresenta sempre un’arma molto importante. Se la compagine di Gasperini si trova a lottare per il secondo posto, gran parte del merito va dato alla super adrenalina che il “Marassi” riesce a trasmettere alla squadra. Non è un caso che nelle gare casalinghe si sia rasentata la perfezione, però in trasferta le performance da traballanti sono andate man mano in crescendo, poi la squadra ha inanellato una serie di risultati positivi che l’hanno resa inarrestabile. Il cammino mostruoso dei liguri è stato preceduto da un periodo in cui si pensava che la promozione potesse addirittura sfumare. Basta ripercorrere il campionato del Genoa per verificare l’ipotesi, perché la prima parte di campionato è stata disputata con grande intensità ottenendo buoni risultati, ma dei pericolosi quanto inattesi scivoloni hanno indotto la società ad intervenire con forza nel mercato di gennaio. Così sono arrivati dei rinforzi di grande caratura che hanno arricchito notevolmente il tasso qualitativo di una squadra basata su un collettivo di prim’ordine. Di certo non si può dire che degli acquisti come Di Vaio, Leon, Masiello, Carobbio, Gasparetto ed altri ancora, non siano colpi sorprendenti, ma, nonostante i grandi rinforzi, in un primo momento sembrava che non arrivassero effetti positivi. Infatti, c’è voluto un bel po’ prima che la squadra trovasse i meccanismi giusti, però, appena i nuovi arrivi si sono integrati, è stata avviata una marcia impressionante che pareva non volersi fermare neanche per un attimo. Così è nato l’ormai celebre e sensazionale duello con il Napoli per il secondo posto, in realtà, è stato un duello a tappe perché entrambe le squadre non hanno mai mollato avvicendandosi giornata dopo giornata nella seconda piazza. Adesso la sfida di domenica mette a confronto due fortezze che hanno fatto il possibile per tenere testa all’immane forza della Juventus, sarebbe veramente un peccato se una delle due dovesse andare a disputare i play off. Il Genoa ha una rosa che si addice poco alla serie B, andiamola a scoprire minuziosamente in vista del big match di domenica.
DIFESA – Tra i pali del Genoa ormai si è affermato il brasiliano Rubinho che si è conquistato la maglia da titolare a campionato in corso soffiando il posto a Barasso che poi è stato ceduto a gennaio. Il calcio offensivo di Gasperini spinge la squadra a giocare con tre uomini in difesa, ma il pacchetto arretrato gode di giocatori che sono vere dighe per la cadetteria. A comandare l’intera retroguardia ci pensa un veterano come Gaetano De Rosa che è a dir poco fondamentale per i rossoblu, non solo per la sicurezza che infonde all’intero reparto ma anche per il suo grande feeling con il gol. Non a caso è stato più volte “l’uomo della Provvidenza” segnando ben 8 gol. A completare la difesa genoana ci sono due giocatori che insieme si trovano a meraviglia, infatti da una parte c’è l’esperienza di Bega, dall’altra si può notare la scaltrezza di un giovane promettente come Criscito che sembra destinato a diventare un futuro campione. Il napoletano è di proprietà della Juventus che sembra volerlo valorizzare, perché un ragazzo che ha 21 anni mostra questo dinamismo abbinato ad una grande personalità, non può che destare ottime impressioni. Ma, quasi sicuramente, il difensore partenopeo non prenderà parte alla super sfida contro il Napoli, in quanto sarà impegnato con la nazionale under 21, lui che farebbe carte false pur di giocare questa partita. Comunque i sostituti non mancano, anzi, uno come Stellini rappresenta una garanzia. Però, l’ex difensore del Como, che è stato uno degli artefici della promozione dell’anno scorso dalla C1 alla B, è alle prese con dei fastidiosi problemi fisici ed è in forte dubbio per domenica. La difesa è stato un reparto che a gennaio ha subito dei cambiamenti inevitabili, infatti, sono stati acquistati due giocatori come Masiello (che domenica potrebbe partire dal primo minuto) e Galeoto, in modo che l’allenatore abbia varie soluzioni da scegliere con delle valide alternative.
CENTROCAMPO – C’è un po’ di tutto nella mediana rossoblu, non manca davvero nulla, dalle geometrie di Milanetto, alla grinta di Coppola, alle sgroppate dei due velocisti sulle fasce, insomma un reparto di gran affidamento. È composto con grande ordine il centrocampo del Genoa che si basa principalmente sul metronomo Omar Milanetto che è il punto cardine di questa squadra che vanta uno dei registi più forte della cadetteria, un privilegio non da poco. A supportare il play maker di Venaria, c’è lo spirito combattivo di Manuel Coppola, un mediano che pensa soprattutto alla fase di contenimento ma può risultare pericoloso anche in qualche sortita offensiva che di tanto in tanto gli permette di fare gol di ottima fattura (vedere lo splendido tiro al volo con cui ha segnato al Verona). Poi in panchina c’è l’ex reggino Filippo Carobbio il quale è un centrocampista di qualità e quantità che giocherebbe titolare in molte squadre anche della massima serie. Sulle fasce bisogna prestare molta attenzione alle frecce rossoblu come Marco Rossi e il brasiliano Fabiano, i quali, stanno dando un contributo sensazionale, ma non sono mai certi di scendere in campo vista la concorrenza spietata. Infatti, per le corsie esterne bisogna prendere in seria considerazione le candidature del giovane 21enne Stefano Botta e del pupillo di Gasperini, Ivan Juric.
ATTACCO – Questo è il fiore all’occhiello del Genoa, un reparto che non è secondo a nessuno in questo campionato ed è composto da giocatori di categoria superiore. C’è voluto il mercato di gennaio per trasformare l’attacco rossoblu in una miniera d’oro, ma è proprio da qui che arrivano i maggiori pericoli per le squadre avversarie. Il perno principale intorno a cui gira il tridente tanto caro a mister Gasperini, è Marco Di Vaio che, dopo essere arrivato a gennaio dal Monaco, è riuscito a superare al meglio le difficoltà iniziali incominciando a segnare gol belli ed importanti. La sua spalla ideale che ha il compito di rappresentare la punta di peso è Mirco Gasparetto, la cui assenza per squalifica sarà molto importante in vista della gara con il Napoli. Bisognerà vedere chi sarà il suo sostituto, si dovrà decidere tra la vivacità di Greco o le deliziose invenzioni del brasiliano Adailton. Comunque ad ispirare gli attaccanti c’è un fantasista che per la cadetteria è un lusso non indifferente, stiamo parlando dell’honduregno Julio Cesar Leon che, dopo aver iniziato la stagione incantando con la Reggina, si è subito integrato in maglia rossoblu diventando un elemento imprescindibile.
La sfida di domenica tra Genoa e Napoli vale una stagione, saranno 90 minuti che decreteranno chi tre le due squadre andrà in serie A direttamente, anche se in fondo c’è sempre la possibilità che la Trestina faccia un regalo ad entrambe impattando o espugnando Piacenza, in modo che a Genova ci possa essere una doppia festa.
 
• LEON: UN FANTASISTA DALLA CLASSE SOPRAFFINA •

7/6/2007

(MAURIZIO LONGHI / foto di Felice De Martino) - Una sfida vissuta con trepidazione da due città passionali, una sfida nella quale è in palio la promozione in serie A, una sfida tra due squadre che hanno dominato il campionato insieme alla Juventus. Nient’altro? Ecco, questa sarà Genoa-Napoli, una sfida fratricida tra due tifoserie storicamente gemellate. Già si è avuto modo di venire a conoscenza che l’amicizia che unisce queste due grandi piazze non finirà, anche se in campo non si guarderà in faccia a nessuno, ma ognuno andrà per la sua strada cercando di raggiungere il Paradiso. Il Napoli andrà nella città della Lanterna con la consapevolezza che anche un pareggio potrà sancire il ritorno dei partenopei nella massima serie, ma l’obiettivo non dovrà essere quello di difendersi per tutta la partita, la gara bisognerà giocarsela a viso aperto. Il “Marassi” sarà una bolgia che vorrà spingere i rossoblu verso una vittoria che significherebbe serie A. C’è poco da aggiungere, Genoa-Napoli vale un campionato, domenica, come del resto tutta la settimana, sarà caratterizzata da grande tensione, bisognerà vedere chi alla fine scaricherà questa tensione in un urlo di gioia. Da ambo le parti si spera che sia una giornata di grande festa, perché se si vedrà con tanta passione questo big match, è pur vero che non mancheranno le radioline sintonizzate su Piacenza per spingere la Triestina a fare il colpaccio in Romagna. Comunque bisogna pensare prima di tutto a questo Genoa-Napoli, con due tifoserie cariche di sogni nel cassetto. Gli azzurri dovranno affrontare la trasferta ligure con la massima concentrazione, perché la serie A non può sfuggire proprio adesso. Nella squadra di Gasperini ci sono molti elementi in grado di risolvere la gara in qualsiasi momento, uno di questi è Julio Cesar Leon, un fantasista honduregno ma dalla classe di un brasiliano. Il suo talento non può essere messo in discussione, in ogni squadra riesce sempre ad illuminare il gioco con le sue movenze di rara bellezza. Si muove con una scaltrezza incredibile, salta gli avversari ridicolizzandoli grazie alle sue innate caratteristiche di giocoliere. È uno che danza sul pallone, quando parte in velocità diventa imprendibile. La sua classe ha già contagiato molte squadre della massima serie, infatti, anche in serie A ha fatto vedere le sue capacità. In Italia l’ha portato la Reggina che ha sempre creduto in lui, e con gli amaranto, prima si è messo in mostra in serie B conquistando subito la promozione, poi negli anni successivi in serie A non è riuscito a ripetere la straordinaria annata che l’ha catapultato tra le grandi. Comunque nei primi anni nel calcio italiano ha fatto ampiamente notare il suo talento da far rimanere senza fiato. Ma quando stava disputando la sua terza stagione a Reggio Calabria, è arrivata una proposta allettante dell’ambiziosa Fiorentina, così ha deciso di cedere alle lusinghe dei gigliati scendendo in cadetteria per aiutare una squadra con un grande progetto. La sua avventura in viola non è stata esaltante sotto l’aspetto personale, ma ha comunque contribuito alla magnifica promozione della squadra allenata allora da Mondonico. Dopo aver conquistato la seconda promozione nella massima serie, è stato attratto dal richiamo del Catanzaro che, promosso in B dopo un grandissimo campionato di C1, voleva formare una squadra in grado di puntare in alto anche in cadetteria e aprire un ciclo importante. Ma con i giallorossi, nonostante andasse a completare un attacco di tutto rispetto con i vari Corona, Cammarata e Benny Carbone, non ha trovato molto spazio per motivi di ambientamento. Viste le difficoltà incontrate in Calabria, quando la Sambenedettese ha bussato alle porte per accaparrarsi le sue prestazioni, l’honduregno di Cortes ha accettato nel bel mezzo della stagione di trasferirsi nelle Marche per aiutare la compagine ascolana a produrre la grande impresa di salire in cadetteria. Sono stati sei mesi di fuoco quelli trascorsi con la Samb, dove formava con Bogliacino una coppia di fantasisti di gran spessore. La compagine guidata da Ballardini poteva vantare dei giovani molto interessanti come Canini, Cigarini, Amodio e il già citato Bogliacino, i quali di lì a poco avrebbero spiccato il volo verso lidi più prestigiosi. Era stata conquistata anche la qualificazione ai play off, ma il sogno chiamato serie B è stato infranto proprio dal Napoli nella semifinale degli spareggi promozione. Chiusa la più che positiva parentesi marchigiana, è ritornato in cadetteria con lo scopo di contribuire alla salvezza dell’Avellino, suo avversario nell’anno precedente in C1. In Irpinia si è ben comportato fornendo numerosi assist a due bocche da fuoco come Danilevicius e Biancolino, ma poi la società avellinese, facendo ciecamente affidamento sul suo gioiellino Millesi, ha deciso in corso d’opera di cedere al Teramo l’aitante fantasista che avrebbe potuto aiutare la squadra a non retrocedere in terza serie dopo solo un campionato. Quest'anno, il 28enne honduregno ha iniziato la stagione in serie A con la Reggina, con la quale stava facendo la differenza a suon di giocate deliziose. Poi a gennaio è arrivata l’offerta del Genoa alla quale la società non si è opposta ed ha deciso di cedere il sudamericano facendo andare su tutte le furie il tecnico Mazzarri che non avrebbe voluto privarsi del forte trequartista. Lui è uno specialista soprattutto sui calci da fermo e quando è arrivato a Genova ha subito mostrato la parte migliore del suo repertorio proprio nella gara del “San Paolo” contro il Napoli in cui ha risposto con una splendida punizione al gol iniziale di Calaiò. I tifosi del Genoa gli chiedono di fare magie e lui non si sottrae alla richiesta del pubblico ligure regalando delle giocate da puro illusionista. Memori anche della gara d’andata, gli azzurri dovranno riservare una marcatura particolare al numero 11 del Genoa, che con il suo talento può creare molte difficoltà alle quali non bisogna andare incontro in una gara così importante.
Il Napoli avrebbe preferito festeggiare la promozione nel turno precedente con il Lecce, ma ciò non è stato possibile, ora la speranza è che la festa sia stata rimandata solo di una settimana, perché a Genova bisogna prendere il treno che porta verso la serie A.
 


 

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