• L’AVVERSARIO: SCOPRIAMO IL VICENZA •

11/10/2006

(ALESSANDRO CARADOLFO) - Predicare...crisi. Così sembra volersi preparare la compagine Berica in vista della cruciale gara di venerdì, con un'arma sottile, ma affilata a dovere da uno che lavora tantissimo sull'aspetto mentale e motivazionale. Di chi si parla? Del neo tecnico del Vicenza Angelo Adamo Gregucci, ovviamente, il quale avrebbe dichiarato pubblicamente lo stato di dissesto fisico e mentale dei suoi uomini. A dir il vero, motivi per sorridere non ve ne sono. La classifica parla chiaro: un solo punto in sei partite, frutto di un misero pareggio e cinque pesantissime sconfitte. Il Vicenza è sì in crisi, ma la sortita del tecnico romano ha il sapore di un poco nobile, ma obbligato, espediente psicologico; appurata la pochezza dell’organico a disposizione, valutata la condizione fisica approssimativa della squadra e verificata l’assenza di diversi elementi importanti (su tutti Guardalben, Zanini, Sgrigna e, probabilmente, Shwoch) l’ex pilastro difensivo della Lazio di Calleri ha voluto sgravare i suoi da ogni responsabilità, affrancandoli dall’assillo del risultato ad ogni costo contro la corazzata partenopea, stimolandoli, magari, ad una prestazione gagliarda, tutta corsa e forza fisica.

DIFESA – Assente certo l’estremo difensore Matteo Guardalben, reduce da una “spaventosissima” tetraparesi transitoria, causata da un trauma cranico-cervicale subito in un fortuito scontro di gioco con un compagno di squadra. A lui i nostri più sinceri auguri di pronta guarigione. Sarà l’affidabile Zancopè a difendere i pali della formazione biancorossa; solo panchina per il convalescente Giorgio Sterchele. Da esterno di difesa, a destra, agirà Daniele Martinelli, un onesto mestierante di categoria, ex Ternana e Torino, laddove, sull’opposta corsia, troverà posto lo sloveno (tutto da scoprire) Dalibor Viskovic, prelevato in estate dagli israeliani dell’Hapoel Petah Tikva; i due centrali, Emanuele Pesoli, un classe ’80 con tanta gavetta alle spalle tra i Dilettanti, e Riccardo Fissore, da sei anni a Vicenza e vero leader della retroguardia berica, completano il non solidissimo reparto (nove gol subiti in sei gare).

CENTROCAMPO – Il ritorno di Padoin dovrebbe garantire maggior equilibrio in mezzo al campo, laddove va annotata la squalifica di Sgrigna e la probabile assenza di Zanini. Niente estro, dunque. Spazio alla sostanza. Nel 4-2-3-1 disegnato da Gregucci, i due mastini a protezione della difesa saranno proprio l’Under 21 Simone Padoin ed il compassato Luis Helguera. Nel trio chiamato ad agire a supporto dell’unica punta, agiranno, da destra, Cristian Raimondi, tornante ex Arezzo e Palermo, Federico Crovari (a meno che non trovi posto l’estroso Tommaso Vailatti), e Gabriele Paonessa, un talentuoso esterno classe ’87, cresciuto nel vivaio del Bologna. La possibile variante tattica è rappresentata dal 4-4-2, ma tutto dipende dalla possibilità di impiegare una seconda punta, ovvero Stefan Shwoch, le cui condizioni andranno però valutate soltanto nell’immediata vigilia.

ATTACCO – Si diceva de trentasettenne Shwoch. E’ lui il vero terminale offensivo dei veneti, e l’incertezza sulla sua presenza condiziona non poco il lavoro del neo tecnico. Non dovesse farcela l’ex idolo del San Paolo, il solo Simone Cavalli avrà sulle spalle il peso dell’intero reparto. Crisi sì, dunque, ma guai a fidarsi. La serie B può riservare inattese e fatali trappole.
 

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