• L’AVVERSARIO – SCOPRIAMO IL PIACENZA •

13/9/2006

(ALESSANDRO CARADOLFO) - La formazione emiliana, prossimo avversario del Napoli, è reduce da un pessimo esordio in campionato: 0-2 rimediato sul campo del Brescia. L’impressione che ha lasciato è quella di una squadra ancore in rodaggio, ancora alla ricerca dei giusti equilibri, fragile in difesa e sterile in attacco (complice l’assenza del “fenomeno” Cacia).
Il team guidato da Mister Inchini (nella foto) è una squadra tecnicamente non eccelsa, ma ben messa sotto l’aspetto fisico e disciplinata dal punto di vista tattico. L’ex mediano dell’Ascoli, che in molti ricorderanno come ruvido marcatore di sua maestà Diego Maradona, da buon allievo di Novellino, è rimasto per anni fedele al 4-4-2, impostando un gioco sviluppato prevalentemente sulle corsie laterali, anche se quest’anno le sirene del più offensivo 4-2-3-1, schema utilizzato per qualche mese anche dal Napoli nella passata stagione, sembrano aver attratto anche il Tecnico emiliano.
Nel pacchetto arretrato troviamo subito una vecchia conoscenza: Nando Coppola. Portiere cresciuto nel vivaio azzurro; a lui è legato uno dei ricordi più piacevoli degli ultimi anni della gestione Ferlaino: la promozione in A, proprio con Walter Novellino in panchina. Completano il reparto, il giovane Nef (prelevato dalla Zurigo), un esterno destro dal fisico imponente e dunque non molto rapido, i due centrali, Miglionico (al posto dello squalificato Olivi) e l'argentino Campagnaro (quest’ultimo però in dubbio), e l’esterno mancino Gemiti, l’ultima stagione a Modena, che da ex-centrocampista predilige molto di più la fase di spinta.
A protezione della difesa agiranno il napoletano Riccio (una vita da “mediano”) tutta corsa e muscoli, ed il redivivo Nocerino (anch’egli d’origine partenopea), regista classico molto bravo sia in fase d’impostazione che in fase d’interdizione.
Quindici metri più avanti giocheranno, con ogni probabilità, l’esterno destro Stamilla, il “factotum” romeno Patrascu, centrocampista abile negli inserimenti ma dai piedi non sublimi, e, a sinistra, Rantier, ex Vicenza ed Atalanta, una seconda punta dalle spiccate qualità tecniche, molto pericoloso nei tagli, bravissimo nell’attaccare gli spazi centrali creati dal pericolosissimo Cacia.
L’attacco. La presenza del solo Cacia dovrebbe servire ad innalzare il livello di guardia e concentrazione dei due centrali azzurri. Il ragazzo (appena 23 anni) è un centravanti “moderno”, molto dotato dal punto di vista tecnico e della rapidità, nonché fortissimo nel gioco aereo. Qualora Inchini optasse per la soluzione 4-4-2, è probabile la presenza di un’altra punta: Pellicori (l’anno scorso al Grosseto), uno che sente la porta, o Simon, giovane argentino (classe ’86) ancora un po’ acerbo, ma di cui si parla davvero un gran bene. Occhio alle fasce, dunque. E’ lì che il Piacenza costruirà la sua gara, ed è li che il Napoli dovrà trovare le giuste contromisure, per affrontare al meglio e superare un avversario tutt’altro che irresistibile.

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