(ALESSANDRO CARADOLFO) - La
formazione emiliana, prossimo
avversario del Napoli, è reduce da
un pessimo esordio in campionato:
0-2 rimediato sul campo del Brescia.
L’impressione che ha lasciato è
quella di una squadra ancore in
rodaggio, ancora alla ricerca dei
giusti equilibri, fragile in difesa
e sterile in attacco (complice
l’assenza del “fenomeno” Cacia).
Il team guidato da Mister Inchini
(nella foto) è una squadra
tecnicamente non eccelsa, ma ben
messa sotto l’aspetto fisico e
disciplinata dal punto di vista
tattico. L’ex mediano dell’Ascoli,
che in molti ricorderanno come
ruvido marcatore di sua maestà Diego
Maradona, da buon allievo di
Novellino, è rimasto per anni fedele
al 4-4-2, impostando un gioco
sviluppato prevalentemente sulle
corsie laterali, anche se quest’anno
le sirene del più offensivo 4-2-3-1,
schema utilizzato per qualche mese
anche dal Napoli nella passata
stagione, sembrano aver attratto
anche il Tecnico emiliano.
Nel pacchetto arretrato troviamo
subito una vecchia conoscenza:
Nando Coppola. Portiere
cresciuto nel vivaio azzurro; a lui
è legato uno dei ricordi più
piacevoli degli ultimi anni della
gestione Ferlaino: la promozione in
A, proprio con Walter Novellino in
panchina. Completano il reparto, il
giovane Nef (prelevato dalla
Zurigo), un esterno destro dal
fisico imponente e dunque non molto
rapido, i due centrali,
Miglionico (al posto dello
squalificato Olivi) e l'argentino
Campagnaro (quest’ultimo però in
dubbio), e l’esterno mancino
Gemiti, l’ultima stagione a
Modena, che da ex-centrocampista
predilige molto di più la fase di
spinta.
A protezione della difesa agiranno
il napoletano Riccio (una
vita da “mediano”) tutta corsa e
muscoli, ed il redivivo Nocerino
(anch’egli d’origine partenopea),
regista classico molto bravo sia in
fase d’impostazione che in fase
d’interdizione.
Quindici metri più avanti
giocheranno, con ogni probabilità,
l’esterno destro Stamilla, il
“factotum” romeno Patrascu,
centrocampista abile negli
inserimenti ma dai piedi non
sublimi, e, a sinistra, Rantier,
ex Vicenza ed Atalanta, una seconda
punta dalle spiccate qualità
tecniche, molto pericoloso nei
tagli, bravissimo nell’attaccare gli
spazi centrali creati dal
pericolosissimo Cacia.
L’attacco. La presenza del solo
Cacia dovrebbe servire ad innalzare
il livello di guardia e
concentrazione dei due centrali
azzurri. Il ragazzo (appena 23 anni)
è un centravanti “moderno”, molto
dotato dal punto di vista tecnico e
della rapidità, nonché fortissimo
nel gioco aereo. Qualora Inchini
optasse per la soluzione 4-4-2, è
probabile la presenza di un’altra
punta: Pellicori (l’anno
scorso al Grosseto), uno che sente
la porta, o Simon, giovane
argentino (classe ’86) ancora un po’
acerbo, ma di cui si parla davvero
un gran bene. Occhio alle fasce,
dunque. E’ lì che il Piacenza
costruirà la sua gara, ed è li che
il Napoli dovrà trovare le giuste
contromisure, per affrontare al
meglio e superare un avversario
tutt’altro che irresistibile.