• L'AVVERSARIO - ALLA SCOPERTA DEL PALERMO •

28/3/2008

(EDUARDO LETIZIA) - Sono stati giorni difficili quella appena trascorsi in casa Palermo. Le vicende che hanno visto protagonisti Zamparini e Guidolin hanno difatti destabilizzato tutto l’ambiente rosanero. Nell’ultima settimana se ne sono viste di tutti i colori: il presidente che minaccia di cacciare tutti e poi andarsene, i giocatori che si schierano dalla parte dell’allenatore, il dietro front di Zamparini che decide di lasciare Guidolin sulla panchina, le dichiarazioni del tecnico relative ad un inquietante boicottaggio nei suoi confronti, le minacce di querela al suo allenatore da parte del Patron, poi l’esonero e infine il ritorno di Colantuono sulla panchina: insomma, un manicomio!
L’ambiente azzurro, sbigottito e giulivo, come tutta Italia, per il fatto di non avere Zamparini come presidente, spera di poter trarre vantaggio da questa situazione. A detta del presidente rosanero tra azzurri e siciliani non dovrebbe esserci partita (scongiuri di tutti i tipi sono concessi) in favore dell’undici di Reja, in quanto considera la sua squadra la più scarsa del campionato. Parole dette presumibilmente in uno dei tanti momenti di ira del sanguineo presidente, ma che nascondono un pizzico di veridicità. Sicuramente il Palermo è una squadra che vanta al suo interno elementi di ottima qualità, tuttavia nelle ultime partite la qualità del gioco espresso, sotto la guida di Guidolin, era parso alquanto scadente. Il 5-4-1 o 5-3-2 che sostanzialmente veniva adottato dall’ex tecnico di Vicenza e Bologna mostrava, soprattutto in trasferta, una squadra prevalentemente arroccata nella propria metà campo, che fondava le proprie iniziative offensive sulle sole qualità di Amauri, lasciato spesso da solo a battagliare contro intere difese. Pur essendo quest’ultimo un atteggiamento che avrebbe potuto creare problemi al modo di giocare del Napoli, che non ama fare la partita e predilige il gioco negli spazi lasciati liberi dagli avversari, è presumibile attendersi, con il ritorno di Colantuono, un cambiamento nella mentalità dei palermitani ed una scossa all’ambiente e allo spogliatoio che potrebbe dare risultati positivi.
Dal punto di vista tattico Colantuono dovrebbe adottare un atteggiamento sulla carta più offensivo, un 4-2-3-1 che, analizzando gli interpreti, crediamo potrà nella pratica rivelarsi un 4-5-1. Come al solito le velleità offensive saranno affidate alla potenza e alla tecnica dell’italo-brasiliano Amauri. Sulla carta il numero 11 rosanero rappresenta l’unica vera minaccia per la difesa azzurra, che dovrà cercare di anticiparne le giocate, impedendogli di usufruire della sua qualità nel tenere palla per far salire i compagni del centrocampo e di rendersi pericoloso in zona gol. Alle sue spalle agiranno tre centrocampisti bravi in fase d’inserimento: Jankovic sulla destra, Simplicio centrale e Caserta sulla sinistra. Dei tre quello più dotato tecnicamente è senza dubbio il serbo Bosko Jankovic, che si è messo in mostra nelle ultime gare soprattutto grazie al suo potente tiro dalla distanza. Viste le assenze di Cavani e Miccoli avrà l’opportunità di riscattare una prima parte di campionato in ombra e gli sarà affidato domenica il delicato compito di infondere qualità a un reparto formato soprattutto da incursori.
Nel centro del campo agiranno i due mediani Migliaccio e Guana, due buoni elementi che riescono a convogliare apprezzabili qualità in fase difensiva ad un discreto apporto in fase di costruzione ed inserimento. Soprattutto l’ex atalantino Migliaccio può diventare una vera arma letale sulle palle da fermo grazie al suo tempismo ed alle sue qualità aeree.
In difesa mancheranno due elementi importanti come Biava e Rinaudo, ma il reparto arretrato potrà essere comunque formato da elementi di buon livello. Il problema fondamentale della retroguardia, una delle più battute della serie A, sarà ritrovare rapidamente gli automatismi della difesa a quattro, abbandonata sotto la gestione Guidolin. Davanti a Fontana, protagonista assoluto nella gara d’andata contro gli azzurri, ci saranno al centro una coppia di campioni del mondo, Barzagli e Zaccardo che verrà schierato da centrale, e sugli esterni Cassani e l’ottimo Balzaretti.
Per il Palermo questa al San Paolo sarà dunque la sfida che dirà se la sua crisi continuerà inesorabile o se il cambio in panchina avrà donato nuova linfa alla squadra. Per il Napoli sarà invece la gara che potrebbe definitivamente togliere gli azzurri da ogni coinvolgimento nelle zone basse della classifica e che inoltre ci dirà quanto possibile potrà essere una rincorsa per agganciare la zona intertoto.

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