2/11/2007
(EDUARDO LETIZIA) - Il compito di
stilare una disamina tattica del prossimo
avversario del Napoli, questa settimana,
risulta alquanto arduo, a causa del
recentissimo esonero dell’allenatore della
Reggina Ficcadenti, sostituito nelle ultime
ore dall’ex tecnico di Bologna e Napoli
Renzo Ulivieri. Non avendo ancora disputato
nemmeno il primo allenamento con i suoi
nuovi uomini, nulla si può ipotizzare in
merito a come egli voglia far giocare i
propri ragazzi e in che modo abbia
intenzione di sfruttare il patrimonio
tecnico attualmente a sua disposizione.
Certo è che il nome di Ulivieri riporta alla
mente dei tifosi azzurri dei ricordi tutt’altro
che piacevoli. Il neo tecnico amaranto fu
infatti l’allenatore che diresse il Napoli
in quella prima, tremenda, stagione in serie
B dell’era moderna. Più piacevoli i ricordi
recenti, legati soprattutto all’ultima
vittoria degli azzurri sul Bologna dello
scorso campionato, che diede lo slancio agli
uomini di Reja per la cavalcata finale verso
la serie A e sancì, probabilmente,
l’esclusione dei bolognesi dalla corsa per
la promozione, mandando su tutte le furie lo
stesso Ulivieri.
Tornando alla Reggina, pur non essendo
possibile prevedere come affronterà il
Napoli domenica, è facile descriverla come
una squadra che incontra estreme difficoltà
a portare a casa i tre punti, non avendo
ancora vinto in questo girone d’andata, ma
che comunque aveva espresso sprazzi di buon
gioco in questa prima fase del torneo.
Cinque pareggi e cinque sconfitte hanno
segnato il loro cammino e hanno determinato
l’esonero di Ficcadenti.
Rispetto allo scorso campionato, di cui era
stata una delle rivelazioni, la Reggina ha
perso alcuni tra gli elementi migliori,
Bianchi e Mesto su tutti, ed ha operato una
vera rivoluzione nella sua rosa, attraverso
l’innesto di alcuni giovani interessanti e
numerosi stranieri semisconosciuti, formando
così una vera e propria colonia multietnica,
andando così in contro, inevitabilmente, a
problemi di integrazione e amalgama del
gruppo. Tra i nuovi arrivi il più
interessante si è rivelato l’islandese
Hallfredsson, centrocampista che gioca
prevalentemente sulla corsia sinistra, che
ha visto migliorare costantemente il suo
rendimento nel corso delle prime di giornate
campionato. É dotato di grande forza fisica,
unita a tecnica e velocità, e di un ottimo
tiro dalla distanza. Dei “gioielli” della
scorsa stagione pochi sono rimasti a Reggio,
tra questi i più importanti sono senza
dubbio il terzino sinistro Modesto e l’ex
azzurro Amoroso. Quest’utimo rimane anche
quest’anno il cannoniere principe dei
calabresi e si presenta come l’uomo più
pericoloso per la retroguardia azzurra. A
suo fianco dovrebbero agire Vigiani,
centrocampista d’attacco molto bravo negli
inserimenti senza palla, e Cozza, in
vantaggio su Ceravolo, trequartista che con
la sua tecnica e la sua fantasia dovrebbe
aver il compito di innescare le giocate
delle punte. A centrocampo alle sicure
presenze di Hallfredsson e Cascione, il
regista della squadra, dovrebbe aggiungersi
quella di Barreto, altro giovane straniero
da tener d’occhio. Difficilmente Ulivieri
deciderà di cambiare la fisionomia della
difesa a quattro di Ficcadenti, per cui
dovrebbero scendere in campo a Napoli,
davanti a Campagnolo, Lanzaro, Valdez,
Aronica e Modesto, con qualche possibilità
di prendere il posto di uno di questi anche
per il giovane, molto bravo, Cherubin.
Dovrebbe subentrare nel corso della gara,
invece, la torre danese Tullberg, così come
potrebbe avere qualche chance di partecipare
alla gara il fratello dell’ex azzurro Pià,
Joelson, che già nello scorso torneo, in
serie B con l’albinoleffe, ha avuto modo di
creare problemi alla difesa partenopea.
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