20/2/2009
(EDUARDO LETIZIA) - Al cospetto degli
azzurri arriva il Genoa, una delle squadre
che negli scontri diretti ha sempre dato
gran filo da torcere agli uomini di Reja,
una compagine che esprime probabilmente il
miglior calcio della serie A e che ha fatto,
meritatamente, sue le ambizioni che fino a
qualche mese fa erano proprio del Napoli.
Tatticamente Reja ha sempre trovato
difficoltà nell’arginare il gioco offensivo
di Gasperini, fatto di manovre ariose con
eccellenti tagli e sovrapposizioni sulle
fasce. A questo bel gioco si è aggiunta, in
questo torneo, una grandissima qualità nei
singoli, che ha permesso ai grifoni di
compiere un meritato salto di qualità.
Giocatori come Motta e Milito hanno donato
classe ed esperienza ad una squadra già ben
costruita, premiando l’audacia e l’intuito
di chi ha avuto la forza di portarli a
Genova. Un po’ quello che non è successo al
Napoli.
Anche a Napoli Gasperini non abbandonerà il
suo celeberrimo 3-4-3.
Nel reparto difensivo peserà l’assenza per
squalifica di Biava, elemento tra i più
preziosi della retroguardia, che sa farsi
apprezzare anche in fase di realizzazione,
grazie alla sua abilità aerea. A sostituirlo
ci sarà il greco Papastathopoulos, che già
nella gara di andata ebbe modo di far male
al Napoli con una rete da attaccante di
razza. Il resto della retroguardia, avanti
al portiere Rubinho, che fu determinante con
le sue parate nella gara di andata, sarà
regolarmente composto da Ferrari, al centro,
e Bocchetti, sul centro sinistra.
Il centrocampo dovrà fare a meno di uno
degli elementi più importanti per gli
equilibri della squadra, Juric. Al suo posto
verrà impiegato il belga Vanden Borre, vero
e proprio jolly, che alla corte di Gasperini
sta mettendo in mostra tutte le qualità che
lo avevano reso un elemento fondamentale
nell’Anderlecht. Al suo fianco ci sarà Motta
che è colui che riesce a prendere per mano
il centrocampo rossoblù, dando il via alle
azioni ed essendo utile anche nel proporsi
in appoggio alle punte.
Sulle corsie laterali dovrebbe esserci Rossi
sulla destra, preferito a Mesto, con
Criscito sulla sinistra. Il difensore
napoletano viene schierato ultimamente da
Gasperini nella posizione di esterno di
centrocampo, al fine di garantire una
maggior copertura sul suo lato e per
sfruttare, allo stesso tempo, le sue buone
qualità tecniche. Il lavoro dei due esterni
di centrocampo è infatti fondamentale per
gli equilibri del gioco genoano. Uno dei
meriti di Gasperini è proprio quello di
essere riuscito ad adattare in questi
difficili ruoli giocatori abili in entrambe
le fasi, che non hanno mai alterato i
delicati equilibri difensivi della squadra,
non mettendo in difficoltà la retroguardia a
tre.
Allo stesso modo gli esterni di attacco al
Genoa sono particolarmente abili a dare il
loro appoggio al centrocampo in fase di
ripiegamento. Elemento particolarmente abile
da questo punto di vista è Sculli, che a
Napoli dovrebbe agire come esterno d’estro
d’attacco. Dall’altro lato Palladino
dovrebbe essere preferito a Jankovic,
nonostante le ultime ottime prestazioni
dell’esterno ex Palermo. La tecnica e la
velocità di Palladino, pur garantendo minore
copertura, potrà essere un’arma molto utile
a Gasperini per mettere in difficoltà la
malandata difesa partenopea. Il pericolo
numero uno sarà, però, ovviamente El
Principe, Milito. Il numero 22 dei liguri si
sta dimostrando uno dei migliori attaccanti
sul panorama europeo attuale e sinceramente
fatichiamo a comprendere come Maradona possa
preferirgli l’azzurro Denis nella nazionale
argentina. Fermare Milito sarà un compito
tutt’altro che agevole per Cannavaro e
compagni, tuttavia non bisognerà commettere
l’errore di incentrare la propria attenzione
sul solo attaccante argentino, lasciando
spazi agli inserimenti degli altri, ottimi
elementi dell’undici di Gasperini.
Servirà dunque una prestazione maiuscola di
tutta la squadra per avere la meglio su una
compagine che in casa sembra imbattibile, ma
che in trasferta ha avuto qualche
significativa battuta d’arresto.
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