• L'AVVERSARIO - ZOOM SULL'INTER DI MOURINHO •

28/11/2008

(EDUARDO LETIZIA) - Giunge nel momento meno felice del campionato partenopeo la sfida probabilmente più difficile dell’intera stagione, la trasferta a Milano contro la fortissima Inter di Mourinho.
I nerazzurri arrivano a questa gara forti di quattro vittorie consecutive e del primato in campionato, ma reduci tuttavia da un’inattesa sconfitta subita in Champions contro il Panathinaikos.
L’ottimo periodo interista delle ultime giornate di campionato è coinciso con un’evoluzione tattica imposta da Mourinho alla sua squadra. Il tecnico portoghese ha infatti, a suo dire momentaneamente, abbandonato il 4-3-3 e rimesso in auge il 4-4-2 con il rombo a centrocampo, modulo, guarda caso, tanto caro a Roberto Mancini e comprendente, grossomodo, gli stessi interpreti della scorsa gestione.
Sono stati infatti messi da parte alcuni colpi del mercato estivo come Mancini e Quaresma, elementi fondamentali per il gioco sulle fasce predicato da Mourinho, e reintegrati nell’undici titolare giocatori simbolo dell’Inter “manciniana” come Stankovic o Cruz (anche se quest’ultimo deve ancora fare i conti con i reiterati tentativi di recupero dell’ex imperatore Adriano).
Purtroppo per noi tifosi azzurri, non crediamo che lo special one riproporrà quel simpatico 2-4-4 proposto nel secondo tempo della partita di mercoledì scorso, che ha fatto le gioie della squadra greca, almeno non in partenza. Escludendo sorprese dell’ultimo minuto, che comunque non sono mai da escludere quando si cerca di interpretare il pensiero dell’allenatore nerazzurro, Mourinho dovrebbe mandare in campo quella che attualmente è la sua formazione migliore.
In difesa ci sarà perciò, davanti al fenomenale Julio Cesar, l’inossidabile coppia di centrali formata dal rapidissimo Cordoba e dal recuperato Samuel, che dovrebbe essere preferito a Materazzi, anche ricordando gli effetti devastanti causati dall’ultimo incontro tra il Pocho Lavezzi e il difensore campione del mondo. Sulle corsie laterali agiranno come al solito l’irrefrenabile Maicon, a destra, e Maxwell sulla sinistra, entrambi molto abili nella fase di spinta, ma che potrebbero lasciare spazi preziosi per gli inserimenti, soprattutto di Lavezzi, alle loro spalle.
Il centrocampo sarà formato da tre giocatori dalle spiccate caratteristiche fisiche, abili soprattutto in fase di rottura del gioco, ma comunque dalle buone qualità negli inserimenti, come Zanetti, Cambiasso e Muntari. Questi tre elementi formano una diga davanti alla difesa quasi invalicabile, che rende ardua ogni tentativo di giocata in mezzo al campo. Sarà dunque una gara difficilissima per Hamsik, ma soprattutto per Gargano, che dovrà riuscire a ridurre al minimo gli errori in fase di appoggio e dovrà impegnarsi in una prestazione di grande applicazione tattica, anche perché dalle sue parti agirà il serbo Stankovic. Quest’ultimo sarà il vertice avanzato del rombo di centrocampo ed avrà sia il compito di appoggiare il gioco delle due punte, sia quello di mettere pressione al “Mota” azzurro, impedendo che dai suoi piedi (seppur non sempre precisissimi) possano nascere indisturbate le azioni partenopee.
La coppia di attaccanti è di quelle che mettono paura. Sicura è la presenza di Ibrahimovic, ispiratore e spesso finalizzatore delle principali trame offensive interiste. Guai però a incentrare le attenzioni difensive solo su di lui, in quanto Ibra è molto abile anche nel mandare in rete i compagni di reparto, facendo da esca con i suoi movimenti. Al suo fianco dovrebbe essere preferito, ancora una volta, Adriano al “giardiniere” Cruz, nonostante il gioco dell’argentino si riveli spesso molto più utile alla squadra, rispetto a quello del brasiliano.
Come detto non sono comunque da escludere sorprese. Mourinho ha più volte dichiarato che il suo gioco preferito è quello largo, che si sviluppa sulle corsie esterne. Considerando che il Napoli soffre particolarmente le squadre che attaccano sulle fasce (si veda alla voce Atalanta), non è escluso che Mourinho possa concedere una nuova chance a uno tra Mancini e Quaresma (più difficile che possa schierarli entrambi), per sfruttare al meglio questa lacuna della difesa azzurra.

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