• L'AVVERSARIO - ALLA SCOPERTA DEL LECCE DI BERETTA •

12/12/2008

(EDUARDO LETIZIA) - Nella seconda gara in casa consecutiva di questo finale di girone di andata, il Napoli attende al San Paolo il Lecce di Beretta.
Le difficoltà di quest’incontro staranno, per gli azzurri, soprattutto nel trovare il modo per scardinare l’attentissima organizzazione difensiva dei giallorossi di Puglia.
A differenza del Siena è infatti prevedibile che il Lecce arrivi al San Paolo con il preciso intento di non prenderle, cercando di chiudere ogni possibile spazio in difesa ed affidando le proprie azioni offensive a sporadici contropiedi. Questo modo di giocare ha già messo in difficoltà gli azzurri in casa lo scorso campionato, quando Beretta allenava il Siena e riuscì a portare a casa un prezioso pareggio.
Il modulo tattico del Lecce dovrebbe essere il consueto 4-4-2, che consente di mantenere una buona copertura sulle zone laterali del campo ed una grande densità centralmente.
Le caratteristiche dei difensori che dovrebbero scendere in campo sono molto indicative della mentalità della squadra di Beretta. Sulle corsie esterne dovrebbero essere schierati Schiavi sulla destra ed Esposito sulla sinistra, entrambi elementi dalle caratteristiche fisiche solide e dediti quasi esclusivamente alla fase difensiva. La coppia di centrali, davanti al portiere Benussi, sarà composta da Stendardo e Fabiano, difensori molto forti fisicamente, che avranno il compito di far proprie tutte le palle alte che stazioneranno nella loro area. Tuttavia è prevedibile che i due possano andare in enorme difficoltà al cospetto della velocità di Lavezzi.
Il centrocampo sarà vittima dell’assenza di colui che rappresenta la mente della squadra, un giocatore che sa rendersi pericoloso soprattutto su i calci piazzati, Andrea Zanchetta. Al suo posto dovrebbe andare in campo, con mansioni tutto sommato simili, il napoletano Giuseppe Vives, che farà da spalla a Guillermo Giacomazzi, probabilmente il giocatore di maggior talento dei salentini. L’uruguayano sarà dei centrocampisti quello che darà più appoggio alla manovra offensiva della squadra e quello più pericoloso per i suoi inserimenti senza palla. Sulle corsie laterali Munari e Ariatti saranno impegnati prevalentemente nel raddoppiare sulle fasce la copertura su Maggio e Mannini, cercando altresì di farsi trovare pronti ad appoggiare i contropiedi della squadra con la loro corsa.
Dovrebbe partire dalla panchina Caserta, che tuttavia potrebbe essere schierato titolare qualora Beretta decidesse di adottare fin dal fischio di inizio un 4-4-1-1 ancora più abbottonato. In tal caso Caserta potrebbe agire da trequartista alle spalle dell’unica punta.
Il peso dell’attacco sarà poggiato sulle spalle di Tiribocchi, elemento indispensabile per il gioco offensivo di Beretta. Con la sua potenza fisica e la sua sagacia tattica, il “Tir” riesce spesso a crearsi azioni pericolose da solo ed è inoltre molto abile nel proteggere palla per consentire ai compagni di salire. È indubbiamente l’uomo da tenere maggiormente d’occhio per la difesa azzurra. Al suo fianco l’ex fiorentino Cacia dovrebbe vincere il ballottaggio con il sudamericano Castillo. La rete contro la Juve della scorsa settimana ha infatti rilanciato le quotazioni di Cacia, attaccante dalle ottime potenzialità, che finora in massima serie non era però riuscito a esplicare il suo reale valore, dopo una serie di eccellenti campionati in B, con la maglia del Piacenza.

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