28/10/2008
(EDUARDO LETIZIA) - Sulla carta questo
contro la Reggina dovrebbe essere l’impegno
più abbordabile che il Napoli si è trovato
ad affrontare fino a questo punto del
campionato. La differenza tecnica tra le due
squadre è infatti abissale, gli azzurri
avranno il vantaggio di giocare in casa,
nuovamente con le curve piene, e la
classifica mette bene in risalto quale sia
stato l’andamento delle due formazioni in
questa prima parte di torneo.
Ciononostante la gara di domani è stata
definita da Reja come la prova del nove,
utile a verificare la personalità e il
valore dei suoi ragazzi. Questo perché,
soprattutto nella scorsa stagione, gli
azzurri avevano dimostrato di soffrire
maggiormente le gare contro avversari di
livello inferiore, rispetto agli scontri
contro le big. Il motivo è da ricercare in
un differente approccio mentale alle gare e
nei diversi stimoli che una sfida contro una
Reggina (con tutto il dovuto rispetto e la
simpatia) può presentare a differenza di
quella contro una Juventus.
Se il Napoli vorrà migliorare i risultati
ottenuti lo scorso anno dovrà dunque
acquisire la medesima determinazione contro
tutti gli avversari, a prescindere dal
blasone. Ecco che questo contro gli amaranto
diventa un test significativo per valutare
l’acquisizione di quella mentalità vincente
che fa diventare “grandi” le buone squadre.
Dal punto di vista tattico la Reggina è un
avversario che pratica un gioco abbastanza
semplice, fondato su una accorta fase
difensiva e su rapidi tentativi di
ripartenza.
Il modulo che Orlandi adotta solitamente è
il 3-5-2-1 che a Napoli si prevede sarà
ancora più abbottonato del solito, con i tre
difensori Lanzaro, Valdez e Santos (che
sostituisce lo squalificato Cirillo) che
saranno coperti dai due centrocampisti
centrali Carmona e Barreto, che dovranno
ridurre all’indispensabile le loro sortite
offensive. Sulle corsie esterne ci saranno
Costa, che si occuperà prevalentemente della
fase difensiva, sulla sinistra e Vigiani
sulla destra. Proprio quest’ultimo sarà uno
degli uomini da tenere maggiormente sotto
controllo tra i calabresi. Vigiani è infatti
l’elemento che più si propone senza palla e
che con i suoi inserimenti sulla destra
spesso propizia le azioni più pericolose
della sua squadra.
L’attacco si affida al solo Corradi come
punta centrale che, galvanizzato dalla
doppietta di domenica scorsa, con i suoi
centimetri sarà incaricato di fare da boa
per gli inserimenti dei compagni. Alle sue
spalle agiranno due trequartisti dalle
eccellenti qualità tecniche, Cozza e Brienza.
Il capitano è colui che con la sua grande
esperienza e con la sua buona tecnica, detta
i tempi delle azioni offensive, premiando
gli inserimenti dalle retrovie, in
particolare, come detto quelli di Vigiani,
ma attenzione anche all’ottimo Barreto.
Brienza è invece il giocatore di maggior
talento della formazione, che con la sua
rapidità, imprevedibilità e la sua abilità
nel saltare l’uomo, potrebbe in qualsiasi
momento creare grattacapi alla difesa
partenopea.
Infine Orlandi potrà far finalmente leva su
un pizzico di entusiasmo dei suoi ragazzi.
La prima vittoria in campionato contro il
Lecce ha infatti risollevato, seppur in
minima parte, le sorti della squadra che,
pur occupando ancora l’ultima posizione in
classifica, in coabitazione con il Torino,
potrebbe aver acquisito un pizzico di
fiducia in più nei propri mezzi, utile per
arrivare a Napoli con più serenità.
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