19/9/2008
(EDUARDO LETIZIA) - Così come l’undici che
sceglierà di mandare in campo Reja, anche
quello dell’Udinese, prossimo avversario
degli azzurri in campionato, presenta molti
punti interrogativi. Questo perché, al pari
del Napoli, anche i friulani si sono trovati
impegnati in Coppa Uefa questa settimana e
per questo l’allenatore Marino potrebbe
decidere di effettuare alcune variazioni di
formazione. A dire il vero però, a
differenza di Reja che contro il Benfica ha
schierato l’undici titolare, l’allenatore
dei bianconeri di Udine ha adoperato un
consistente turnover nella gara contro il
Borussia Dortmund per far riposare alcuni
tra gli elementi più importanti della
squadra e dando possibilità ad altri meno
impiegati, come il napoletano Floro Flores o
il giovane cileno Sánchez, di mettersi in
mostra.
Gli interrogativi sulle scelte di Marino non
sono legate esclusivamente agli uomini che
scenderanno in campo, ma anche sul modulo da
operare. Nella prima gara di campionato
contro il Palermo l’Udinese era stata
mandata in campo con un 4-3-3, modulo
provato per tutto il precampionato, diverso
dal consueto 3-4-3 che aveva fatto le
fortune della squadra lo scorso torneo. Con
questo schieramento i friulani avevano
disputato un’ottima prestazione contro i
rosanero, guadagnando i tre punti e causando
in pratica l’esonero di Colantuono dalla
panchina palermitana.
Nella difficile gara contro la Juventus,
nella seconda di campionato, Marino aveva
deciso però di tornare al collaudato 3-4-3,
infoltendo la difesa con un difensore in
più, ma lasciando il quattro contro quattro
a centrocampo che ha poi consentito alla
formazione di Ranieri di prendere il
controllo del reparto centrale e di dominare
in pratica la partita.
Forse anche per questo contro il Borussia
Dortmund Marino ha deciso, con profitto, di
tornare alla difesa a quattro ed è
ipotizzabile che lo stesso sistema di gioco
potrebbe essere utilizzato domenica contro
gli azzurri.
Supponendo che l’Udinese si disponga con una
difesa a quattro è presumibile che davanti
all’ottimo portiere Handanovic si
schiereranno sulle corsie esterne Ferronetti
e Pasquale. L’ex terzino destro del Parma,
che dovrebbe essere preferito a Nef e al più
offensivo Motta qualora dovesse riuscire a
recuperare da un problema fisico patito nel
finale della gara in Coppa, sta confermando
in queste prime uscite della stagione quanto
di buono messo in mostra lo scorso
campionato, dopo una serie di infortuni che,
soprattutto a Parma ne avevano condizionato
il rendimento. Sulla corsia sinistra
Giovanni Pasquale, prelevato dal Livorno (si
dice proprio soffiato al Napoli) per
sostituire Dossena, si è già disimpegnato in
una serie di buonissime prestazioni con le
quali non sta facendo rimpiangere il
neo-acquisto del Liverpool.
Al centro, vista l’assenza di Zapata e
Felipe, dovrebbero essere schierati Coda e
Lukovic, anche se al difensore serbo
potrebbe essere preferito l’ex azzurro
Maurizio Domizzi, schierato titolare per la
prima volta con l’Udinese in Germania e che
potrebbe fare proprio contro la sua ex
squadra il suo esordio in campionato in
maglia bianconera.
A centrocampo dovrebbero essere sicuri di
scendere in campo D’Agostino nel ruolo di
regista e lo svizzero Inler, una delle
rivelazioni dello scorso torneo, per creare
quel mix di tecnica e potenza che è uno dei
punti di forza dei friulani. Al loro fianco
dovrebbe esserci, come a Palermo, il giovane
cileno Isla, ma non è da scartare l’ipotesi
di vedere in campo l’ex atalantino Tissone,
altro centrocampista dalle eccellenti
potenzialità fisiche, però non al top della
forma.
In attacco, rispetto alla gara di Coppa
Uefa, dovrebbe ritrovare il proprio posto al
centro dell’attacco Fabio Quagliarella, le
cui caratteristiche tecniche non hanno
bisogno di presentazioni, al fianco di
Simone Pepe, che dovrebbe essere confermato
sulla corsia destra del reparto avanzato, e
Totò Di Natale, che dovrebbe recuperare dai
problemi fisici che l’hanno costretto a
partire dalla panchina contro il Borussia.
Sarà proprio il numero dieci napoletano
l’uomo da tener particolarmente d’occhio per
la difesa azzurra. Anche se l’Udinese in
Uefa ha dimostrato di non dipendere
esclusivamente da lui, Di Natale rimane
sempre l’elemento che, se in forma, è capace
di trascinare da solo la squadra alla
vittoria, con la sua qualità tecnica
sopraffina e la sua prolificità in zona
rete. Beh, non ci resta che sperare che
domenica prossima non sia in uno stato di
forma brillante…
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