• L’AVVERSARIO – SCOPRIAMO IL GENOA •

28/9/2007
 

(MAURIZIO LONGHI) - La prima vittoria in campionato del Genoa è arrivata alla quinta giornata contro un Udinese che si è dovuta arrendere sotto l’atmosfera del “Marassi”. L’appuntamento con il primo successo è tardato ad arrivare, perché probabilmente si è avvertita troppo la differenza tra la cadetteria e la serie A. Gli uomini di Gasperini nella serie cadetta erano imbattibili ed esprimevano un calcio fantastico, mentre, al ritorno in A dopo ben 12 anni, non è stato semplice ritrovarsi di fronte una squadra come il Milan che non ha avuto problemi ad espugnare Genova. Dopo la disfatta casalinga con i rossoneri, i “grifoni” si sono resi conto di essere in una categoria completamente differente dalla cadetteria, l’impatto ha riservato dei numerosi problemi da affrontare, ma adesso il peggio sembra passato. La squadra ha mostrato una certa riluttanza nell’attaccare soprattutto in occasione dell’attesissimo derby con la Sampdoria. Sarà stata la troppa ansia di affrontare dopo tanti anni i cugini doriani nella massima serie, ma sta di fatto che i rossoblu hanno creato poco contro i blucerchiati, i quali non hanno costruito occasioni in grado di impensierire il Genoa, così è uscito fuori uno scialbo 0-0 non degno dello spettacolo che hanno offerto le due tifoserie. Contro l’Udinese ci si aspettava una prova di forza che finalmente è arrivata, anche se la sofferenza non è mancata. Su questo si prosegue sulla stessa falsariga dell’anno scorso, visto che in B i liguri, nonostante dominassero le gare in lungo e in largo, vincevano sempre per il rotto della cuffia e i finali di gara hanno sempre riservato tanto pathos che poteva essere evitato con un pizzico di accortezza in più nella fase difensiva. Così il copione si è ripetuto contro l’Udinese, la vittoria è stata di un’importanza vitale, ma per non complicare le cose, è fondamentale che si aggiusti qualcosa in difesa allo scopo di non subire oltremisura gli attacchi avversari. Domenica il Genoa incontrerà il Napoli ritornando con la mente a quella grandissima festa che l’anno scorso chiuse uno spettacolare campionato di serie B coronando il sogno di entrambe le squadre. Quel 10 giugno 2007 rimarrà per sempre nelle menti sia dei tifosi genoani che nei napoletani, infatti, si può dire che quel giorno Genova si colorò d’azzurro e rossoblu dando vita a dei festeggiamenti che si sarebbero protratti a lungo. Ora le due squadre si ritroveranno al “San Paolo”, dove l’anno scorso Napoli e Genoa si sfidarono molto intensamente chiudendo la gara sull’1-1, segno ancora più evidente che nella scorsa stagione ci fu un grande equilibrio tra le due compagini. Reja e Gasperini saranno nuovamente messi a confronto, quando si rincontreranno non potranno fare a meno di ricordarsi quel famoso giorno in cui i loro tifosi li acclamarono in tutti i modi per la promozione conquistata. Tra le due tifoserie continua un gemellaggio storico che l’anno scorso si è intensificato ancora di più. La squadra di Gasperini, rispetto alla passata stagione, non ha mutato tipologia di gioco, visto che si predilige sempre la spinta dalle fasce e anche nella massima serie non si è deciso di mettere da parte la spettacolarità per badare più alla sostanza. Però, il gioco dei genoani, è molto propositivo in attacco, ma ciò è la causa della perforabilità della difesa che talvolta è costretta ad arrendersi. Rispetto all’anno scorso, la squadra è stata modificata nei punti più carenti decidendo soprattutto di sopperire alle partenze.
DIFESA – In porta non ci sarà il brasiliano Rubinho che dovrà scontare un turno di squalifica, a causa dell’espulsione rimediata nella gara con l’Udinese. Al suo posto ci sarà l’esperto Alessio Scarpi. Il reparto difensivo non ha perso la fisionomia dell’anno scorso e si compone sempre con tre uomini. Ma, a differenza della passata stagione, c’è qualche new entry che ha rinforzato il reparto. È stato prodotto più di un colpo in difesa, anche perché bisognava far fronte alla partenza del giovane Criscito che a Genova ha avuto la sua personale esplosione che gli ha consentito di diventare subito un pilastro della difesa della Juventus. Così sono arrivati giocatori importanti come Cesare Bovo e Alessandro Lucarelli, i quali formano il pacchetto arretrato insieme all’inamovibile Gaetano De Rosa. L’ex reggino viene da una stagione da incorniciare con la maglia rossoblu, visto che ha messo tutta la sua vena realizzativa al servizio della squadra di Gasperini consentendole di conquistare dei punti fondamentali ai fini nel trionfo finale. Ma un altro elemento che l’anno scorso ha contribuito fortemente alla promozione è stato Francesco Bega, un colosso tutto grinta e tenacia. Si è confermato anche Andrea Masiello, 22enne difensore molto promettente seguito da mezza serie B e qualche club di A. Però, ritornando ai nuovi arrivi, una scommessa importante è stata rappresentata dall’acquisto del brasiliano Dos Santos, reduce da una splendida stagione disputata con la maglia dell’AlbinoLeffe.
CENTROCAMPO – La folta mediana del Genoa permette a Gasperini di attuare un turn over perpetuo e redditizio. Per quanto riguarda il ruolo di regista, c’è la doppia soluzione: l’esperienza di Milanetto o la spavalderia di un giovane come Paro? Quest’ultimo mostra una grande sicurezza nel dispensare palloni a destra e a manca, anche perché il lavoro svolto nelle giovanili della Juventus gli sarà servito parecchio. Però, si può sentire la mancanza del “cervello” del centrocampo genoano come Omar Milanetto, per il quale Marino aveva fatto un sondaggio prima di catapultarsi su Hamsik. A mordere le caviglie, ci pensa Manuel Coppola che sembrava dover lasciare Genova, prima che la società opponesse il veto alla sua cessione. Il centrocampista romano è uno che in mezzo al campo fa sentire la sua presenza grazie all’aggressività con cui scende in campo, quel classico “rubapalloni” che non segna ma è preziosissimo per il gioco della squadra. Chi si sta adattando al centro è il croato Ivan Juric, il cui inserimento induce la squadra all’attacco visto le sue spiccate caratteristiche offensive. Ma la manovra del Genoa, passa soprattutto dalle corsie esterne, un settore florido che è stata sempre l’arma in più dei “grifoni”. Anche qui variano gli elementi in campo, ma non la spinta che si richiede per favorire gli attaccanti. Sulla destra si è puntato sull’acquisto Abdoulay Konko, 23enne fluidificante francese che svaria su tutta la sua corsia di competenza. A sinistra, invece, il brasiliano Fabiano deve vedersela con la sorpresa rappresentata dal suo connazionale Danilo, autore di un’ottima prova nella gara con l’Udinese. Per la gara di Napoli, con ogni probabilità, sarà quest’ultimo a scendere in campo vista l’indisponibilità di Fabiano.
ATTACCO – Nel tridente del Genoa si ruota intorno alla prima punta che può avvalersi ai suoi lati dell’ausilio di due attaccanti chiamati a fare molto movimento. Il centravanti boa non dovrebbe cambiare rispetto alla gara con l’Udinese. La tripletta di Marco Borriello merita da sola la riconferma e il napoletano punta a ripetersi nella sua città contro la squadra che ha sempre amato. Alla sua destra c’è l’imbarazzo della scelta per mister Gasperini, ma a Napoli dovrebbe partire dal primo minuto l’honduregno Julio Cesar Leon, che l’anno scorso al “San Paolo” trovò l’ispirazione segnando una rete calciando una punizione in maniera perfetta. Quindi, partirà dalla panchina Marco Rossi, che da tantissimi anni calca il terreno del “Marassi” diventando un beniamino dei tifosi della Nord. Chissà se un giocatore come Papa Waigo, che è stato a lungo l’oggetto del desiderio del Napoli, troverà il suo spazio in uno stadio che sarebbe dovuto essere il suo prima che il Genoa si fiondasse su di lui. La velocità del senegalese potrebbe creare numerosi grattacapi agli azzurri che già l’anno scorso hanno sofferto la sua rapidità. A ricoprire la zona sinistra del tridente, c’è un ballottaggio tra Giuseppe Sculli e Marco Di Vaio, con il primo favorito sull’ex attaccante del Monaco. Inoltre, si attende sempre il completo recupero dell’argentino Luciano Gabriel Figueroa, che dopo più di un anno di inattività potrebbe mettersi a disposizione della squadra.
Impedire ai tifosi di seguire una partita come Napoli-Genoa tra due tifoserie gemellate, è una decisione che si spera venga annullata dal ricorso presentato dalla società azzurra. Per i partenopei si tratta di una gara importante perché precede una sequela di partite considerate proibitive dopo che finora i risultati arridono alla squadra di Reja, mentre i rossoblu cercano di ripetere il successo ottenuto contro l’Udinese.
 
• BORRIELLO: GOL NAPOLETANI AL SERVIZIO DEL GENOA •

28/9/2007
 

(MAURIZIO LONGHI) - Una notte da superstar. Questo è quanto successo a Marco Borriello nel turno infrasettimanale di mercoledì, in occasione del quale è stato l’assoluto protagonista della vittoria del suo Genoa ai danni dell’Udinese. Una tripletta per rilanciarsi, la voglia di incantare del bomber napoletano è troppo grande per passare inosservata, dopo anni passati tra infortuni e problemi di altro genere che l’hanno costretto a restare sempre incudine. Ora pare che i tempi cupi siano passati e il suo talento possa finalmente uscire fuori. Non è mai riuscito ad esplodere, nelle giovanili del Milan era uno dei prodotti di maggior rilievo e sembrava poter spaccare il mondo da un momento all’altro. Invece, non è mai arrivato il suo atteso boom e i rossoneri hanno deciso di fargli fare le ossa altrove, ma il suo girovagare per l’Italia è servito a poco. Dopo che si è messo in luce con la maglia del Milan in occasione di qualche amichevole prestigiosa in cui ha avuto modo di farsi notare, ha indossato le maglie di Empoli, Reggina, Sampdoria e Treviso, senza, però, trovare una destinazione ideale che gli permettesse di esprimersi al meglio. Finora la sua carriera è stata caratterizzata da vari intoppi, l’ultimo risale all’anno scorso quando è risultato positivo ad un controllo anti-doping gettando al vento un’altra stagione. Scontata la squalifica, Borriello, consapevole di non poter ritagliarsi uno spazio tra gli attaccanti del Milan, è rimasto ad aspettare una chiamata da parte di qualche squadra ambiziosa. Voleva che gli arrivasse una telefonata da parte del Napoli, ha più volte espresso il suo ardente desiderio di giocare con la maglia della sua città, ma probabilmente Pierpaolo Marino non l’ha ritenuto adatto alla causa azzurra. Ha seguito con passione la sfida del “Marassi” tra Genoa e Napoli che ha sancito la promozione in serie A di entrambe le squadre, facendo un tifo sfegatato per gli azzurri, ancora ignaro che quella partita avrebbe significato tanto per il suo futuro da calciatore. Infatti, è stata proprio la società ligure a posare gli occhi su di lui, i “grifoni” l’hanno voluto fortemente e il centravanti cresciuto a San Giovanni a Teduccio, non ha rifiutato l’offerta del club di Preziosi. Ha scelto il Genoa perché ha ritenuto che fosse l’ambiente ideale per riscattarsi dalle opache stagioni degli anni passati e in Liguria sembra un calciatore nuovo di zecca pronto per bucare le difese avversarie. In passato ha già calcato l’erba del “Marassi” ma indossando la casacca blucerchiata, adesso si trova sull’altra sponda e gli manca poco per diventare il nuovo beniamino dei genoani. Sembra completamente rinato, ha intenzione di recuperare il terreno perduto e l’inizio di stagione è stato positivo per lui. Finora ha realizzato quattro reti, ma è in questo momento che dà l’impressione di essere in forma smagliante. Dopo il primo gol in campionato segnato nella sfida col Catania, ha sfoderato uno show contro l’Udinese, una partita che ha permesso ai suoi di incamerare il primo successo in campionato. Una tripletta d’autore per lui che ha prodotto tre perle, tutte di una propria bellezza, come se avesse voluto mettere in vetrina in un solo colpo tutto il suo potenziale. Mister Gasperini ormai si affida a lui per il ruolo di punta centrale nel tridente del Genoa, le sue caratteristiche sono da bomber puro: fiuto del gol, ottima tecnica e rappresenta un pericolo anche nelle palle aeree. I cross che arrivano dalle corsie esterne sono oro colato per lui che può segnare gol a raffica in una squadra che sembra girare intorno a lui. Vista l’astinenza da gol che sta attanagliando gli attaccanti del Milan, probabilmente un suo aiuto avrebbe potuto risultare estremamente utile, invece, a godere delle sue prestazioni è il Genoa.
Borriello domenica affronterà la squadra della sua città e proverà un’emozione particolare a giocare al “San Paolo” da avversario. Per novanta minuti sarà nemico della sua squadra del cuore, anche perché spera di ripetere l’ottima prestazione disputata contro l’Udinese. Però, non avrà vita facile contro l’ermetica difesa del Napoli che, rappresentata dal duo insuperabile composto da Domizzi e Paolo Cannavaro, è la migliore del campionato e non subisce gol dalla prima gara col Cagliari. Gli azzurri stanno vivendo un sogno e si trovano ad un punto da Inter e Roma che domenica si sfideranno nel big match di giornata. Pertanto, il pensiero che il Napoli possa conquistare la vetta della serie A è un’idea che affascina tantissimo e si farà di tutto per continuare con questa marcia da grande squadra. Con il Genoa sarà una partita tra due formazioni che l’anno scorso hanno dominato la cadetteria e ora vogliono ben figurare anche nella massima serie.
 

 

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