• L’AVVERSARIO - L'INTER, SQUADRA SENZA PUNTI DEBOLI E DALLA STRARIPANTE FORZA ATLETICA •

5/10/2007
 

(VINCENZO LETIZIA) - “Questo Napoli impone rispetto, massimo rispetto”. Roberto Mancini, tecnico della super corazzata Inter, non si lascia incantare dal fatto che gli azzurri sono una neopromossa, anzi non nasconde le presunte insidie di questa partita. “Non conosciamo bene la squadra avversaria, che è nuova, non siamo sicuri di nulla. Peraltro gli azzurri tornano a San Siro dopo molti anni e con tanti giocatori giovani. Vorranno mettersi in luce”. Eppure, al Birra Moretti, pittoresco torneo estivo di metà agosto, l’Inter si era dimostrata di un’altra categoria rispetto ai pur volenterosi giovanotti di Reja. “Per i nostri avversari c’erano lavori in corso, la squadra era in costruzione. Anzi, non pensavo che sarebbe riuscita a trovare un assetto e un’identità in così poco tempo”. C’è un calciatore in particolare nel Napoli che Mancini avrebbe voluto con sé all’Inter: “Hamsik l’abbiamo osservato a lungo, anch’io sono andato a vederlo di persona. Giocatore giovane e con ottimi numeri, diventerà un grande”. Il mister nerazzurro punterà su una carta a sorpresa per il match di domani: “Adriano sta bene ed è pronto per giocare”.
Ma quali sono i punti deboli dell’Inter che si appresta ad affrontare il Napoli? Sulla carta, nessuno. La squadra cara al presidente Moratti, ha un organico di disarmante qualità, con alternative che in alcuni casi, sono addirittura più autorevoli dei cosiddetti titolari. La verità è che la squadra di Mancini non ha riserve e non ha titolari e può vantare un organico di 25 campioni.
DIFESA – Il reparto privo di Materazzi per un infortunio, in questo ultimo periodo si sta poggiando sulla ritrovata vena di Samuel e sulla velocità del colombiano Cordoba. Alti e bassi per il portiere brasiliano Julio Cesar, nel complesso comunque positivo il suo contributo. Sui lati occhio a Maxwell e Zanetti, rispolverato nel suo antico ruolo di terzino di destra in attesa del rientro dalla squalifica di Maicon. Per comprendere la qualità di questa squadra basta pensare che in panchina o in tribuna spesso capitano elementi del calibro di Burdisso, Rivas e soprattutto il bulgaro CHIVU, autentico fuoriclasse strappato alla Roma con tanti milioni.
CENTROCAMPO – Reparto muscolare e di grande sostanza, Mancini quest’anno ha alternato la linea a quattro (4-4-2) e il rombo (4-1-2-1-2). Nel primo caso occhio alle fughe degli esterni , Figo e Cesar su tutti, con quest’ultimo rifiutato in estate da Marino perché ritenuto ormai sul viale del tramonto e che invece sta offrendo all’Inter un rendimento pazzesco. Quel che fa paura soprattutto della compagine milanese è la straripante stazza atletica dei suoi granatieri, con i vari Dacourt, Stankovic e Cambiasso che non fanno assolutamente rimpiangere Viera. Il minuto centrocampo del Napoli, se da una parte potrebbe prendere sulla velocità i colleghi interisti, soprattutto sui calci piazzati potrebbe trovarsi in grave disagio.
ATTACCO – Una prima linea super che annovera nel proprio organico gente del calibro di Ibrahimovic, Crespo, Suazo, Cruz e Adriano. Il brasiliano sicuramente giocherà dal primo minuto, mentre ancora incerto è il partner d’attacco che affiancherà l’ex bomber di Parma e Fiorentina. Comunque, chiunque scenderà in campo farà patire le pene dell’inferno ai vari Cannavaro e Domizzi che dovranno, soprattutto in questa occasione, dimostrare di meritare le attenzioni di Donadoni. Speriamo Dio ce la mandi buona…

 

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