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L’AVVERSARIO – SCOPRIAMO L’UDINESE •
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31/8/2007
(MAURIZIO
LONGHI) - Aver impattato a “San Siro”
contro i campioni d’Italia in carica dell’Inter
nella prima giornata di campionato, non è
un’impresa da poco, se poi ci mettiamo che
l’Udinese ha tenuto testa ai nerazzurri, si
giunge alla conclusione che i friulani
potranno essere la rivelazione assoluta di
questa serie A che è già partita con il
piede pigiato sull’acceleratore. Si sapeva
che la squadra di mister Pasquale Marino
avrebbe avuto la forza di fronteggiare la
corazzata di Mancini, ma che potesse
ingabbiare i campioni nerazzurri in pochi ci
avrebbero scommesso. Quindi, se per il
Napoli la prima è stata amara, per l’Udinese
ha rappresentato una dimostrazione di come
questa squadra possa confrontarsi contro
chiunque senza avere timori reverenziali. La
compagine bianconera è stata tra le regine
del calciomercato, è riuscita a formare un
attacco stellare, la partenza di Iaquinta è
passata in secondo piano dopo gli arrivi di
Quagliarella e Floro Flores e la permanenza
in organico di Asamoah e Di Natale. C’è
molto Napoli in quel di Udine, la lingua che
si parla nel settore offensivo è il dialetto
napoletano, pertanto non c’è alcun problema
di comprensione, tra spogliatoio e campo c’è
poca differenza, la musica è sempre la
stessa. Poi, mister Marino deve valutare
bene le scelte da fare visto che nella gara
del “San Siro” è stato schierato Asamoah al
posto di Di Natale (reo di essersi messo
contro la società, ma ci sono stati i
chiarimenti tra le parti e il tutto si è
risolto) e il ghanese ha disputato un’ottima
partita al punto da richiamare un posto da
titolare anche per le prossime sfide. Però
chi si dovrà sacrificare? Non sarebbe facile
rinunciare a Di Natale, e con Floro Flores e
Quagliarella che sembrano intoccabili, il
problema, se si può definire tale, è nelle
mani di Marino che dovrà optare per le
soluzioni che ritiene opportune. Comunque
nella gara disputata mercoledì in coppa
Italia contro il Bari, che ha sancito la
qualificazione dell’Udinese agli ottavi, si
è infortunato Di Natale, che quasi
sicuramente sarà costretto a saltare la
partita contro la squadra della sua città.
Il campionato è appena iniziato, ma il sogno
di questa nuova Udinese è quello di ripetere
la grande stagione di due anni fa, la
Champios League è stata troppo affascinate
per passare inosservata, perciò si vorrebbe
riconquistarla per una tifoseria che
vorrebbe ritornare ai livelli più importanti
del calcio europeo. Dopo aver combattuto con
i problemi che l’anno scorso hanno
complicato il cammino dei bianconeri, è
arrivata l’ora di puntare in alto, anche se
non c’è ancora bisogno di sbilanciarsi tanto
dal momento che ci sono molte squadre a
voler quel posto tanto ambito accanto alle
grandi del campionato. Ma, adesso
apprestiamoci ad analizzare a fondo la rosa
dell’Udinese.
DIFESA - Per il ruolo di portiere si è
deciso di puntare sull’esperienza di Antonio
Chimenti, che viene da una buona stagione
nella quale ha raggiunto la salvezza con la
maglia del Cagliari. Ma l’ex juventino
entrerà spesso in ballottaggio con Samir
Handanovic, la cui ottima stagione trascorsa
a Rimini ha indotto la società bianconera a
puntare su di lui. Il reparto arretrato si
schiera con quattro pedine, con i terzini
che prediligono la fase offensiva. Infatti,
sulla destra la new entry Giandomenico Mesto
garantisce quella spinta che serve alla
squadra per ottenere maggiore profondità e
favorire gli attaccanti. Il terzino di
Monopoli è stato acquistato dalla Reggina,
dopo che molte squadre avevano provato ad
acquistarlo, si era parlato di un timido
interessamento anche del Napoli quando
sembrava dover vestire la maglia della Roma.
In alternativa all’ex gioiello degli
amaranto, è stato acquistato dal Parma
Damiano Ferronetti, giovane molto
interessante distintosi anche con la maglia
della nazionale Under 21. Invece, sulla
corsia mancina troviamo Andrea Dossena che
non ha esordito come avrebbe voluto in
questa nuova stagione. Nella gara di “San
Siro” ha palesato molte difficoltà che
l’hanno fatto andare in confusione. Lui, ha
subito dichiarato di volersi riscattare,
anche perché il suo posto è a rischio dal
momento che c’è un Lukovic che ha dimostrato
carattere e grande personalità. Per quel che
riguarda i due centrali, il duo composto da
giovani come Coda e Zapata sembra ben
assortito, non hanno una grande esperienza
ma offrono quella freschezza che è
fondamentale per formare una diga in difesa.
Ma c’è anche il brasiliano Felipe che vuole
avere il suo posto nell’undici titolare,
pertanto, con Zapata che sembra un punto
fermo della retroguardia bianconera, si
richiede un impegno maggiore a Coda se non
intende farsi soffiare la maglia da
titolare. Un altro che dovrà particolarmente
mettersi in evidenza è il ceco Tomas
Zapotocny che in questo momento parte
svantaggiato rispetto ai compagni di reparto
e sarà compito suo mettere in difficoltà
l’allenatore. Il jolly dell’Udinese è
Guilherme Siqueira che sulla sinistra può
ricoprire sia la fase difensiva che quella
offensiva, il 21enne brasiliano è un
giocatore imprevedibile che si rende
pericoloso soprattutto con il suo mancino.
CENTROCAMPO – Un mix di giovani ed esperti,
chi si deve affermare e chi ha voglia di
mettersi in mostra, c’è un po’ di tutto
nella mediana dell’Udinese. Ci si affida
ciecamente allo zoccolo duro formato da
Pinzi, Obodo e D’Agostino, con i primi due
che sono ancora fermi ai box. Ma questo
terzetto di centrocampo, deve tenere in
seria considerazione i giovani che già hanno
avuto modo di dimostrare la loro valenza.
Alla prima di campionato si è provato un
senso si stupore nel vedere destreggiarsi
alla grande un giovane come Gokhan Inler che
ha fatto vedere davvero ottime cose e
dovrebbe scendere in campo anche nella sfida
contro il Napoli. Per dare geometrie al
centrocampo c’è un giocatore arrivato quest’estate,
è cresciuto nel vivaio della Juventus e
negli ultimi anni ha giocato ottenendo buoni
risultati con le maglie di Avellino e
Ascoli. Lui è Viktor Boudianski che può
risultare molto utile a mister Marino, così
come possono risultare utili le prestazioni
di altre facce nuove come Antonio Candreva,
Tomas Sivok (che dovrebbe partire titolare
contro gli azzurri), senza neanche
trascurare due altri due giovani come Roman
Eremenko e Raffaele De Martino.
ATTACCO – Un reparto attaccanti stellare a
cosa corrisponde? Ad entusiasmo che cresce
fino a diventare passione pura. Ecco, questo
è successo alla tifoseria udinese che si è
esaltata ammirando nella loro squadra dei
bomber di primissimo livello. La rabbia per
la partenza di una bandiera come Vincenzo
Iaquinta si è alleviata subito ed è passata
completamente con gli arrivi di uno dei
giovani più talentuosi come Floro Flores e
il riscatto della comproprietà di
Quagliarella che ha visto le sue quotazioni
lievitare dopo aver fatto una stagione
stratosferica con la Sampdoria coronata da
una notte da superstar in nazionale. Con
questi botti di mercato si è presa
immediatamente la decisione di blindare
Antonio Di Natale per formare così un
attacco da sogno. Sembrava filare tutto
liscio, quando poi il napoletano ha avuto
degli scontri con la società e si è avuta
l’impressione che la sua cessione fosse
vicina. Però, seppur in ritardo, sono
arrivati i chiarimenti e il forte attaccante
partenopeo potrà dare il suo contributo alla
causa. Per i problemi appena citati, non è
sceso in campo a “San Siro” contro l’Inter,
ma la sua assenza non si è sentita più di
tanto dal momento che Gyan Asamoah ha
sfoderato una grandissima prestazione. Il
ghanese si candida per una maglia da
titolare, chi dovrà restare fuori? C’è molta
carne al fuoco per mister Marino che non
dovrà peccare di concentrazione. Comunque in
occasione della gara di coppa Italia contro
il Bari, Di Natale si è infortunato e, a
meno di clamorose sorprese, dovrebbe saltare
la sfida con il Napoli, quindi, è probabile
che anche domenica l’attacco presenti gli
stessi uomini schierati contro l’Inter,
ossia Floro Flores-Asamoah-Quagliarella.
Inoltre, bisogna fare i conti con Simone
Pepe che vuole confermare quanto di buono
fatto finora, e Michele Paolucci, uno dei
pochi a salvarsi nella sciagurata e
fallimentare annata dell’Ascoli. È di
proprietà della Juventus ed è un giocatore
su cui si punta molto, possiede tutte le
qualità per diventare un bomber di razza, si
è avuta la dimostrazione nella gara di coppa
Italia contro il Bari in cui ha messo a
segno una doppietta.
“Andare a Udine con personalità e giocarsi
la partita”: questo dovrà essere l’obiettivo
del Napoli che ha tutte le carte in regola
per poter uscire indenne dal “Friuli” e
magari sperare anche in qualcosa di più.
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QUAGLIARELLA: LA CLASSE DEI GIOVANI CAMPIONI
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31/8/2007
(MAURIZIO LONGHI) - Un giovanotto di
Castellammare di Stabia salito alla
ribalta del grande calcio quando
neanche lui se l’aspettava, è
successo tutto all’improvviso come
succede nelle favole più belle.
Questa, invece, è la favola di Fabio
Quagliarella che l’anno scorso ha
incantato la serie A con numeri di
classe pura e giocate di alta
scuola, quando, dopo l’avventura con
la maglia dell’Ascoli, ha fatto le
valigie per dirigersi verso la
Genova doriana era ancora ignaro di
quello che gli sarebbe successo. Con
la Sampdoria gli è capitato quello
che ogni giocatore sogna: segnare
gol a raffica, divertire la gente a
suon di giocate e reti sbalorditive,
diventare un elemento indispensabile
per una squadra ambiziosa di serie
A. E’ successo tutto così
all’improvviso che non ha avuto
neanche il tempo di rifletterci e
capire che cosa gli stesse
succedendo, un sogno che stava
diventando realtà che alla fine lo
ha premiato del tanto lavoro fatto
in precedenza. 13 sono stati i suoi
sigilli firmati lo scorso anno in
blucerchiato, la squadra di
Novellino girava intorno a lui che a
sua volta faceva impazzire il
pubblico di “Marassi” con dei gol da
campione vero. Non è un caso che
abbia siglato le reti più belle
dell’intera stagione, bisognerebbe
rivedere le cassette per rendersene
conto, sembrava che nei suoi piedi
avesse una polvere magica che gli
consentisse di fare l’impossibile.
Perché, quello che ha messo in
mostra rasenta l’impossibile e la
sua intenzione sicuramente non è
quella di fermarsi qui. Inoltre, le
bellezze mostrate in maglia doriana,
gli sono bastate per conquistare la
convocazione in nazionale, ma non
per sentirsi completamente
soddisfatto. Infatti, anche con la
maglia dell’Italia ha voluto far
vedere di cosa è capace sfoggiando
un repertorio da fare indivia a
chiunque. Nella gara contro la
Lituania ha preso per mano gli
azzurri firmando una doppietta
d’autore che ha lasciato tutti
stupefatti. Quei suoi due gol con la
nazionale non solo gli hanno
permesso di salire agli onori della
cronaca per la bellezza con cui li
ha messi a segno, ma hanno fatto
aumentare notevolmente il costo del
suo cartellino che era diventato
l’oggetto del desiderio dei club più
blasonati d’Europa. In questo
calciomercato, era conteso tra
Sampdoria e Udinese che non sono
riuscite a trovare un accordo per la
risoluzione della sua comproprietà.
Entrambe lo volevano in squadra, la
sua classe ha colpito proprio tutti,
non si poteva farsi sfuggire un
talento di questo calibro. Così le
buste hanno sorriso ai friulani che
hanno fatto il colpo del
calciomercato assicurandosi le
prestazioni di Quagliarella. Si
pensava che comunque il suo futuro
fosse lontano da Udine, si diceva
che Roma e Juventus si contendessero
il giocatore, invece, la società
friulana l’ha tolto dal mercato non
volendosi privare di un giocatore
così importante. Con ogni
probabilità è destinato a
trasferirsi verso altri lidi dopo
questo campionato, ma al momento la
sua concentrazione è rivolta
esclusivamente a questa stagione che
dovrà essere quella della sua
consacrazione. Ora si prepara ad
affrontare il Napoli, una squadra
alla quale manda sempre messaggi
d’affetto, essendo nativo di
Castellammare di Stabia, ha un
debole per i colori azzurri che in
futuro spera di indossare. Ha detto
che non sarebbe capace di rifiutare
un’offerta del Napoli, chissà che
non si possa ritrovare con i
partenopei incontrando anche due
vecchi amici come Iezzo e Calaiò. Il
primo è uno stabiese come lui,
mentre con il secondo ha un feeling
particolare avendoci giocato nella
primavera del Torino. Erano due
ragazzini carichi di speranze e
vogliosi di diventare protagonisti
in serie A. Ci sono riusciti in modi
differenti, ma l’importante è
riuscirci. Domenica si incontreranno
da avversari accantonando per un
attimo i bei ricordi del passato,
adesso ognuno deve intraprendere il
suo cammino, ma non è escluso che le
loro strade si possano unire, magari
sotto l’azzurro del Napoli.
“Quagliagol” proverà una sensazione
particolare nell’affrontare la
squadra di Reja, per lui non sarà
una gara come le altre, naturalmente
cercherà di fare il bene della
compagine in cui gioca. Soprattutto
i difensori del Napoli dovranno
prestare molta attenzione, ma
d’altronde non c’è bisogno neanche
di dirglielo, uno come Quagliarella
è un pericolo costante perché sa
inventarsi gol paradisiaci.
Pertanto, bisogna pedinarlo per
tutti i novanta minuti evitando che
possa esaltare le sue immense
qualità. Il Napoli già alla prima di
campionato è stato punito da un
talento fatto in casa come Pasquale
Foggia, ora si spera che non si
ripeta il tutto anche con il 24enne
stabiese, perché gli azzurri non
possono permettersi il lusso di
compiere altri passi falsi. Dopo
l’inaspettata sconfitta con il
Cagliari, si dovrà cercare di
ricavare il massimo dalla trasferta
friulana per non complicare una
partenza che non è stata delle
migliori.
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