(MAURIZIO
LONGHI) - Nel Napoli pare che si sia
invertita la tendenza: se prima la difesa
era implacabile e non lasciava spazi, ora la
retroguardia azzurra non è più impeccabile
come prima, ma a questo inconveniente sta
rimediando l’attacco segnando gol a raffica
facendo divertire i tifosi. Questo è
produttivo per i partenopei che sia a
Trieste che con lo Spezia hanno vinto in
entrambe le gare con molta sofferenza ma
meritatamente siglando, tra l’altro, tre
reti subendone una. Con queste recenti
vittorie il Napoli meriterebbe la vetta
della classifica, ma non bisogna dimenticare
che c’è una Juve che, a volte aiutata anche
da un pizzico di fortuna e seppur non sia
imbattibile come si pensava ad inizio anno,
sta viaggiando a grandi ritmi in testa al
campionato con due punti di vantaggio sugli
azzurri. Al momento, l’obiettivo della
squadra di Reja è quello di non abbandonare
il secondo posto e per fare ciò si dovrà
affrontare l’insidiosa trasferta di Rimini
con la mentalità vincente, perché ottenere
tre punti al “Neri” significherebbe vincere
contro una diretta concorrente alla
promozione dando seguito alle ultime belle e
vincenti prestazioni. Sarà una battaglia
contro l’ostica compagine allenata
ottimamente da mister Acori, è un’impresa
sbancare il catino romagnolo, ma il Napoli
crede a quest’impresa. Tra le fila del
Rimini spicca un giocatore che è stato per
tanto tempo l’oggetto del desiderio della
società partenopea, d’altronde attira
l’attenzione di parecchio squadre, lui è
Adrian Ricchiuti. Infatti, il 29enne
trequartista, in passato è stato varie volte
accostato al Napoli, poi le presunti voci su
un suo probabile arrivo in azzurro si sono
sempre spente sul nascere. A lui farebbe
piacere giocare da protagonista al “San
Paolo”, uno stadio in cui ha giocato per
tanti anni il suo idolo, Diego Armando
Maradona. Dice di ispirarsi proprio al “Pibe
de Oro” del resto non poteva essere
altrimenti se si considera che è nato nella
sua stessa città in Argentina (Lanus) gioca
nel suo stesso ruolo e ha il suo numero di
maglia: 10. Ha un estro strabiliante con una
fantasia da brividi, inoltre ha un’altra
similitudine con Maradona riguardante la
corporatura gracile ma bella robusta. Lo
chiamano “il chico”, è un trequartista
completo, potrebbe primeggiare anche in
serie A, è un vero talento sudamericano ed è
fondamentale per gli schemi di mister Acori,
quando non è presente in campo la squadra va
spesso in difficoltà. Ormai conosce a
menadito l’ambiente riminese, dopo delle
esperienze che lo hanno portato ad indossare
varie maglie, si è consacrato a Rimini con
cui è stato tra i protagonisti di una grande
scalata dalla C2 alla B. In questi anni in
Romagna si è tolto grandi soddisfazioni
mettendosi in evidenza in ogni occasione.
Per arrivare a questi traguardi, ha lavorato
parecchio, fino a diventare un pezzo
pregiato del calciomercato, sono in molti ad
interessarsi delle sue prestazioni, ma pare
difficile che la società romagnola ceda il
suo gioiello. Nell’ultima apparizione del
Napoli a Rimini, che risale a due anni fa in
C1, gli azzurri vennero a conoscenza della
straordinaria forza del folletto argentino
che siglò ben due gol in quella partita. In
quella stagione i romagnoli dominarono il
campionato conquistando la cadetteria,
nonostante ci fossero squadre più quotate
come Napoli e Avellino, e Ricchiuti venne
annoverato tra i giocatori migliori con le
sue 13 realizzazioni. Comunque ritornando al
presente, c’è da dire che il “gaucho” del
Rimini in serie B sa come fare la
differenza, è in grado di mettere in
difficoltà chiunque, poi sotto porta è uno
che non perdona. Per verificare l’ipotesi
bisognerebbe guardare la prima giornata di
questo campionato in cui è riuscito a
battere Buffon con un tiro fulminante. In
questa stagione è a quota 5 gol, sa sia
andare a segno con delle giocate stupende,
sia fornire assist per gli attaccanti. In
vista della gara di sabato, per il Napoli,
sarebbe un grosso errore lasciargli anche un
piccolo spazio libero, è un giocatore che
appena ha l’opportunità sa essere fatale.
Gli azzurri andranno a giocarsela al “Neri”,
ma occorre prudenza e concretezza per poter
uscire dalla Romagna con il sorriso sulle
labbra.