(ALESSANDRO
CARADOLFO) - La compagine romagnola
rappresenta una delle più piacevoli realtà
della categoria. Le partenze, dolorosissime,
di calciatori importanti come Bernacci,
Ferreira Pinto, Ciaramitaro, Rea e Morabito
sono state compensate dagli arrivi di
Lazzari, Pellè, Sabato e Lauro. Lo
scacchiere dello stimato tecnico Castori
sembrerebbe non averne risentito più di
tanto, continuando a sciorinare ottimo
calcio, e candidandosi per un altro
campionato di vertice.
DIFESA – L’esperto Turci, un passato speso
tra Cremona, Udine e Genova, guida un
reparto tutt’altro che solido, falcidiato da
infortuni illustri, e composto da elementi
dai quali era lecito attendersi tutt’altro
rendimento. I centrali Maurizio Lauro (ischitano
di nascita) e Daniele Ficagna non hanno
ancora raggiunto una sufficiente intesa,
mentre gli esterni Rocco Sabato (anche lui
in dubbio) e Roberto Biserni, bravi a
spingere sull’out, manifestano non poche
difficoltà in fase di contenimento: i troppi
gol subiti nelle prime 14 gare dimostrano la
vulnerabilità del pacchetto arretrato
bianconero.
CENTROCAMPO - La mente dell’undici
bianconero resta l’eterno Emiliano Salvetti,
la cui presenza è però a rischio; un
centrocampista coi piedi da rifinitore e i
polmoni da mediano. La manovra passa sempre
e comunque dalle sue preziosissime leve. Al
suo fianco, agiscono il ruvido Manolo
Pestrin, metodista di sostanza col vizietto
del gol, ed uno tra Luigi Pagliuca,
pericolosissimo sui calci piazzati, e
Piccoli, bravo ad inserirsi senza palla.
ATTACCO - Il reparto che più spaventa è però
l’attacco, dove la velocità degli esterni
Andrea Lazzari e N’Diaye Papa Waigo (nella
foto) potrebbe mettere in difficoltà
qualsiasi retroguardia, per non parlare
dell’ariete Graziano Pellè, scuola Lecce e
titolare inamovibile dell’Under 21 di
Pierluigi Casiraghi, abilissimo nel gioco
aereo e utilissimo nelle sponde a beneficio
dei rapidi compagni di reparto. Occhi alla
riserva Virdis, punta di prospettiva, che
l’anno scorso con la casacca del Chieti
tenne in scacco da solo l’intera
retroguardia azzurra. La squadra di Castori
va dunque affrontata con le dovute cautele,
disponendo di calciatori rapidi e forti
tecnicamente, cui la retroguardia azzurra
dovrà concedere poco o nulla, se vuole
uscire indenne dalla trappola del Manuzzi.
Non lasciarsi aggredire sarà l’imperativo
degli uomini di Reja…….tra il dire e il
fare.