Di Carlo ci riprova, il suo
Mantova punta dritto alla A
(ALESSANDRO CARADOLFO) - Dopo l’amara
finale play-off, persa ai supplementari
contro il Torino di De Biasi, la truppa del
folcloristico patron Lori si è presentata
con rinnovate ambizioni di vertice ai nastri
di partenza del torneo cadetto. L’impianto
resta pressoché immutato, ad eccezione del
jolly difensivo Cristante (prelevato dal
Messina) e del bomber, ex Cesena, Marco
Bernacci, che in Lombardia sta tornando lo
spietato killer ammirato nei primi tempi
romagnoli. Il lungagnone centravanti s’è ben
integrato coi compagni di reparto Graziani e
Noselli, bravi a sfruttare gli spazi creati
dalla stazza del bomber d’origine cesenate.
DIFESA - Il reparto arretrato
presenta un’età media piuttosto elevata, coi
vetusti Pierluigi Brivio (portiere dai
trascorsi partenopei), Sacchetti e
Mezzanotti ancora sugli scudi. I due esterni
stanno trovando più spazio di quanto non si
pensasse alla vigilia, e con le loro
costanti sovrapposizioni forniscono un
contributo importantissimo anche in fase
offensiva. Al centro, agiscono Cristante e
Notari, entrambi vicini ai centonovanta
centimetri di altezza e dunque pressoché
insuperabili sulle palle alte. Il giovane Di
Cesare, classe 1983, ha avuto qualche chance
importante, ma, nonostante le interessanti
qualità mostrate, Mister Mimmo Di Carlo ha
preferito affidarsi ad una linea difensiva
d’esperienza.
CENTROCAMPO - In mediana, è ben
affiatata la coppia di centrali formata da
Doga e Grauso, entrambi ex Livorno, le cui
ottime prestazioni hanno messo in disparte
l’uomo d’ordine per eccellenza, Massimo
Brambilla; un bel mix, dunque, di sostanza,
corsa e cuore, il tutto al servizio della
squadra. Sugli esterni si vola, con Sommese,
Tarana e Gaetano Caridi, vero motore
dell’undici biancorosso, più volte vicino a
vestire la maglia azzurra. L’uomo venuto dal
Sud, oltre a qualità atletiche di primo
ordine, è in possesso di un destro fatato,
ed è molto temibile negli inserimenti senza
palla e nelle conclusioni dalla lunga
distanza. Lo sfruttamento delle corsie
esterne è, dunque, il vero segreto dell’ ex
matricola lombarda, destinata anche
quest’anno a recitare un ruolo da
protagonista in B.
ATTACCO - Particolare attenzione va
riservata al centravanti Marco Bernacci,
capocannoniere dei lombardi, una punta alla
Luca Toni prima maniera, quello di Treviso,
bravo nel far salire la squadra, abilissimo
nel gioco aereo e nelle sponde, gran fiuto
del gol, bravo al punto tale da far ben
figurare dei colleghi non supremi come
Graziani e Noselli, onesti mestieranti,
certo, ma non il massimo della vita.
L’allegra combriccola guidata da Di Carlo
venderà cara la pelle sul neutro di Perugia
e solo un Napoli compatto e sereno, come
quello ammirato al Manuzzi di Cesena, potrà
sperare di metter sotto una delle formazioni
più rognose dell’intero torneo.