• SCOPRIAMO L’AVVERSARIO – IL MANTOVA •

14/12/2006

Di Carlo ci riprova, il suo Mantova punta dritto alla A

(ALESSANDRO CARADOLFO) - Dopo l’amara finale play-off, persa ai supplementari contro il Torino di De Biasi, la truppa del folcloristico patron Lori si è presentata con rinnovate ambizioni di vertice ai nastri di partenza del torneo cadetto. L’impianto resta pressoché immutato, ad eccezione del jolly difensivo Cristante (prelevato dal Messina) e del bomber, ex Cesena, Marco Bernacci, che in Lombardia sta tornando lo spietato killer ammirato nei primi tempi romagnoli. Il lungagnone centravanti s’è ben integrato coi compagni di reparto Graziani e Noselli, bravi a sfruttare gli spazi creati dalla stazza del bomber d’origine cesenate.
DIFESA - Il reparto arretrato presenta un’età media piuttosto elevata, coi vetusti Pierluigi Brivio (portiere dai trascorsi partenopei), Sacchetti e Mezzanotti ancora sugli scudi. I due esterni stanno trovando più spazio di quanto non si pensasse alla vigilia, e con le loro costanti sovrapposizioni forniscono un contributo importantissimo anche in fase offensiva. Al centro, agiscono Cristante e Notari, entrambi vicini ai centonovanta centimetri di altezza e dunque pressoché insuperabili sulle palle alte. Il giovane Di Cesare, classe 1983, ha avuto qualche chance importante, ma, nonostante le interessanti qualità mostrate, Mister Mimmo Di Carlo ha preferito affidarsi ad una linea difensiva d’esperienza.
CENTROCAMPO - In mediana, è ben affiatata la coppia di centrali formata da Doga e Grauso, entrambi ex Livorno, le cui ottime prestazioni hanno messo in disparte l’uomo d’ordine per eccellenza, Massimo Brambilla; un bel mix, dunque, di sostanza, corsa e cuore, il tutto al servizio della squadra. Sugli esterni si vola, con Sommese, Tarana e Gaetano Caridi, vero motore dell’undici biancorosso, più volte vicino a vestire la maglia azzurra. L’uomo venuto dal Sud, oltre a qualità atletiche di primo ordine, è in possesso di un destro fatato, ed è molto temibile negli inserimenti senza palla e nelle conclusioni dalla lunga distanza. Lo sfruttamento delle corsie esterne è, dunque, il vero segreto dell’ ex matricola lombarda, destinata anche quest’anno a recitare un ruolo da protagonista in B.
ATTACCO - Particolare attenzione va riservata al centravanti Marco Bernacci, capocannoniere dei lombardi, una punta alla Luca Toni prima maniera, quello di Treviso, bravo nel far salire la squadra, abilissimo nel gioco aereo e nelle sponde, gran fiuto del gol, bravo al punto tale da far ben figurare dei colleghi non supremi come Graziani e Noselli, onesti mestieranti, certo, ma non il massimo della vita. L’allegra combriccola guidata da Di Carlo venderà cara la pelle sul neutro di Perugia e solo un Napoli compatto e sereno, come quello ammirato al Manuzzi di Cesena, potrà sperare di metter sotto una delle formazioni più rognose dell’intero torneo.

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