24/5/2007
(MAURIZIO LONGHI / foto di Felice De
Martino) - Il pericolo dei play out è troppo
alto, bisogna fare qualcosa affinché si
possa risalire di qualche posizione,
altrimenti ci sarà da sudare all'infinito
per cercare di restare in cadetteria. Il
Verona, in questo momento sarebbe chiamato a
disputare i pericolosi play out, ma
l'intenzione è quella di abbandonare questa
rischiosa posizione. Si sta facendo di tutto
per recuperare una stagione tutt'altro che
soddisfacente, perché è dall'inizio del
campionato che gli scaligeri si trovano
nelle zone rosse della classifica, ma negli
ultimi tempi si sta provando a mettersi alle
spalle la cosiddetta zona "bollente". Già ad
inizio stagione erano venuti a galla tutti i
limiti di questa squadra che è stata
completamente rivoluzionata cammin facendo.
Innanzitutto si è deciso di cambiare tutto
dalla radice, così a fare le spese
dell'inizio ad handicap dei gialloblu è
stato il tecnico Massimo Ficcadenti che ha
ceduto il posto a Giampiero Ventura.
L'allenatore genovese ha saputo gestire al
meglio la squadra grazie anche ai numerosi
rinforzi giunti dal mercato di gennaio.
Infatti, gli acquisti dei vari Ferrarese,
Ferrante, Sartor, Corrent ed altri ancora,
hanno portato una piccola scossa
all'ambiente che, almeno per una parte di
stagione, hanno rappresentato la panacea a
tutti i problemi visto che erano iniziati ad
arrivare risultati positivi. Ma quando si è
avuta la sensazione di aver intrapreso la
strada maestra, sono fioccate delle
sconfitte brucianti che hanno ributtato giù
la squadra e deturpato nuovamente la
classifica. Ora, in questo finale di
stagione, si dovrà sudare tantissimo per
ottenere la fatidica salvezza, perché la
situazione non è delle migliori, la
possibilità di risalire c'è, anche se le
insidie non fanno pensare a dei repentini
cambi di rotta. L'Hellas è una squadra che
soprattutto in casa sa farsi valere, non è
un caso che il Genoa sia stato bloccato sul
pari, poi la corazzata Juventus ha faticato
moltissimo per espugnare il "Bentegodi",
mentre il Rimini è uscito sconfitto dal
catino veronese. Quindi, non è assolutamente
facile dettare legge in casa dei veneti che
mai come adesso hanno un grande bisogno di
conquistare punti salvezza. La rosa del
Verona potrebbe navigare in ben altre
posizioni visti i giocatori su cui si può
fare affidamento.
DIFESA - In porta il Verona può vantare uno
dei portieri più forti della cadetteria che
ha estimatori anche in massima serie. Lui è
Gianluca Pegolo che da tantissimi anni
indossa la casacca gialloblu con cui sta
facendo vedere tutto il suo repertorio, alla
finestra ci sono molte squadre per il suo
cartellino. Il reparto difensivo è composto
da quattro elementi, mister Ventura decide
così di affidarsi alla difesa "classica" per
evitare eventuali disagi. Sulla destra, con
la squalifica di Sartor, ha preso il
sopravvento Turati che si sta dimostrando di
grande utilità anche nella fase offensiva.
Al centro sono in tre a contendersi una
maglia da titolare: il trio è formato da
Comazzi, Sibilano e Biasi. Tutti sono degli
elementi importanti, ma, per formare la
colonna centrale, gli ultimi due partono con
il favore del pronostico, anche se Comazzi
finora è risultato tra i più continui per il
suo spirito di sacrificio. Passando alla
corsia di sinistra, c'è il giovane
Magliocchetti (classe '86) che sta ben
figurando, però, bisogna aggiungere che non
manca la concorrenza dal momento che vi sono
due giocatori come Pedrelli e Teodorani (quest'ultimo
non al meglio della condizione) che puntano
ad un posto nell'undici titolare. La rosa
scaligera è composta anche da molti giovani,
tra questi bisogna annoverare anche
Perticone che, nonostante l'età (21 anni),
gode della fiducia dell'allenatore.
CENTROCAMPO - La squadra, vista la
situazione di classifica, rivolge il suo
raggio d'azione principalmente alla fase
offensiva, così Ventura trasforma il
centrocampo in una sorta di sostegno per i
bomber d'attacco. Infatti, è dalle corsie
esterne che arrivano i maggiori pericoli,
Ferrarese da una parte e Iunco dall'altra
sono dediti alla fase offensiva e hanno il
compito di creare scompiglio nelle difese
avversarie. L'ex napoletano deve far valere
tutte le sue grandi qualità per imbeccare
nel migliore nei modi le punte grazie ai
suoi cross, anche se è chiamato a fare la
spola tra difesa, centrocampo e attacco.
Invece, Iunco, che è un attaccante puro, si
sta adattando nel suo "nuovo" ruolo ed in
virtù della sua rapidità può rappresentare
veramente una spina nel fianco. Però, le due
"ali impazzite", hanno dei sostituti
all'altezza della situazione che possono
giocare tranquillamente dall'inizio. Perché
uno come Babù non ci sta ad accettare la
panchina e il brasiliano si è messo sempre
in evidenza ogni qualvolta è stato chiamato
in causa. Stesso discorso va fatto per due
importanti pedine come Cossu e Cutolo che
hanno tutta l'intenzione di dare il loro
apporto in questo finale di stagione. Ma la
zona mediana del Verona deve salvaguardare
anche la fase di contenimento della quale se
ne occupano Guarente e Pulzetti, senza
dimenticare che si può contare sempre sul
veterano Mazzola che, dall'alto della sua
esperienza, può sempre risultare utile alla
squadra. L'ex del Napoli, Nicola Corrent,
che ha finalmente realizzato il suo sogno di
indossare la maglia della sua città, è alle
prese con dei problemi fisici, lui che è
molto stimato da mister Ventura e ci
terrebbe molto ad affrontare la sua ex
squadra. Va tenuto sempre in considerazione
il 21enne scuola Roma, Leandro Greco che è
molto duttile e mostra una buona
personalità. Attenzione quindi al "falso"
centrocampo veronese che si basa soprattutto
sulla fase offensiva in virtù della grande
spinta che arriva dalle corsie laterali.
ATTACCO - Questo reparto è composto da
attaccanti che, nonostante abbiano tutte le
qualità per poter fare grandi cose, non
riescono a trovare l'amalgama giusto per
creare una fortezza. A gennaio è stato
acquistato dal Pescara l'attempato Marco
Ferrante che è sempre un pericolo costante
in zona gol ed è un lusso per la serie B.
Poi come prima punta si punta anche sul
giovane Nieto (24 anni) che però non riesce
ad essere un fulmine di guerra in zona gol e
deve migliorare quest'aspetto che è a dir
poco fondamentale per un attaccante. Chi si
sta dando molto da fare per mettere in
mostra le sue doti di realizzatore è Wiliam
Da Silva che, dopo aver incantato con la
maglia del Martina, vuole lasciare il segno
anche a Verona. Fermo ai box il turco
Akagunduz che si è rivelato una sorpresa,
anche se alla distanza è un po' calato.
In occasione della partita con il Napoli, il
"Bentegodi" sarà una bolgia, il Verona potrà
contare su un apporto consistente del
proprio pubblico che insieme alla squadra
vuole arrivare alla salvezza. Ma il Napoli
deve a tutti i costi fare bottino pieno e
sarà molto motivato per provare a fare il
colpaccio che sarebbe fondamentale in ottica
promozione.
• FERRARESE: LA GAZZELLA DEL
VERONA •
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24/5/2007
(MAURIZIO LONGHI) - Solo
una settimana fa c'era
un entusiasmo delirante
in città, si respirava
già aria di serie A, ma
purtroppo il pareggio
casalingo ottenuto in
casa contro il Modena ha
attenuato la gioia
dell'ambiente
napoletano. Anche perché
facendo un'analisi a
posteriori, il Napoli,
vincendo la gara con i
"canarini", avrebbe
potuto allungare sulle
inseguitrici, visto che
solo il Rimini è
riuscito a vincere. È
stato davvero un
peccato, ma la squadra
vista all'opera sabato
scorso ha lasciato tutti
un po' perplessi, perché
non si può affrontare
una partita così
importante senza mettere
in campo la grinta e la
giusta cattiveria
calcistica che adesso
possono fare la
differenza. Bisogna
mutare questo
atteggiamento timoroso
che è nocivo per la
squadra, alla fine del
campionato mancano tre
giornate, la rincorsa
per arrivare alla serie
A direttamente ha subito
un'inattesa frenata, ma
non è detto che non si
possa recuperare. Però,
è arrivato il momento di
capire che bisogna dare
il massimo, il secondo
posto è difficile da
conquistare, ma il
Napoli ci ha abituato a
tutto, poi si dovrà fare
il possibile per mettere
la quarta a distanza di
almeno dieci punti, in
modo tale da evitare i
play off. Comunque non
servono le parole, ciò
che conta sono i fatti,
gli azzurri non possono
più fallire, hanno
l'opportunità di evitare
i pericolosi play off,
l'importate è lottare a
più non posso, dato che
si sta andando incontro
a tre finali all'ultimo
sangue. A Verona è bene
che il Napoli metta da
parte il fioretto e usi
la sciabola, contro gli
scaligeri ci sarà da
battagliare, serve
soprattutto molta grinta
per cercare di espugnare
il "Bentegodi". I tifosi
partenopei, che loro
malgrado non potranno
seguire la propria
squadra in Veneto, si
aspettano una prova di
coraggio da parte degli
azzurri che per
continuare a sognare in
un aggancio alla massima
serie, dovranno per
forza di cose uscire con
i tre punti da Verona.
Mister Giampiero Ventura
può vantare ottimi
giocatori a sua
disposizione, tra i
quali si nota su tutti
la freccia di questa
squadra, ovvero Claudio
Ferrarese che va tenuto
d'occhio soprattutto per
la sua vivacità che
talvolta gli permette di
essere insostenibile.
Infatti, quando parte
sulla fascia diventa una
freccia irrefrenabile
che semina panico anche
nelle retroguardie più
forti ed organizzate.
Praticamente non dà
punti di riferimento
agli avversari, ha una
capacità di movimento
che è disarmante, con la
sua velocità può
risultare l'arma in più
della sua squadra. È un
giocatore che fa gola a
molti club, gli
scaligeri hanno fatto un
gran colpo nel mercato
di gennaio, uno come lui
servirebbe a parecchie
squadre, adesso sta
facendo le fortune del
Verona (squadra della
sua città) che è a
caccia di una salvezza
che qualche mese fa
sembrava impossibile. A
Napoli ha lasciato un
buon ricordo di sé,
anche se ha giocato solo
qualche mese con la
maglia azzurra, nelle
gare in cui si è potuto
mettere in mostra è
riuscito ad infiammare
il "San Paolo" grazie
alle sue galoppate
micidiali. Per lui
l'arrivo all'ombra del
Vesuvio ha rappresentato
un sogno, è stato un
vero peccato che se ne
sia andato troppo
prematuramente,
considerando che era
riuscito ad ambientarsi
molto bene. Prima di
approdare a Napoli si
era contraddistinto
soprattutto con la
maglia del Cittadella in
serie B. Con i padovani
ha disputato una
stagione particolarmente
positiva grazie alla
quale ha indotto gli
azzurri a mettere le
mani su di lui. Ma, come
già ampiamente detto, la
sua avventura napoletana
non è stata fortunata,
così accertate le sue
grandi qualità, è stato
adocchiato dal Piacenza
che l'ha portato nella
massima serie. Con i
"lupi piacentini" ha
avuto modo di mettere in
mostra la sua classe in
serie A, ma, dopo aver
trascorso dei mesi
proficui in Romagna, è
ritornato nella serie
cadetta sposando
l'ambizioso progetto
della Ternana. Con i
rossoverdi non è stato
tutto "rose e fiori", ma
l'ispirazione l'ha
ritrovata con la casacca
della Salernitana. In
Campania, ha trascorso
una stagione ad alto
livello, per quel che
gli concerne non ha
demeritato in granata,
anzi, si è rivelato
sempre molto frizzante
per le sue
caratteristiche di
velocista. Dopo
l'esperienza in quel di
Salerno, è ritornato in
serie A accettando
l'offerta del Cagliari,
però, non è mai riuscito
ad ambientarsi con i
sardi e così ha deciso
ancora una volta di
cambiare aria. Molto
spesso si è parlato di
un suo ritorno a Napoli,
lui ha sempre esternato
il suo gradimento a
ritornare con i
partenopei, ma le voci
non hanno mai preso
consistenza. Comunque,
dopo la sua non
brillante parentesi
cagliaritana, ad
accaparrarsi le sue
prestazioni ci ha
pensato il Torino, dove
il 29enne incursore di
fascia, si è messo in
discussione ed in parte
è riuscito a vincere la
sua scommessa. Con il
Toro, nonostante abbia
trovato una concorrenza
agguerrita che ha
limitato il suo impiego
in campo, ha fatto
ottimamente il suo
dovere rivelandosi molto
utile. Non a caso, la
scorsa stagione, è stato
tra i protagonisti della
promozione dei
piemontesi nella massima
serie con i suoi cross
perfetti che hanno le
fatto le fortune di
bomber come Stellone,
Muzzi, Abbruscato ed
altri signor attaccanti.
Adesso Ferrarese è il
punto di forza di un
Verona che è alla
disperata ricerca di
abbandonare la zona play
out, per cui bisognerà
prestare molta
attenzione al numero 11
dei gialloblu che, tra
l'altro, ha giocato
anche nel Napoli e non
vorrà sfigurare al
cospetto della sua ex
squadra.
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