• L’ASSO DEL VERONA: IUNCO •

11/1/2007

(MAURIZIO LONGHI) - Andrà via o non andrà via? Questo è l’interrogativo che si pongono i tifosi del Verona quando sentono che l’attaccante Antimo Iunco potrà fare le valigie ed approdare altrove. Infatti, il bomber brindisino è seguito da molte squadre, ma almeno per quest’anno, dovrebbe fare ancora parte dei gialloblu. Gli scaligeri stanno passando un periodo di buio totale, sin dalle prime gare della stagione si stanno collezionando solo innumerevoli umiliazioni, chi si sta salvando un po’ per la tenacia con la quale scende in campo, è proprio Iunco. Lui dispone di una grande velocità, non è che il gol faccia parte del suo Dna, ma serve tantissimo a chiunque squadra, è in grado di far ripartire l’azione in contropiede, poi anche se non è un fulmine di guerra sotto porta, quando c’è da bucare la rete non si tira mai indietro. Sarebbe veramente una grossa tegola per mister Ventura se si decidesse di cederlo, perché ormai lui conosce bene l’ambiente veronese e potrebbe essere fondamentale ai fini dell’obiettivo salvezza. È cresciuto nel Brindisi dove, nonostante fosse un ragazzino, si è subito contraddistinto per la sua caratteristica di essere un “peperino” capace di scardinare anche le difese più rocciose, proprio negli anni pugliesi si è visto affibbiare il soprannome di “Maradona di Brindisi”. Come detto ha le capacità per mettere in difficoltà retroguardie importanti, questo lo si è visto anche nella gara contro la Juventus nella quale i corazzieri bianconeri hanno più volte sofferto perché era incontenibile e fermarlo non era affatto semplice. Ora ha 22 anni, l’età giusta per esplodere, chissà che dopo Verona non possa spiccare il volo verso palcoscenici prestigiosi. Pare che sulle sue tracce abbia fatto capolino l’Empoli che in quanto a sfornare talenti è una società di primo livello, e Iunco in Toscana avrebbe l’opportunità di migliorare e diventare un attaccante completo. Ormai il “Bentegodi”, visto che dall’intera squadra non prova più di tante emozioni, ha dirottato l’attenzione su “Mino” (altro suo nomignolo) che almeno con la buona volontà fa di tutto per salvaguardare il nome della maglia che indossa, anche se caratterialmente deve migliorare in quanto è una “testina calda” che in campo sembra un ribelle. La punta scaligera, nella stagione 2004-2005, ha disputato un anno straordinario ricevendo complimenti a iosa, infatti, sebbene ci fossero attaccanti di prima fascia come Bogdani, Adailton e Papa Waigo, lui non si è preso d’animo e in ogni occasione si è fatto trovare sempre pronto segnando 6 gol pesanti, poi per un solo punto il Verona non ha centrato i play off. L’anno scorso, invece, ci si attendeva molto da lui, ma non è riuscito a ripetere le bellezze mostrate nella stagione precedente, comunque ha fatto capire di essere in piena fase di crescita e un uomo su cui puntare per il futuro. Quest’anno la classifica parla di un Verona piazzato al terzultimo posto, gli animi non sono distesi, uno dei pochi che ha tirato la testa dal guscio è proprio Iunco che è a quota 2 gol e ha voglia di farne altri. Quindi lasciargli un po’ di campo libero potrebbe essere un grosso errore, pertanto urge maggiore attenzione, perché il Napoli ha un obiettivo importante a cui pensare e per raggiungerlo già da sabato bisognerà conquistare tre punti.
 

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