4/8/2008
(VINCENZO LETIZIA) - Dopo le tante parole
del suo procuratore, adesso inizia a
sbottare anche Maurizio DOMIZZI
. E lo fa con veemenza, quasi con
rabbia. A Napoli si sente prigioniero: “Sono
dispiaciuto perché la società, al di là
delle dichiarazioni pubbliche, non mi ha
aiutato per davvero. Mi dispiace sentir
parlare di danno patrimoniale a carico del
Napoli perché so quanto sia costato il mio
cartellino quando sono arrivato ”.
Schiavi, prigionieri, questi poveri
calciatori, si scopre, sono le vittime del
mondo moderno… “Se non volevano cedermi,
potevano subito dirmi che non potevano
venirmi incontro. Non ho niente da
rimproverarmi. Ho segnato tre gol nel finale
di campionato quando avrei potuto avere la
testa altrove. Ho contribuito ad avere
questa chance europea ”.
Domizzi arriva addirittura a suggerire al
direttore Marino la strada per cederlo, e
non importa se il Napoli subirà un danno
patrimoniale… : “Lungo la strada sono
rimasto un po' solo. E non perché non mi
voglia nessuno. Ma perché non mi vuole
nessuno alle condizioni del Napoli .
Un cartellino può essere ceduto
in tanti modi, non solo a titolo definitivo
”.
Lui è andato in ritiro perché il suo
rapporto con Reja e la squadra è buona, non
tanto perché ha un lauto stipendio che De
Laurentiis gli corrisponde puntualmente ogni
mese… “Sono andato in ritiro perché ho
un rapporto splendido con questa squadra e
con mister Reja. Ho anche giocato le
amichevoli prendendomi tutti i fischi sulla
testa. Ora ho bisogno di partire: in questa
settimana lo dirò anche al presidente De
Laurentiis, non l'ho fatto finora ma
chiederò di poterci parlare”.
A proposito dei fischi, Domizzi non condanna
i tifosi: “I fischi del San Paolo -
dice Domizzi al Corriere dello Sport -
li capisco. Sono fischi di rabbia. Sarebbe
stato peggio subirli in occasione di un gol
o di un passaggio sbagliati. Per strada giro
tranquillo, la gente mi saluta. Non sono uno
che scappa ”.
Il dato è tratto, Domizzi ormai ha rotto
definitivamente con il suo attuale club di
appartenenza e non intende più prolungare la
sua permanenza in riva al Golfo. Ha chiesto
un incontro a De Laurentiis, al quale
chiederà di essere ceduto in prestito,
magari al Genoa. I motivi di un tale
comportamento restano del tutto ignoti, per
Domizzi è una scelta personale che non
intende rivelare: “La scelta di andare
via è solo mia. In questa scelta non c'è
alcun pensiero sulla città o sulla gente. E'
una cosa personale, ponderata e dentro ci
sono una serie di ragioni di vita. Delle
storia squallide girate su moglie e figli
non voglio parlare ”.
L’impressione è che Domizzi, dopo quest’intervista
resa ai colleghi del ‘Corriere dello Sport’,
avrà più difficoltà a sistemarsi altrove. Il
direttore Marino ha dimostrato in questi
anni di non essere personaggio da farsi
prendere per il collo. “Domizzi e il suo
procuratore trovino una squadra disposta a
soddisfare le richieste patrimoniale del
Napoli (si parla di circa 6 milioni di
Euro, ndr) e noi accontenteremo il
giocatore ” è stata sempre questa la
promessa fatta dai dirigenti azzurri al
difensore romano, non certo di regalarlo al
peggior offerente.
Al giocatore, intanto, si sarebbe
interessato nelle ultime ore, il Milan che
sta attraversando una grave emergenza in
difesa.
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