12/3/2008
(ESCLUSIVA PIANETAZZURRO di MICHELE
CAIAFA) - Carissimi amici
dell’agenzia di stampa ‘PianetAzzurro
Notizie’, questa settimana abbiamo
intervistato in esclusiva per voi, in
occasione dell’incontro di campionato tra
Juventus e Napoli, posticipo domenicale
della prossima giornata di campionato in
programma alle ore 20:30 allo stadio
“Olimpico” di Torino, l’ex centrocampista
dei bianconeri ed attuale tecnico del Bari,
Antonio Conte.
Conte, che con la maglia della Juve si è
tolto lo sfizio, per così dire, di
conquistare innumerevoli trofei soprattutto
sotto l’egida del cittì, attuale campione
del Mondo, Marcello Lippi,
deve però il suo debutto in maglia juventina
al nome di un altro grande tecnico,
Giovanni Trapattoni. Ma l’esordio
di Antonio Conte in serie A, ha radici
ancora più remote: debuttò infatti nel
massimo campionato il 6 aprile del 1986, in
un Lecce-Pisa terminato 1-1. All’epoca, per
così dire, Conte aveva appena diciassette
anni.
Ma torniamo all’epopea juventina
dell’attuale tecnico del Bari. Ha segnato,
insieme ad altri campioni e suoi ex compagni
di squadra, l’era juventina dei successi
degli anni novanta e della prima parte del
nuovo millennio. Con la Juve ha vinto in
pratica tutto quello che c’era da vincere
con la maglia di un club: 5 Scudetti
(1994/95; 1996/97; 1997/98; 2001/02;
2002/03), 1 coppa Italia (1994/95), 4
Supercoppa Italiana (1995; 1997; 2002;
2003). In campo internazionale, questi i
successi di Antonio Conte: una coppa Uefa
nel 1992/93, una Champions League nel
1995/96, una Supercoppa Europea nel 1996 e
la Coppa Intercontinentale sempre nel ’96.
Alla lunga fila di trionfi, c’è da
aggiungere anche la conquista di un trofeo
continentale minore, la coppa Intertoto nel
1999.
Conte, dopo la partenza di Gianluca
Vialli e Fabrizio Ravanelli
nel ‘96, diventa il capitano della Juventus.
Porterà la fascia al braccio di capitano
bianconero dal 1996 al 2001. Il suo
successore sarà l’attuale capitano juventino
Alessandro Del Piero.
Con la maglia della Nazionale Maggiore,
Conte parteciperà ai Mondiali di calcio del
1994 ed ai campionati Europei del 2000. In
entrambe la manifestazioni l’Italia chiuderà
al secondo posto perdendo le due
finalissime.
Caro mister, domenica, in quel di
Torino, c’è il ritorno in serie A di una
sfida che, soprattutto nella seconda metà
degli anni ’80, significava sfida Scudetto
ed a quei tempi, dobbiamo dire, le
soddisfazioni azzurre al vecchio ‘Comunale’
sono state tante, ricordiamo difatti lo
storico successo per 3-1 nell’anno del primo
Scudetto partenopeo e quello spettacolare
5-3 avvenuto due anni dopo…
“Beh, che dire, quelli erano gli anni
d’oro del Napoli capitanato e guidato in
campo da Diego Armando Maradona. Inutile
ribadire che quella squadra contava nel suo
organico altri fior di campioni quali Bruno
Giordano, Salvatore Bagni, Antonio Careca ed
altri ancora che non sto qui a citarvi per
non prolungarmi troppo. Per quel che
concerne invece la Juventus, la seconda metà
degli anni ’80 non fu un periodo felice, al
contrario della prima parte del decennio, ed
in quel periodo i soliti successi in campo
nazionale ed anche internazionale non
arrivarono. Fu un periodo poco felice per il
club bianconero, ma la Juve si rifarà
appieno poi a partire dalla seconda metà
degli anni novanta. E di quella squadra,
fortunatamente, io ne fui uno dei
protagonisti”.
Passiamo ora all’attualità: che tipo
di gara sarà invece quella prevista nel
prossimo turno di campionato tra bianconeri
e partenopei?
“Una gara prima di tutto molto
importante dal punto di vista degli
obiettivi da raggiungere, soprattutto in
ottica bianconera. La Juventus è in piena
corsa Champions e le partite che ci saranno
dalla prossima contro gli azzurri fino alla
fine del campionato, saranno per loro tutte
delle finali. Il Napoli, dal canto suo, è un
buonissimo collettivo con degli
astro-nascenti del pianeta calcio, vedi
Hamsik, Santacroce e Lavezzi, che di certo
potranno diventare dei futuri campioni di
questo sport. La partita di Torino
ovviamente per il team di Reja non sarà
facile da affrontare, fondamentale in questa
ottica anche il fatto di giocare per
l’appunto in trasferta. Ai bianconeri
mancheranno giocatori importanti del calibro
di Camoranesi e Cristiano Zanetti, ma anche
ai partenopei mancherà per squalifica un
giocatore importantissimo dal punto di vista
tattico e temperamentale come Manuele Blasi
ed anche l’assenza dell’uruguaiano Zalayeta,
temo, si farà sentire. D’altronde sono anche
due ex dei bianconeri e senza dubbio avevano
tutta la volontà di fare bene soprattutto
nei confronti della loro ex società. Se la
devo dire davvero tutta, vedo molto
probabile un successo della Juve in questa
gara, ma il Napoli, soprattutto sfruttando
la velocità e l’imprevedibilità di Lavezzi,
potrebbe creare delle serie preoccupazioni
alla retroguardia della Juve. Poi, come bene
si sa, nel calcio i pronostici non sono mai
una cosa scontata, tutt’altro”.
Parliamo anche di Roma-Milan, big
match della nona giornata di ritorno. Anche
in questo caso, le chiediamo un suo parere…
“La Roma è in uno stato fisico-mentale
eccezionale ed i ripetuti successi
dell’ultimo periodo, anche in chiave
Champions, ne sono una prova lampante. La
Roma, non sono qui il primo io a dirlo, è
una compagine che gioca forse il miglior
calcio in Europa, insieme all’Arsenal di
Wenger. Per quel che concerne il Milan, non
sta attraversando un periodo di forma
eccezionale, soprattutto alcuni campioni
rossoneri, come Kakà, stanno giocando sotto
tono. La partita di sabato sarà comunque uno
spettacolo di calcio fra due big del calcio
nostrano, anche se, dicendo sempre la mia, è
preventivabile un successo giallorosso sul
‘Diavolo rossonero’, ma anche il pari è un
altro risultato possibile”.
Porgiamo anche uno sguardo al futuro
ed alla lotta per lo Scudetto. L’Inter
riuscirà a bissare il titolo ottenuto nella
passata stagione, o la Roma potrebbe pure
riagguantare il team allenato da Roberto
Mancini?
“Certamente i sei punti di distacco
sulla Roma, che in pratica però sono sette
perché gli interisti sono in vantaggio negli
scontri diretti sui capitolini, sono un bel
vantaggio da preservare ad undici giornate
dal termine del massimo campionato.
Considerando anche il fatto che ora l’Inter
può pensare a concentrarsi solo sul
campionato ed invece la Roma ha ancora,
fortunatamente per loro, il pensiero fisso
alla Champions, penso che, se non ci saranno
dei clamorosi scivoloni da parte dei
nerazzurri, quest’ultimi possono centrare il
traguardo del titolo tricolore”.
Ed in chiave qualificazione alla
prossima Champions League? Tre squadre
lottano alacremente per conquistarla: la
Juve, la Fiorentina ed il Milan. Ma c’è
posto solo per due posti, ci scusi il gioco
di parole, per accedere al tavolo della
massima competizione continentale per club.
Chi ne resterà fuori?
“Domanda non facile da rispondere: la
lotta tra loro tre sarà acerrima dal punto
di vista, naturalmente, sportivo. Più che
previsioni, auguro alla mia Juve di ottenere
una di queste posizioni valide per l’accesso
in Champions. Chi rimangono Milan e
Fiorentina? Per qualità di gioco espresso in
campo mi verrebbe da pensare alla
Fiorentina, ottimamente allenata da mister
Cesare Prandelli. Ma, per i rossoneri, la
conquista del quarto posto vale, soprattutto
quest’anno, una stagione intera e penso che
difficilmente si lasceranno sfuggire
l’ambita qualificazione. Ma la lotta è
pienamente aperta e lo spettacolo per i
tifosi del calcio è assicurato…”.
Per chiudere, caro mister, oggi
allenatore del Bari, un giorno, chissà,
potrebbe accomodarsi sulla panchina della
Juve…?
“Magari, è certamente un mio sogno nel
cassetto, allenare la compagine bianconera
sarebbe inoltre per me un grandissimo onore.
Ma ora penso al Bari ed ai punti che ancora
dobbiamo accumulare quest’anno per
raggiungere la quota salvezza”.
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