28/11/2007
(ESCLUSIVA
PianetAzzurro di
MICHELE CAIAFA) - Questa settimana, per la
consueta intervista al nostro settimanale di
scommesse sportive “PianetAzzurro Freebet”,
abbiamo intervistato in esclusiva per voi
l’ex, indimenticato bomber del Napoli,
Giuseppe Savoldi (nella foto), meglio
soprannominato dalla torcida partenopea
‘Beppe’ o ancor di più a furor di popolo “Beppegoal”,
per la sua innata capacità, fatta vedere
anche alle falde del Vesuvio, di trafiggere
i portieri avversari e buttare palle nel
sacco della rete.
Ma Savoldi, prima di incantare la città di
Napoli, ha fatto benissimo anche in altre
due città, e precisamente a Bergamo con l’Atalanta
e nel Bologna. Con i nerazzurri atalantini,
Beppe esordì in serie A nel campionato
1965/66. Nei primi tre anni di permanenza
con gli orobici, l’ex attaccante realizzò 17
goal in 57 partite. Poi passò al Bologna nel
1968 e vi rimase per ben sette stagioni. Nel
capoluogo felsineo, il “Brutto Anatroccolo”,
altro soprannome attribuitogli, fece faville
e nel torneo di A del 1972/73, vinse anche
la classifica dei capocannonieri grazie alle
sue 17 reti realizzate, in coabitazione con
Gianni Rivera e Paolo Pulici.
Ma nel 1975, venne il momento di approdare
in riva al golfo di Napoli. Arrivò in
azzurro grazie ad un assegno che fece
entrare nella casse del Bologna la cifra,
astronomica a quell’epoca, di due miliardi
di lire. E fu anche record… Difatti mai,
prima di allora, un calciatore era stato
acquistato grazie all’esborso di una cifra
così alta. Grazie a quell’ episodio, per
Savoldi venne coniato un terzo soprannome:
“Mister 2 miliardi”. Ma i miliardi spesi
dall’allora presidente del Calcio Napoli,
l’ingegner Corrado Ferlaino, furono ben
fruttati, in quanto nei quattro anni
trascorsi con la casacca azzurra indosso,
Beppegoal di reti ne fece tante: 55 in 118
presenze ed un ottimo ricordo lasciato nel
cuore dei tifosi partenopei. I napoletani
impararono ad amarlo in quanto, oltre alle
sue grandi capacità realizzative, Savoldi
era dotato anche di un’ottima tecnica
individuale, che ne faceva una punta in
grado di essere pericolosa in ogni fase
dello sviluppo della manovra offensiva.
Oltre a questo, Beppe era anche un grande
colpitore di testa oltre che il rigorista
della squadra.
Dopo l’esperienza d’oro in casa Napoli,
durante la quale si cimentò anche nelle
vesti di cantante incidendo il singolo “La
Favola del Goal” che ebbe un discreto
risultato sia di vendite che di critica,
‘Mister 2 miliardi’ tornò a vestire la
casacca rossoblu del Bologna per altre tre
stagioni, ed infine appese al chiodo le sue
scarpette da calcio, disputando un’ultima
stagione nell’Atalanta nel campionato
1982/83. In pratica terminò la sua carriera
nella società in cui era cresciuto
calcisticamente e nella città in cui
anagraficamente è nato. Difatti Savoldi è
nato il 21 gennaio 1947 a Gorlago, per
l’appunto in provincia di Bergamo.
In definitiva tre compagini nelle quali il
caro Beppe è militato e tre grandi amori
sono sbocciati: Atalanta, Bologna e Napoli.
Due di queste squadre, saranno le
protagoniste di una sfida del prossimo
turno, il quattordicesimo, del massimo
campionato di calcio. Ci riferiamo
naturalmente alla partita Atalanta-Napoli,
in programma domenica alle 15:00 allo stadio
“Atleti Azzurri d’Italia”. E chi meglio di
Beppe Savoldi ci poteva dire la sua…
“Inutile ribadire, penso che sia scontato,
che Atalanta-Napoli è la ‘sfida del mio
cuore’. Bergamo è la mia città, nella quale
sono nato, ho giocato e ci vivo attualmente.
Napoli è l’atra città che ho nel cuore, per
il passato calcistico ma anche per il
presente. Spessissimo mi reco nel capoluogo
campano. Lì ho tanti amici, partecipo
gradevolmente alle trasmissioni sportive, ed
inoltre, da tre anni a questa parte, con mio
grande piacere, commento quasi tutte le gare
della squadra azzurra. Ed ancora oggi,
quando sono lì in città o allo stadio per le
telecronache, sono attorniato dall’affetto
di tutta la gente di questa splendida
città”.
Caro mister quella di domenica, al di fuori
degli aspetti sentimentali a cui è legato,
che gara si aspetti venga fuori…
“Sarà un match bello e spettacolare, perché
entrambe sono due squadre che giocano bene.
L’Atalanta di Del Neri, dopo un inizio
stentato, è venuta fuori molto bene in
questo torneo. Del resto ha gli stessi punti
degli azzurri in classifica, 18 per
entrambi, ed inoltre anche nello scorso
turno di campionato, è stata in grado di
mettere in difficoltà la corazzata Inter,
che è riuscita a vincere solo per 2-1. Per
quel che concerne il Napoli, penso che siamo
tutti d’accordo che insieme all’Udinese,
sono la sorpresa e la vera nuova realtà
della serie A. I partenopei hanno una
buonissima classifica, ma del resto hanno
anche perso vari punti per strada, che
sarebbero stati tutti meritati.
Nell’organico napoletano sono stati inseriti
dei calciatori di qualità che hanno saputo
elevare la qualità di gioco della compagine
di Reja. Giocatori del calibro di Lavezzi,
Hamsik e Gargano sono dei futuri prospetti
di grandi campioni e già oggi stanno facendo
benissimo. Si fosse giocata allo stadio San
Paolo, avrei visto bene una vittoria degli
azzurri, ma a Bergamo, devo dire che non
sarà semplice. Un fattore che potrebbe
favorire il Napoli è l’assenza, per le note
vicende, dell’attaccante Riccardo Zampagna,
che era l’ottimo terminale offensivo della
squadra orobica. Di certo è una mancanza,
oramai definitiva, che può avere il suo
peso. Vedremo se i partenopei ne sapranno
approfittare… Certamente entrambe le squadre
cercheranno di conquistare i tre punti ed il
pareggio potrebbe essere un risultato
probabile, ma non mi sento di escludere una
vittoria del Napoli”.
Dall’alto della sua qualità di opinionista
calcistico, non possiamo esimerci nel
chiederle la sua anche in relazione alle
partite, sempre della prossima giornata di
campionato, tra Milan-Juventus e
Fiorentina-Inter…
“Sono senza dubbio due big-match. A San
Siro, il Milan potrebbe essere distratto dal
Mondiale per club che presto andrà a
disputare in Giappone. La Juve sta poi
dimostrando di poter dire la sua anche in
chiave scudetto, anche se non sarà facile
puntare subito al tricolore. Ne potrebbe
uscire fuori l’ennesimo match in cui i
rossoneri non riescano ancora a sfatare il
‘tabù San Siro’. Il pareggio potrebbe essere
il risultato finale di questa sfida. Per
quanto concerne Fiorentina-Inter, penso sia
questa la vera partitissima della giornata.
I nerazzurri di Mancini sono una vera
corazzata e volendo, sono i naturali
candidati alla vittoria in ogni match.
Dall’altra parte c’è la Fiorentina di Cesare
Prandelli che, oltre ad avere una buonissima
qualità, vorranno cercare di vincere la
partita per dedicare la vittoria alla
scomparsa della moglie del loro mister.
Dunque, un pari od una vittoria dell’Inter,
potrebbero essere il naturale epilogo di
questo match”.
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