2/4/2008
(ESCLUSIVA PIANETAZZURRO di MICHELE CAIAFA)
- Questa settimana, carissimi amici
dell’agenzia di stampa “PianetAzzurro
Notizie”, in occasione del prossimo turno di
campionato che vedrà opposte, allo stadio
‘Angelo Massimino’, la compagine partenopea
guidata da Edy Reja al Catania del
neo-tecnico Walter Zenga, abbiamo
intervistato in esclusiva per voi, l’ex
allenatore degli etnei, ma che ha girovagato
molto anche nelle società di calcio della
regione Campania, Aldo Luigi Ammazzalorso.
Ammazzalorso è nato in Argentina a Belen de
Oscabar il 27 ottobre del 1951 ma è stato
naturalizzato, ormai da tantissimi anni,
italiano. Ha iniziato ad allenare nel
‘Belpaese’ le giovanili del Pineto nel 1987,
passando poi a guidare, la stagione
successiva, la prima squadra nel campionato
interregionale, l’attuale serie D. Nel
1989/90, al suo primo campionato sulla
panchina della Vastese, conquista la
promozione in serie C2. Ma l’anno successivo
non sarà lui a dirigere la squadra della
città di Vasto. Rimane in serie D fino alla
stagione 1993/94, quando allenando il
Teramo, porta la compagine in questione in
C2. Due stagioni ancora con il Teramo in C2,
ove conquista un settimo ed un nono posto,
per poi passare al Fano e successivamente
alla Sambenedettese. Richiamato nuovamente
in C2 dal L’Aquila, appena neopromossa in
questa categoria, porta gli abruzzesi prima
a classificarsi al sesto posto nella
stagione 1998/99 e poi conquista la
promozione in serie C1, tramite i play-off,
nel 1999/2000.
A questo punto iniziano le esperienze
campane di Ammazzalorso. Ingaggiato
dall’Avellino in C1, il mister adotta in
terra irpina un 4-4-2 molto aggressivo, con
le due ali del centrocampo che sono spesso a
supporto delle punte. In questa squadra, che
parteciperà ai play-off promozione per
l’accesso in serie cadetta, si metteranno in
luce i vari Giuseppe Mascara, Michele Fini
ed il difensore Giovanni Ignoffo,
quest’ultimo indosserà anche la casacca del
Napoli nella prima stagione del Napoli
patrocinato da Aurelio De Laurentiis.
Dall’Avellino Ammazzalorso passa, insieme ad
altri quattro calciatori irpini, al Catania
di Riccardo Gaucci. La compagine siciliana,
alla fine di questa stagione, verrà promossa
in B, ma il tecnico di origini argentine fu
esonerato alla sedicesima giornata di quel
torneo di C1.
Ammazzalorso riparte dalla C1 con il
Treviso. Conquisterà subito la promozione in
serie B e la Supercoppa di Lega di serie C1.
Ma la B il buon Aldo la conoscerà solo sulla
panchina dell’Ascoli, andando a sostituire
l’esonerato Loris Dominissini. Resterà in
serie cadetta nel 2004 sulla panchina della
Salernitana, ma solo per sette giornate,
prima di essere esonerato.
Le ultime due esperienze in panca al
momento, Ammazzalorso le ha avute con il
Pescara nel 2006/07 ed infine alla Cavese,
allenata dall’inizio di questa stagione,
fino al 16 gennaio 2008, quando dà le
dimissioni, frutto a suo dire di “scelte
cervellotiche in sede di calciomercato da
parte della società”.
Caro mister, diamo ora uno sguardo alla
prossima giornata di campionato di serie A,
con un occhio particolare al match
Catania-Napoli. Che tipo di partita sarà…
“Gli etnei sono fortemente impelagati nella
zona retrocessione ed hanno anche
avvicendato Baldini con il nuovo tecnico
Walter Zenga. Diciamo che spesso questi
avvicendamenti in panca provocano una scossa
immediata da parte dei giocatori, che
vogliono anche mettersi in mostra agli occhi
del neo-allenatore. Tal cosa penso che
succederà anche a Catania, anche se di
fronte ci si trova una compagine, quella
partenopea, che sta molto bene dal punto di
vista fisico, al contrario di altre squadre
che al momento stanno arrancando, e non solo
questo… Difatti gli azzurri guidati da Edy
Reja hanno in pratica raggiunto la salvezza
e possono adesso pensare a giocare per
divertirsi e togliersi altre belle
soddisfazioni, semmai centrando anche
qualche colpo esterno in più, dato che al
San Paolo in questa stagione hanno già fatto
fin troppo bene. Anche nella stessa Catania
può arrivare un successo esterno, anche se,
considerate le valutazioni fatte prima,
penso che un pareggio sia il risultato più
scontato, se nel calcio qualcosa di scontato
ci sia, che ne possa venire fuori”.
Come giudica l’operato di mister Reja, in
questa stagione? Pensa che il trainer
goriziano meriti la riconferma anche per la
prossima stagione?
“I risultati, non solo di quest’anno ma
anche nella sua intera permanenza alle
pendici del Vesuvio, gli danno ragione. Reja
ha sempre rispettato i programmi della
società e spesso è andato anche oltre. Sotto
la sua guida, il Napoli si è tolto lo sfizio
di battere compagini forti come l’Inter, la
Juventus, la Fiorentina, l’Udinese per due
volte e lo stesso Palermo nello scorso turno
di campionato. Oltre a questo, i partenopei
hanno già quaranta punti nel torneo, ed a
sette giornate dal termine hanno ancora la
possibilità di incrementare questo bottino.
Merito della squadra azzurra, con i suoi
giovanissimi talenti, ma buona parte del
merito va anche all’allenatore, che quindi
per me merita la riconferma anche per la
prossima stagione”.
Lasciando ora stare il discorso
dell’allenatore, quali pensa siano i punti
chiave, se vuole i ruoli, in cui la società
dovrà operare nella prossima campagna
acquisti estiva, per migliorare l’organico e
la prima squadra in vista di una possibile
qualificazione in coppa Uefa programmata dal
prossimo torneo?
“Il presidente Aurelio De Laurentiis ed il
direttore generale Pierpaolo Marino hanno
fin qui lavorato molto bene, allestendo una
compagine che vanta un mix di giovani
calciatori dalle grandi qualità e dal
grossissimo futuro, vedi i vari Lavezzi,
Hamsik e Santacroce, con giocatori di buona
esperienza nella massima serie come, ad
esempio, Blasi e lo sfortunato Zalayeta.
Penso che possono continuare su questa
politica, semmai aumentando ancor di più gli
investimenti, già cospicui finora, in chiave
Europa. Per quel che concerne i ruoli, la
prendiamo come un gioco ovviamente, penso
che si possa pensare ad acquistare un bomber
che abbia nelle sue corde i 15 goal a
stagione, e come ciliegine sulla torta,
prenderei due esterni a centrocampo di
maggiore qualità rispetto agli attuali.
Queste le mie considerazioni ma lasciamo
lavorare in pace il direttore Marino che sa
benissimo lui cosa deve fare. E’ un grande
manager e le sue scelte, ne sono certo,
continueranno a fare la fortuna di questa
società”.
Lei che è argentino di nascita, ci può
spiegare come mai i giocatori argentini in
Italia, ma in particolare a Napoli,
falliscono raramente?
“E’ il tipo di calcio che si gioca in
Italia, molto simile a quello praticato in
Argentina. Se mettiamo poi in conto che in
Italia, di solito, arrivano spesso quelli
più forti tra gli argentini, il conto è
presto fatto. Poi qui, e mi riferisco
soprattutto al meridione ed in particolare a
Napoli, i tifosi seguono il calcio con la
stessa passione che c’è nel mio paese ed i
giocatori bravi diventano dei veri e propri
idoli osannati da tutto e tutti. Tal cosa
permette al calciatore argentino in
questione di non sentirsi assolutamente
lontano da casa, circondati, come lo sono,
da tutto questo enorme affetto nei loro
confronti”.
Ci fu un momento in cui, la sua carriera di
mister sembrava potesse sposarsi con il
progetto della società partenopea…
“Ci furono dei pour parlè, ma poi non se ne
fece più niente”.
Rivolgiamoci ora alla lotta Scudetto: Inter
e Roma, impelagate in questo confronto al
vertice, giocheranno, rispettivamente, i
nerazzurri a Bergamo contro l’Atalanta e la
Roma all’ ‘Olimpico’ contro il Genoa. Se le
fa piacere, si può divertire in qualche
pronostico…
“Scontato il fatto che i pronostici nel
calcio non sono mai semplici, penso che
l’Inter possa trovare ulteriori difficoltà
anche a Bergamo, in quanto la compagine di
Del Neri, reduce dal successo di San Siro
contro il Milan, sta molto bene sia dal
punto di vista fisico che mentale. Certo
quella dei nerazzurri rimane una
super-corazzata, anche se spesso sono stati
falcidiati da troppi infortuni, ma penso
quindi che anche la trasferta bergamasca
sarà molto dura per gli uomini di Roberto
Mancini. Un pari, anche in questo caso,
potrebbe essere la risultante esatta di
questo match. Per la Roma, invece, prevedo
un successo, per dare ancora un senso a
questa frenetica rincorsa al tricolore da
parte dei giallorossi.”.
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