26/3/2008
(ESCLUSIVA PianetAzzurro
di MICHELE CAIAFA / foto di Felice De
Martino) - E’ stato un ex centrocampista
dotato di grande grinta e determinazione,
che ha calcato i campi della massima serie
italiana negli anni ’80 e ’90. E’ l’attuale
tecnico del Chievo Verona, che sta tentando
di riportare, dopo la retrocessione in serie
B nella passata stagione, nuovamente in
serie A. Il personaggio in questione, con il
quale abbiamo fatto una piacevole
chiacchierata, è Giuseppe Iachini.
Una volta chiusa la sua carriera agonistica
nel 2001, e senza essere entrato ancora in
possesso del patentino di allenatore, inizia
la sua carriera di tecnico, con la qualifica
di direttore tecnico, sulla panchina del
Venezia. La sua prima esperienza ufficiale
su di una panchina, risale però alla
stagione successiva, dove porta il Cesena ai
play-off promozione. La stagione seguente è
alla guida del Vicenza in serie B, che
conduce, nonostante le difficoltà economiche
della società, ad una tranquilla salvezza.
Dal 2004 al 2007, prima dell’esperienza di
quest’anno con la società clivense, allena
con buonissimi risultati il Piacenza.
Caro mister, i tifosi partenopei ricordano
ancora le sue marcature asfissianti a
centrocampo sul ‘Pibe de Oro’ Diego Armando
Maradona. Lei ha conosciuto molto bene quel
Napoli, avendolo affrontato varie volte in
campo. Era davvero una squadra da sogno,
quella azzurra…?
“Certamente, la parola è giusta. Quel Napoli
era proprio una squadra da ‘Sogno’. Oltre a
Diego, in quella compagine hanno militato
altri fior di calciatori. Ne cito solo
alcuni ma sicuramente ne dimenticherò degli
altri: Bruno Giordano, Salvatore Bagni, Ciro
Ferrara, Antonio Careca e via discorrendo.
Quando poi con le mie compagini di allora,
scendevamo in campo al San Paolo,
l’atmosfera in quello stadio era davvero da
brividi. Il pubblico, da sempre caloroso,
era molto innamorato di quei ragazzi, e noi
avversari, percepivamo anche questo. Anzi,
se posso dire la mia, penso che quel Napoli
abbia addirittura vinto poco rispetto a
quelle che erano le sue grandi qualità”.
Dal Napoli del passato, a quello del
presente. Lo scorso anno lo affrontaste con
il tuo Piacenza in serie B, ed allo stadio
‘Garilli’ vinceste pure. In questa stagione,
ha avuto modo di vedere, almeno in parte, le
gesta della squadra guidata da Edy Reja?
“In parte sì, l’ho potuto vedere, e devo
anche dire che la società, nei due mercati
avuti a disposizione in questa stagione, ha
saputo fare davvero degli acquisti
importanti ed alcuni di loro sono dei
calciatori che hanno certamente una grande
prospettiva nel calcio. Mi riferisco ad
esempio a Lavezzi, un puntero davvero
straordinario dotato di grande velocità ed
una forte imprevedibilità, ma che ha anche
un tiro molto potente e preciso. Oltre a
Lavezzi c’è Fabian Santacroce, un difensore
davvero molto bravo e dotato di una spiccata
personalità in campo. Ho avuto modo di
apprezzarlo dal vivo quando l’ho affrontato
con le mie compagini in serie B. Se non si
monterà la testa, ma lo vedo una persona
abbastanza misurata nonostante la giovane
età, potrà diventare in un prossimo futuro
un perno importante anche della retroguardia
azzurra della Nazionale. Elevato è anche il
mio parere su Marek Hamsik. Potrà diventare
certamente un grandissimo centrocampista
negli anni avvenire, un calciatore di
caratura internazionale. E poi a me piace
anche Gargano, un grossissimo
recupera-palloni, con una corsa continua
davvero eccezionale. Devo dire che quello
partenopeo è davvero un bel collettivo,
giovane e di prospettiva, con qualche
elemento già rodato per la serie A, come
Manuele Blasi”.
A Napoli, si parla spesso di un addio di
Reja al termine di questa stagione. Lo sa
che lei fa parte delle rosa dei papabili
candidati alla panchina partenopea?
“Se questa notizia dovesse rispondere alla
verità, mi inorgoglirebbe tanto. Ma io dico
che Edy Reja, in queste stagioni alla guida
del Napoli, ha dimostrato il suo valore di
tecnico, raggiungendo, ed in parte anche
superando, i traguardi che la società
partenopea stessa si era prefissa. Anche
quest’anno, al suo ritorno in A, lui ed i
suoi ragazzi, soprattutto al San Paolo, si
sono tolti delle belle soddisfazioni
battendo i campioni d’Italia dell’Inter, ma
anche la Juventus e la Fiorentina hanno
dovuto cedere loro il passo. Io dico di
lasciarlo lavorare in pace, perché penso che
il mister meriti tutta la fiducia del club
azzurro”.
Ma siamo proprio certi che lei un pensierino
al Napoli non lo faccia?
“Ma ditemi quale sarebbe quel pazzo di
tecnico, soprattutto emergente come me, che
se contattato non si imbarcherebbe sul primo
volo per raggiungere la vostra bella città?
Purtroppo però, mettiamola così, non sono
stato mai contattato né dal presidente,
tanto meno dal direttore generale Pierpaolo
Marino. Adesso io voglio pensare soltanto
alle gesta del mio Chievo, impegnato in
questa faticosa lotta al vertice per cercare
di raggiungere la promozione in serie A, poi
chissà domani…”.
Passiamo un po’ alla strettissima attualità
e al campionato di serie A. Dal Napoli del
passato, a quello del presente. Domenica
sera, nel posticipo della trentunesima
giornata dal massimo campionato di calcio,
va in scena allo stadio San Paolo l’incontro
tra Napoli e Palermo. Che tipo di partita
lei si aspetta venga fuori?
“Certamente sarà un bel posticipo che
onorerà la serata della domenica di
campionato. Il Napoli, ha un buonissimo
collettivo fatto di giovani giocatori di
belle speranze e da qualcuno che invece
mastica già da tempo i campi della serie A.
Quando parlo dei giovani dalle belle
speranze, mi riferisco a Lavezzi, un puntero
davvero straordinario dotato di grande
velocità ed una forte imprevedibilità, ma
che ha anche un tiro molto potente e
preciso. Oltre a Lavezzi mi piacciono Fabian
Santacroce, un difensore davvero molto bravo
e dotato di una spiccata personalità in
campo, Marek Hamsik e Gargano, un
grossissimo recupera-palloni, con una corsa
continua davvero eccezionale. In casa
Palermo la situazione non è semplice, dopo
l’esonero di Guidolin e l’avvento in
panchina nuovamente di Stefano Colantuono.
Se proprio devo sbilanciarmi con una mia
valutazione, penso che il Napoli, molto
bello quando gioca di sera, possa battere
anche il Palermo. Ma attenzione ai
siciliani, che in questo momento sono un
leone ferito. E quindi, in questi casi, non
c’è mai da fidarsi, perché l’orgoglio
rosanero potrebbe uscire fuori”.
In ottica corsa Scudetto tra Inter e Roma,
ci sono due match, entrambi anticipi del
sabato: Cagliari-Roma e Lazio-Inter. Anche
qui, ci dia una sua valutazione da tecnico…
“La serie A, dopo il turno pasquale, è
tornata ad essere interessante con i
capitolini che sono ora a -4 dai nerazzurri.
Ma Cagliari e Lazio, sono due squadre
ostiche, che sono in un ottimo periodo di
forma. Per come la vedo io, queste due gare
potrebbero anche chiudersi con un doppio
pari”.
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