(ESCLUSIVA
PianetAzzurro di
GIORGIO NOCERINO) - Dopo la
vittoria di sabato per tre a
uno del Napoli contro lo
Spezia, i partenopei si
apprestano ad affrontare una
delle squadre più
spettacolari del campionato
cadetto: il Rimini.
Attualmente la squadra
romagnola si trova al sesto
posto della classifica e
sembra aver perso lo smalto
di tempo fa, quando era
ritenuta una delle compagini
più competitive della
cadetteria. A tal propositi
abbiamo raggiunto,
telefonicamente, il tecnico
riminese Leonardo Acori,
allenatore dei romagnoli
dalla stagione 2002/2003.
Nel calcio non
sempre chi gioca bene vince,
è d’accordo con le critiche
mosse a Reja per il non
gioco degli azzurri?
“Reja, ormai, sono più
di due anni che è in cima
alla classifica, prima di C
ora di B. Le critiche mosse
non so a cosa siano dovute,
ma sicuramente non fanno
bene ad un uomo che sta
portando una piazza come
Napoli alla promozione
diretta in serie A. Il
Napoli i punti li fa, è
secondo in classifica perché
criticarlo?
Per quanto riguarda il gioco
si sa il Napoli non esprime
un gioco spumeggiante ma, lo
ripeto, i punti li fa e oggi
quello che conta sono i tre
punti”.
Se lei fosse
l’allenatore del Napoli,
impiegherebbe tutti e tre i
puntero azzurri, Calaiò, De
Zerbi e Bucchi?
“Chi non vorrebbe in
rosa giocatore come Bucchi,
De Zerbi e Calaiò: le scelte
sono scelte. Sono tutti e
tre grandi giocatori ma
insieme, adesso, potrebbero
destabilizzare il gioco. Non
so se li impiegherei insieme
ma sicuramente, grandi come
sono, non possono che far
bene anche insieme e si è
visto nel match contro lo
Spezia”.
Attualmente, sareste
fuori dai play-off
nonostante giochiate bene,
come si spiega l’attuale
momento del Rimini?
“In questo momento ciò
che ci manca maggiormente è
il gol, che è l’essenza
stessa del gioco del calcio.
E’ dall’inizio del nuovo
anno che vacilliamo per
quanto riguarda i risultati,
pur esprimendo un buon
calcio. Dobbiamo essere più
concreti sotto porta: a
parte la gara di Arezzo,
dove non siamo mai entrati
in partita, nelle ultime
partite siamo stati troppo
imprecisi. E senza gol, i
risultati non arrivano”.
Il Napoli
dell’andata era ancora
incerto e titubante. Il
Napoli di oggi, invece, è
tutt’altra squadra, sicura e
quadrata. Come pensate di
batterla?
“Non vedo grosse
differenze tra il Napoli
dell’andata e quello
attuale. La squadra di Reja
si è sempre dimostrata
formazione tosta e molto
concreta. In serie B conta
soprattutto la sostanza. Il
bel gioco è importante, ma
deve essere accompagnato dai
risultati, altrimenti è fine
a se stesso .E il Napoli di
quest’anno, a dispetto di un
gioco non brillantissimo,
sta ottenendo grandi
risultati. Per fermare gli
azzurri dovremo avere lo
stesso spirito dell’andata,
cercando stavolta di
concretizzare al meglio le
occasioni da rete create. E
dovremo essere
super-concentrati, evitando
di concedere vantaggi agli
avversari”.
Quale calciatore
togliereste al Napoli?
“Al Napoli toglierei un’
po’ tutti, non
esclusivamente un singolo
calciatore. La rosa a
disposizione di Reja è la
vera forza dei partenopei:
chi entra dà spesso un
contributo decisivo. Ciò si
verifica soprattutto in
attacco: se non gioca Calaiò
c’è un Bucchi in campo, se
non c’è Bucchi entra Sosa. E
il risultato sotto porta non
cambia. Un altro grosso
punto di forza degli azzurri
sta nella solidità del
pacchetto arretrato, uno dei
più forti e meno battuti del
campionato. E questo in B fa
la differenza”.
Quale giocatore del
Napoli vorrebbe avere nel
suo Rimini?
“Lo ripeto sono tutti
giocatori fantastici. Al
momento quello che più mi
sta stupendo è Bogliacino.
Davvero un giocatore dalle
mille risorse e nel calcio
moderno questi giocatori,
con queste caratteristiche,
servono a fare grande una
squadra”.
Credete ancora al
secondo posto o pensate solo
a garantirvi i play-off?
“Il Rimini non è certo
una squadra allestita per
ammazzare il campionato.
Sarebbe un’eresia,
soprattutto in questo
momento, affermare di
puntare al secondo posto.
Anche se alla fine della
stagione non dovessimo
centrare la promozione, non
si potrebbe parlare di
fallimento. Conosciamo il
nostro valore e dobbiamo
lavorare umilmente per
puntare ad una posizione che
ci garantisca i play-off.
Non dimentichiamo che questo
campionato cadetto è uno dei
più difficili della storia:
oltre alla Juventus, che
costituisce un caso a parte,
ci sono squadre ben
attrezzate e molto
competitive come Napoli,
Genoa e Bologna”.
Favorite per la
promozione diretta?
“Le pretendenti alla
promozione si conoscono. Il
Genoa possiede giocatori di
alto valore tecnico, il
Bologna lo stesso, il
Mantova non è più una
cenerentola ma è una vera
realtà. Lo ripeto, oltre la
Juve che tutti sappiamo gia
in A, il Napoli mi sembra la
vera pretendente alla
diretta promozione. Cinque
punti dalla terza non sono
pochi e da come si vede
giocare in Napoli quest’anno
è difficile non pensarlo
come vero pretendente. Poi,
lo sappiamo, il campionato
di B cela sempre sorprese”.