5/5/2005
ESCLUSIVA PIANETAZZURRO
- (Angelo Luca Coscia) - È la squadra
rivelazione del torneo, il Rimini oramai
prossimo a festeggiare la sua prima promozione
in serie B, ha vinto il torneo di serie C
sorprendendo un po’ tutti. Eppure se si legge
l’organico c’è poco da sorprendersi: sono
diversi i calciatori che hanno militato anche in
categorie superiori: dal portiere Dei, all’ex
napoletano Baccin passando per il centravanti
Muslinovic, l’anno scorso compagno di reparto di
Sosa all’Ascoli, al centrocampista Tasso. Una
squadra insomma niente male che grazie ad un
lavoro societario pluriennale, è riuscita in
quattro anni a portare la squadra della località
della riviera romagnola più famosa del mondo,
dalla C2 alla serie B. Merito anche del tecnico
Leonardo Acori bravo a plasmare il gruppo a
propria immagine e somiglianza. Domenica, per un
clamoroso scherzo del destino, il Rimini
potrebbe staccare il pass per la cadetteria
proprio sul terreno della squadra più blasonata
della C1, quel Napoli di De Laurentis, che come
molti addetti ai lavori sostengono, poco ha a
che fare con la categoria ma che dovrà
conquistare ai play-off, l’accesso alle serie
superiori. Intanto abbiamo deciso di
chiacchierare del “fenomeno Rimini” con il suo
tecnico, ecco la sua intervista:
Vi aspettavate di compiere un campionato simile?
“Noi avevamo costruito la squadra per giocarci
la serie B insieme alle altre tre o quattro
pretendenti alla promozione, tuttavia senza
l’assillo di dover per forza centrare tale
obiettivo, il nostro percorso fino ad ora è
andato abbastanza bene, anche se non privo di
difficoltà ed ora speriamo quanto prima di poter
raccogliere i frutti del nostro lavoro. Comunque
il campionato non è ancora concluso, abbiamo due
impegni ostici, prima con la squadra più forte
del torneo come il Napoli, poi con il Chieti che
è imbrigliato nella lotta salvezza, saranno due
match difficili in cui può succedere di tutto
perciò finchè la matematica non darà il verdetto
a cui auspichiamo non possiamo assolutamente
abbassare la guardia”.
Ad un certo punto è sembrato che il Rimini
stesse calando e che Avellino e Napoli potessero
raggiungerlo, ha temuto in quei momenti?
“No perché non è che stavamo calando, è chiaro
che nell’intero arco del campionato non sempre
si possono vincere tutte le gare, ed una serie
di risultati non utili avevano fatto rifare
sotto le nostre dirette avversarie, il Napoli
però sapevamo che era troppo lontano, l’Avellino
invece s’è rifatto sotto fino allo scontro
diretto”.
A proposito del match contro l’Avellino, che
ricordo ha di quella gara?
“Un match in cui entrambe le squadre sapevano di
giocarsi l’intera stagione, sapevamo entrambe di
non poter sbagliare, noi siamo stati bravi a non
fargli fare il loro gioco per poi riuscire a
portarci in vantaggio. Loro dopo si sono rifatti
sotto pareggiando ma noi, grazie anche ad un
pizzico di fortuna, siamo riusciti ad evitare la
sconfitta”.
Il match di domenica invece, che gara sarà?
“Certamente affascinante perché giocheremo nello
stadio in cui si è esibito Maratona, il Napoli
ci terrà a fare bella figura per dimostrare
contro la prima che è la più forte, ma noi allo
stesso modo vorremmo conquistare la serie B”.
Perché secondo lei con l’arrivo di Reja la
squadra ha cambiato marcia?
“Non conosco bene la situazione però è chiaro
che Ventura ha avuto a che fare con mille
peripezie, l’arrivo del nuovo tecnico molto
probabilmente ha scosso l’ambiente poi non
dimentichiamoci che l’organico del Napoli è un
lusso per la categoria ed è chiaro che una volta
che gli uomini si sono sbloccati, tutto diventa
più semplice”.
Quali sono i calciatori che più invidia a questo
Napoli?
“Ce ne sono tantissimi, da Calaiò a Pià, al
regista Fontana sono tutte prime scelte che
certamente possono fare bene anche in categorie
superiori”.
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