ESCLUSIVA: (dal cartaceo di dicembre ARTURO
MINERVINI) - Viaggio nel settore giovanile del
Napoli con l’allenatore della primavera Gigi
Caffarelli che ci parla di passato, presente e
futuro. Excursus tra la diaspora dopo il fallimento
e la voglia della nuova proprietà di ripartire da
zero ma con grande impegno e professionalità. L’
importante è per l’ottimo Caffarelli non forzare le
tappe e seguire per intero i passi della piena
maturazione calcistica
Caffarelli, il fallimento quali danni ha provocato
al settore giovanile del Napoli?
“Non è che ha provocato danni nel senso letterale ma
ha bloccato chiaramente un percorso dei settori
giovanili che era importante perchè ha colpito tutto
il lavoro fatto in ogni categoria, interrotto tale
percorso inizialmente c’ è stata la difficoltà
proprio nel ripristinare tutte le varie fasce,
anzichè quindi ritrovarsi dei giocatori già pronti
da crescere come categoria. Evidentemente ci vuole
tempo maggiore, è questa la grande difficoltà,
rispetto a quello che poteva essere il lavorare su
giovani su cui già da tempo si lavorava”.
Ripartire è stata dura, ma quali sono le figure a
cui maggiormente dobbiamo essere grati per aver
rifondato tale settore?
“Siamo ripartiti lo scorso anno con tre squadre e
bisogna dare atto comunque al lavoro di Pierpaolo
Marino e alle capacità di Santoro e tutti i suoi
collaboratori che sono riusciti ad iniziare tale
lavoro in mezzo a tante difficoltà. Era fondamentale
ripartire. Ovviamente grande merito va alla società
che ci ha creduto, a Santoro appunto e al presidente
che ha dato il suo benestare per l ‘ inizio di tale
progetto”.
Adesso iniziano ad arrivare i primi risultati. Quali
sono i reali obbiettivi per la sua squadra primavera
in questa stagione?
“Il nostro obiettivo primario è ripristinare nel suo
complesso tutto il settore giovanile, poi il fatto
che ci siano squadre che già hanno un buon
rendimento in campionato, come gli allievi ed altre
categorie , fa senza dubbio piacere. Ma ripeto il
nostro compito fondamentale è quello di far crescere
questi ragazzi e dare una certa organizzazione al
settore, poi è chiaro che anche la primavera ha il
suo obiettivo che consiste nel centrare il quarto
posto in campionato che personalmente ritengo possa
essere raggiunto, per lo meno sulla carta, poi nel
calcio gli imprevisti sono all’ ordine del giorno”..
Una considerazione vorremmo farla su un fenomeno che
ha molto penalizzato il calcio campano in passato.
La fuga dei maggiori talenti verso il nord. Come
arginare questa fuga?
“Probabilmente in passato incideva molto l ‘
instabilità della società, mi auguro che adesso con
il Napoli che è una società forte e sana ci sia
maggiore fiducia e credo che molti di questi giovani
prima di abbandonare il settore giovanile ci
penseranno due volte”.
Lei sicuramente sa più di tutti chi tra i suoi
ragazzi ha le qualità per passare alla sqaudra
maggiore? Le facciamo noi qualche nome: Prisco, Del
Franco, Pascucci. Sono davvero bravi questi ragazzi?
“Non mi sento di fare dei nomi in particolare, sono
ragazzi che stanno crescendo e bisogna andare cauti
con questi elogi, devono completare il loro
campionato primavera e poi vedere se sono migliorati
o meno. In questo momento è troppo presto per
giudicarli. Vede, spesso accade che un giocatore
possa esordire in prima squadra per eventuali
squalifiche o infortuni ma questo spesso non fa bene
a questi ragazzi, credo sia meglio aspettare per
fare valutazioni in merito, finire il campionato di
competenza e fare in estate il ritiro con la prima
squadra. E’ fondamentale lavorare con calma”.
Una curiosità: vorremo sapere il nome di un giovane
che il Napoli si è lasciato scappare e che secondo
lei ha grande potenziale.
“Sono davvero tanti i calciatori bravi che sono
andati via, in tutte le categorie, 86/87/88/89,
sarebbe davvero un elenco infinito. Un vero
peccato!”.
Passiamo adesso al Napoli di Reja. Tra le fila degli
azzurri chi secondo uno dall ‘ occhio lungo come lei
potrebbe davvero arrivare ad alti livelli?
“Credo di non dire niente di nuovo, ma in effetti i
nomi sono quelli: Emanuele Calaiò ed Inacio Pià
rappresentano due ottimi investimenti e potrebbero
risultare molto utili anche nelle serie maggiori”.
Ringraziandola anticipatamente le chiedamo un
pronostico sull’ esito del campionato di C1: Ce la
farà il Napoli?
“Il pronostico è uno solo, non posso che essere
ottimista, è un campionato da vincere
tranquillamente, affrontando anche qualche
situazione problematica, ma alla fine l’ obbiettivo
della promozione deve essere centrato”.