29/3/2005
ESCLUSIVA PIANETAZZURRO
(dal mensile di Marzo, Raffaele Russo) -
10 maggio 1987, stadio San Paolo. E’ di scena la
Fiorentina. E’ lui l’eroe della giornata: Andrea
Carnevale. Segna una rete che è destinata a
rimanere nella storia. Si, perché la sua rete
regala al Napoli lo scudetto dopo oltre 60 anni
di attesa. Ma è solo l’inizio perché questo
ragazzo di Monte San Biagio col Napoli di
soddisfazioni se ne è tolte molte. 105 presenze
in campionato in quattro stagioni, 31 le reti
segnate. Poi il trionfo in Coppa Italia lo
stesso anno. La conquista della coppa Uefa nella
stagione 1988/89; ed il secondo scudetto
conquistato nella stagione 1989/90. Il tutto
contornato da 10 presenze in Nazionale con 2
reti segnate. Sicuramente uno dei maggiori
protagonisti della storia del Napoli dei sogni.
Adesso Carnevale continua ad essere uno sportivo
di successo, svolgendo attività manageriali per
l’Udinese , una delle poche oasi felici del
calcio Italiano.
Quando non è preso dai suoi impegni lavorativi,
riesce a seguire il Napoli Soccer di De
Laurentiis?
“Come potrei non seguirlo? Tutte le persone che
amano il calcio non possono non vedere il
Napoli, figuriamoci io che ho avuto la fortuna
di giocare e vincere in questa magnifica
piazza”.
Immaginava che il Napoli potesse incontrare così
tante difficoltà?
“A dire il vero, lo sospettavo. Sapevo che il
campionato di serie C è una competizione molto
dura, dove non contano tanto le qualità
individuali dei singoli calciatori, ma è più
importante avere una rosa con giocatori di
categoria, che lottano su ogni pallone e danno
l’anima Domenica dopo Domenica. E’anche vero che
il Napoli ha subito in estate una severa
punizione e non ha avuto il tempo necessario per
costruire una squadra ammazza-campionato, come
era capitato per la Fiorentina qualche anno fa.
Sicuramente se Marino avesse avuto lo stesso
tempo che hanno avuto tutte le altre, avrebbe
allestito una squadra più competitiva ed il
Napoli avrebbe incontrato minori difficoltà. In
ogni caso erano da aspettarsi, almeno
all’inizio, difficoltà di ambientamento perché
gli azzurri dovevano calarsi nella mentalità
della serie C. Adesso per fortuna sembra che
tutte queste difficoltà siano state superate”.
Pensa che alla fine il Napoli riuscirà a
centrare la promozione in serie B?
“Ne ero già certo quando iniziò il campionato ed
il Napoli dovette allestire una squadra
competitiva in tutta fretta a mercato ormai
chiuso. Adesso che gli Azzurri si sono
rinforzati e sono visibili risultati
soddisfacenti, ne sono più che mai convinto”.
Come giudica, lei che lo conosce bene, l’operato
di Pierpaolo Marino?
“Per me Marino è come un fratello maggiore. Ci
unisce una stima reciproca consolidata da tanti
anni di collaborazione: sono legato a lui da ben
22 anni, dai tempi dell’Avellino. Sono convinto
che sia uno dei migliori direttori sportivi che
ci siano in Italia. Del resto i risultati
parlano da soli, e basta vedere il “curriculum”
di Marino per rendersi conto che è un grande. In
passato è riuscito a vincere con il Napoli, ha
creato una realtà magnifica a Udine
rinunciandovi per la sua scommessa di riportare
gli Azzurri nel calcio che conta. Quando, nel
mercato di riparazione, ne ha avuto l’occasione,
ha effettuato degli ottimi acquisti mirati che
hanno dato una marcia in più alla squadra”.
Marino ha un grande progetto: quello di
riportare a Napoli grandi campioni del passato
ed inserirli nell’organigramma societario.
Ovviamente Carnevale è in questa lista…
“Chi ha avuto la fortuna di giocare al San
Paolo, non può che augurarsi di ritornare. Sarei
felicissimo di poter far parte di questo
ambiziosissimo progetto.Tuttavia questi discorsi
sono ancora prematuri perché adesso lavoro per
l’Udinese e sono molto legato alla famiglia
Pozzo. Questo però non esclude, in futuro, una
possibile collaborazione”.
Cosa le manca di più di Napoli?
“Sicuramente il pubblico. I tifosi del Napoli
sono i migliori del mondo. Non lo dico tanto per
dire, ma giocando con la maglia azzurra ed
entrando al San Paolo si provano delle
sensazioni indescrivibili. Ricordo la partita di
Coppa Uefa contro la Juventus , vennero in
100.000 a sostenerci, scene che non ho visto da
nessuna altra parte del mondo, come quando ho
visto la partita Napoli-Reggiana in Tv: ho
assistito ancora una volta alla grande prova di
calore che hanno mostrato i tifosi nei confronti
di Bruno Giordano.Vederlo commuoversi è stato
emozionante, ed ho provato delle intense
sensazioni, nonostante non fossi presente allo
stadio. Ho pensato che c’è ancora gente che
stima noi ex-giocatori ed ho desiderato per
alcuni attimi di essere al posto di Giordano per
ricevere il tributo di questa gente
meravigliosa”.
Cosa ricorda di Maradona?
“Tutto. Cerco di non dimenticare nulla, è stato
il miglior giocatore di tutti i tempi e per me è
un onore poter dire di averlo visto all’opera,
tanto più di essere stato suo compagno di
squadra”.
Ha visitato il Museo Maradona, itinerante alla
mostra d’Oltremare?
“Non ancora, purtroppo sono impegnato molto per
l’Udinese ed il mio lavoro mi costringe a
numerosi viaggi all’estero. E’ però una cosa che
ho programmato di vedere, perché è il minimo che
io possa fare per esprimergli la mia
riconoscenza”.
Da quanto tempo manca da Napoli?
“Ormai è un bel pezzo che non riesco a
trascorrere un po’ di tempo in questa città che
mi ha dato così tanto, ma come ho già detto, i
miei impegni con l’Udinese rappresentano ora la
mia priorità. Conto di venire a Napoli a Giugno.
Mi è arrivata la notizia che il grande Ciro
Ferrara farà la sua partita d’addio al San
Paolo. Mancare sarebbe un delitto!”. |