25/11/2007
(ESCLUSIVA
PianetAzzurro di Giuseppe
Palmieri) - Il “poeta del gol”, campione
d’Italia con l’ultimo Grande Torino,
protagonista anche in maglia azzurra negli
anni 70’, un mondiale disputato in Argentina
nel 1978. Stiamo parlando, ovviamente, di
Claudio Sala, uno che di serie A se ne
intende, dall’alto delle sue 323 presenze
nella massima serie. Non potevamo scegliere
meglio per parlare del momento attuale del
massimo campionato italiano di calcio.
Innanzitutto bisogna capire se è vero che l’Inter
di Mancini ammazzerà, per il secondo anno
consecutivo, il campionato, sbaragliando la
concorrenza: “Senza ombra di dubbio la
squadra nerazzurra è quella più forte, ma
nel calcio non sempre vince chi ha più
qualità, non è cosi scontato. Il Milan,
partito malissimo, è ormai fuori dai giochi,
la Roma invece mi sembra più attrezzata per
lottare per il titolo. I giallorossi hanno
un ottimo gioco e trovando continuità
possono diventare una seria insidia.
Parlando di scudetto non bisogna
assolutamente sottovalutare la Juventus, che
è una squadra che può sempre dire la sua ad
alti livelli”. Chi sta sorprendendo, o forse
no, vista la seria programmazione fatta in
questi anni dalla società, è la Fiorentina,
imbattuta per quasi tre mesi e nei quartieri
altissimi della classifica. Una meteora o
una realtà importante del calcio italiano?
“I viola non sono certo una sorpresa, sono
una squadra preparata nel tempo e competenza
dai Della Valle e dal ds Corvino. Si sono
affidati ad un tecnico giovane e di
grandissime capacità come Cesare Prandelli e
il loro rendimento non potrà che migliorare,
sorprenderanno ancora”. Il Palermo di
Colantuono, altalenenante nei risultati,
capace di grandi vittorie e tonfi clamorosi,
non ha ancora reso chiaro il ruolo che può
rivestire in questa stagione: “I rosanero
sono in difficoltà - secondo Sala - non sono
partiti bene come lo scorso anno, sono una
buona squadra, ormai attestatasi a livelli
medio-alti, ma non credo abbiano i mezzi per
lottare per la Champions come la scorsa
stagione”.
Claudio Sala parte da Napoli, la società che
lo ha fatto conoscere al grande calcio
nazionale, maglia con la quale ha conosciuto
la serie A in un Napoli-Verona. E sulla
squadra di Reja gli chiediamo un parere: “I
partenopei sono partiti molto bene, senza
fare grandi investimenti, se la sta giocando
alla pari con tutti e può ambire ad un posto
Uefa. E’ una piazza importante, e non può
non puntare in alto, come alte sono le
aspettative della città”. La zona calda
della classifica ha già un volto ma Sala non
vede squadre spacciate: “No, nessuno è
condannato in partenza, c’è il gruppo di
squadre a quota 9 punti che sono quelle che
si giocheranno la permanenza in A fino alla
fine, dovranno impegnarsi e realizzare un
exploit per uscire dalle sabbie mobili”. Un
ultimo pensiero, quello più importante, che
ha una portata diversa da una semplice
partita di calcio è quello della violenza
che sta insanguinando il mondo del pallone
italico. Si può davvero risolvere? “ Per
uscire realmente da questa spirale bisogna
tagliare col passato, con le frangie più
violente del tifo, e cominciare con
l’educazione sportiva. Bisogna ripartire dai
bambini, le famiglie non sempre riescono a
dare un’educazione sufficiente anche
riguardo questi aspetti della vita. Bisogna
lavorare, partire dalle scuole, dallo sport
a livello giovanile, per ritrovarsi domani
dei tifosi onesti e rispettosi”. Claudio
Sala, il “poeta del gol”, un modello cui
guardare per far si che questo bellissimo
campionato, ritrovi anche la sua poesia.
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