(Salvatore
Palermo) - In occasione della conferenza
stampa tenuta oggi dal presidente Aurelio De
Laurentiis all’Hotel Quisisana di Capri, il
d.g. azzurro Pierpaolo Marino si è
intrattenuto con i cronisti parlando del
calciomercato del Napoli ma non solo:
"Abbiamo acquistato Maldonado che potrà
essere a disposizione del mister già per la
prossima gara di Coppa Italia, anche se non
è ancora nelle migliori condizioni. E’ un
difensore centrale destro che può ricoprire
anche il ruolo di terzino. E' molto veloce
ed è dotato di un buon colpo di testa. Ha
sottoscritto un contratto triennale.
Sicuramente ci muoveremo ancora sul mercato
ma non necessariamente prenderemo
svincolati. Stiamo valutando inoltre se
tesserare Martinez, e nel caso di una
decisione positiva in tal senso, gli
acquisti sarebbero arrivati a quota otto.
Comunque stiamo cercando anche di prendere
qualche giovane di buone speranze in quanto
il nostro è principalmente un discorso di
tipo progettuale, infatti sono convinto che
Nigro e Vitale potranno ritagliarsi qualche
spazio nel corso della stagione”. Sul
delicato momento extracalcistico: “E’ un
momento difficile, non dormo più la notte,
però devo mantenere la calma e non posso
dire quanto sono nervoso dentro. L’unica
cosa da fare è lavorare sodo per vincere sul
campo. Poi a garanzia di un futuro
importante c’è il nostro presidente. La
nostra è una buonissima società e presto
sarà pronto un centro tecnico che sarà
l'immagine del nuovo Napoli. Siamo una
realtà in evoluzione, e sono lieto del fatto
che si stia procedendo nel migliore dei
modi. Ovvio che, se si fossero rispettate le
regole, il Napoli avrebbe avuto il diritto
di giocare in serie B e tutto l’ambiente
sarebbe stato più felice. Certo che le
mancate risposte sul caso Napoli al
Consiglio Federale ci lasciano molto
pensare. Ritengo a questo punto che il
calcio abbia bisogno di un ricambio
generazionale. Chi si permette di dire che
non accettiamo il risultato del campo
sbaglia enormemente, fa soltanto populismo
al contrario”. A chi gli chiedeva del peso
del Napoli nel "Palazzo" ha così risposto:
“State pur certi che siamo stati molto
energici. Quando torneremo a giocare in
serie A saremo un cliente scomodo. Per ora
posso dirmi solo molto felice di aver visto
il Napoli lottare alla pari con Inter e
Juventus".
Sulle problematiche relative al governo del
calcio si è soffermato anche il presidente
De Laurentiis: "E’ ormai evidente che il
mondo del calcio si trova in grosse
difficoltà. Fino a quando ognuno vorrà
coltivare il proprio orticello non si andrà
da nessuna parte. Queste difficoltà
dipendono da chi governa questo settore che
non è più in grado di farlo secondo le
regole. Di questo passo si andrà avanti
inadempiendo. Occorre quanto prima un
ricambio generazionale. Carraro mi disse che
chi non aveva pagato l'Enpals, l'Inail e gli
stipendi entro il 30 giugno era fuori. La
Coavisoc doveva fare rispettare questo
termine e tutelare le società in regola. A
noi interessa soltanto il rispetto delle
regole, altrimenti i regolamenti a cosa
servono. Diverse squadre hanno regolarizzato
la propria posizione debitoria dopo il
termine perentorio del 30 giugno. Al 30
marzo 2005 il Vicenza aveva 78.475,45 euro
di debiti nei confronti degli enti
previdenziali. Anche il Pescara si trovava
in una situazione analoga. Le suddette
squadre hanno poi falsificato le
autocerficazioni consegnate alla Federazione
che provavano la regolarità dei pagamenti.
Però secondo la Figc il Napoli non ha
provato, in sede di giudizio, che le
autocertificazioni erano mendaci. Come
faccio a starmene in silenzio dinnanzi a
questa grave ingiustizia subita. Non mi
riesco a spiegare a cosa servono gli organi
di controllo della Figc se non fanno
rispettare i termini stabiliti. Per non
parlare poi dell’ avv. Mencuso della
Federcalcio che aveva stabilito il verdetto
nei confronti del Napoli in un modo poco
ortodosso già prima del Consiglio Federale.
Il comportamento di Medugno dovrebbe essere
seriamente valutato.”. In merito alle
prossime azioni che intende intraprendere,
De Laurentiis si è così espresso: “Ci sono
ancora diversi gradi ai quali appellarsi.
Per primo faremo ricorso al Coni in
riferimento all'art. 4 del regolamento del
Coni che sostiene che le società devono
dimostrare di essere in regola con gli
adempimenti fiscali. Ciò significa che il
Coni deve intervenire d'urgenza poichè sono
state violate le norme. Poi è chiaro che la
Figc deve trarre delle conseguenze dalle
dichiarazioni mendaci. La terza azione è il
deposito di un ricorso al Garante della
libera concorrenza dei mercati; poichè c'è
stata una disparità di trattamento. Infine
abbiamo preferito non rivolgerci alla
curatela fallimentare della SSC Napoli per
non fare la fine del Genoa, che è stato
mandato in C ed ha avuto anche una
penalizzazione in punti. Comunque per me il
capitolo Carraro è chiuso, poichè ha
ritrattato quanto ha detto a me e a
Pierpaolo Marino ossia che non dovevo
preoccuparmi poichè i termini erano
perentori. Mi sento tradito dalla non
libertà di Carraro”.
Poi il massimo dirigente azzurro si è
soffermato sul pubblico partenopeo: “Ho
molto apprezzato il grado di intelligenza
dei napoletani che ci hanno seguito. Ora
dobbiamo stare tutti uniti, costituire un
fronte unico, compatto dal popolo agli
intellettuali, istituzioni comprese.
Appoggio quello delle istituzioni che in
alcuni casi, come ad esempio quello di
Firenze con il forte sostegno del sindaco
Domenici a Della Valle, si è rivelato
fondamentale. A questo punto mi vien da
pensare che il Napoli in serie A può far
paura a qualcuno in virtù di un bacino di
utenza non indifferente. Infatti attualmente
i grandi club non si curano delle presenze
allo stadio, mentre quella del pubblico è
una risorsa che il Napoli possiede. I tifosi
sono la nostra forza sia a livello italiano
che internazionale. Li adoro per il sostegno
che ci dimostrano continuamente”.
Sul futuro del calcio De Laurentiis incalza:
“Il calcio è cambiato ma i signori che lo
governano non se ne rendono conto o meglio
non vogliono rendersene conto, infatti la
loro unica preoccupazione è la gestione del
potere. Nessuno va a fondo nei problemi. Ad
esempio sia la Federazione che la Lega non
si sono nemmeno lontanamente applicati per
studiare una nuova piattaforma tv
concorrente a Sky. Questo è indicativo di un
certo menefreghismo. Vorrei in conclusione
fare un appello ai presidenti di B e C:
perché non convinciamo Galliani a giocare al
sabato, in modo così da creare una seconda
giornata di festa, un sabato sportivo
alternativo alla serie A. In questo modo i
proventi aumenterebbero mentre se giochiamo
contemporaneamente alla A, l'interesse sarà
di gran lunga minore”. E’ un fiume in piena
il nostro presidente ed è un vero piacere
sentirlo parlare di progetti futuri, cosa
questa che allontana i timori relativi ad
una sua eventuale volontà di mollare tutto
dinnanzi al marciume che regna nel mondo del
calcio. Speriamo che riesca a trovare dei
validi alleati nella battaglia che è
determinato a combattere contro gli attuali
vertici del calcio.
Dobbiamo essere orgogliosi di questo
presidente che è indubbiamente quanto di
meglio ci potesse capitare.