29/6/2006
(VINCENZO CIMMINO) - "La squadra è
competitiva, molto competitiva, poi ovviamente
toccherà al campo decidere quale sarà la nostra
dimensione", questo, in sintesi, il pensiero di Edy
Reja rilasciato a Radio Marte all'indomani del nuovo
arrivo De Zerbi che ha di fatto concluso la prima
parte del mercato azzurro.
Cannavaro, Domizzi, Bucchi e De Zerbi: c'è da stare
contenti o le manca ancora qualcosa?
"Sono contentissimo di come la società si è mossa
sul mercato. Sono arrivati quattro calciatori di
grande spessore capaci tutti di fare la differenza.
Bucchi ha nel suo carnet di gol il biglietto da
visita personale e non c'è bisogno di presentarvelo,
Domizzi e Cannavaro invece hanno disputato l'ultimo
campionato in serie A e sono sempre stati positivi,
mentre De Zerbi è stato uno degli artefici della
promozione del Catania. Inoltre tutti, ad esclusione
di Cannavaro, sono molto bravi nel calciare i calci
di punizione, e questo è molto importante in una
rosa che fino a ieri non presentava grandi tiratori
da fermo".
Ci parli un po' di De Zerbi...
"De Zerbi è un giocatore dalle grandi qualità ed è
anche molto duttile: può giocare dietro le due
punte, dietro un'unico attaccante centrale e
all'occorrenza può anche defilarsi sulla fascia. E'
arrivato finalmente il giocatore che ci mancava:
quello capace di effettuare l'ultimo passaggio per
smarcare gli attaccanti; l'anno scorso avevamo
ovviato grazie alla spinta di Capparella e Trotta ma
quest'anno ne avevamo davvero bisogno. Conosco molto
bene il padre di Roberto, ai tempi di Brecia andavo
spesso a mangiare nel suo ristorante, adesso non può
che farmi piacer avere suo figlio in squadra".
Dove potrà arrivare il Napoli alla luce di questi
arrivi?
"La squadra è competitiva e tutti noi lo sappiamo,
adesso inizieremo il campionato e a cammino in corso
vedremo dove ci troveremo, è inutile fare
previsioni, è sempre il campo l'unico artefice della
storia di una squadra. Mi fa piacere però che in
squadra sia tornato l'entusiasmo di un tempo, vuol
dire che la gente crede nel nostro progetto, noi
faremo di tutto per non deludere i nostri tifosi".
Tra poco partirà il ritiro, che gruppo si porterà in
Austria?
"Credo che il gruppo sia pressapoco questo che ho a
disposizione, poi ovviamente qualcosa cambierà. Dopo
le prime gare amichevoli potremo capire qualcosa di
più e intervenire dove e se necessario; al centro
del campo per esempio siamo contati, forse
prenderemo qualche altro giocatore per coprire
quella zona. Poi ovviamente ci saranno movimenti in
uscita, in rosa non possiamo avere più di 22
elementi e qualcuno (Gatti, Giglio, Lacrimini,
Montesanto...NdR) dovrà necessariamente partire.
Inoltre mi poterò anche qualche ragazzo della
Primavera e degli Allievi".
Con l'arrivo del tanto agognato fantasista il modulo
che ha in mente dovrebbe essere il 4-3-1-2, giusto?
"Il modulo di riferimento sarà quello, sicuramente,
con De Zerbi dietro gli attaccanti, tre
centrocampisti e i quattro dietro bloccati. Poi
ovviamente abbiamo soluzioni alternative, con i vari
Trotta, Capparella, Pià potremo giocare anche con il
4-2-3-1, un altro modulo che mi intriga".
Ma il calcio non è tutto rose e fiori e presto
potrebbe uscire fuori qualche malcontento dovuto a
questi nuovi arrivi che potrebbero soffiare il posto
ai titolari dello scorso anno, lei cosa ne pensa?
"Io sono sempre stato molto chiaro: chi gioca nel
Napoli sa il ruolo che ha, essere titolare è una
fortuna che non tutti possono avere e i miei ragazzi
lo sanno. Chi non accetta queste cose può anche
lasciare questa squadra, la porta è aperta e non ci
saranno ostruzioni di nessun genere".
Oggi ha avuto inizio il maxiprocesso per il caso
Calciopoli, probabilmente la serie B ospiterà
qualche Big alla fine di questa istruttoria...
"Per noi sicuramente non sarà un vantaggio anche se
forse loro avranno problemi nell'ambientarsi in un
campionato così diverso come quello di B. Che dire,
ne gioverà lo spettacolo!".
Una parola sui Mondiali...
"Li seguo ma non assiduamente. Mi sono piaciute
Argentina, Olanda e Brasile mentre l'Italia potrebbe
fare di più anche se è importante vincere in questi
casi. Attenzione alla Germania: giocando in casa
hanno una marcia in più".
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