(Michele
Caiafa) - Oggi, in quel di
Castelvolturno, si è svolta la conferenza
stampa del nuovo tecnico del Napoli: Edy
Reja. Ma come nuovo? Abbiamo detto così,
perché il tecnico proveniente da Gorizia, ha
così esordito nella conferenza stampa: “Dopo
48 ore di riposo, mi sento ringiovanito
rispetto a sei mesi fa”. Quindi possiamo
dire a tutti gli effetti che si sente un
nuovo tecnico del Napoli? “Sì e no. Sì,
perché dopo la batosta psicologica subita
l’altro ieri al Partenio di Avellino, mi
sentivo, come vi avevo anche comunicato, la
voglia di voler abbandonare questo mondo del
calcio. Invece quando sono tornato a Napoli,
sono stato contattato dal presidente Aurelio
De Laurentiis, che mi ha invitato a cena
insieme con lui ed il direttore generale
Pierpaolo Marino. Appena sono arrivato al
ristorante il presidente ed il direttore mi
stavano aspettando in piedi, ed erano già
pronti e carichi per discutere dei programmi
futuri e per rinnovarmi in tutto e del tutto
la loro fiducia. Questo mi ha subito
risollevato da quello stato depressivo in
cui ero cascato dopo la balorda sconfitta.
Il presidente mi ha anche detto che la colpa
di quell’insuccesso era da dividere fra loro
tre, quindi era giusto ricominciare da loro
tre (ricordate “Ricomincio da tre”, il film
di Troisi) la nuova avventura azzurra. A
quel punto – continua il tecnico friulano –
gli ho detto che ero ancora un po’ scosso
dalla sconfitta, e che sarebbe stato meglio
risentirci all’indomani. E così è stato. Il
giorno dopo mi sono di nuovo messo in
contatto con il presidente ed il D.G. ed
abbiamo cominciato a tracciare le linee
guida della prossima stagione del Napoli. Si
costruirà una rosa, se è possibile, ancora
più competitiva di quella di quest’anno. E
qui arriviamo a Reja, vecchio allenatore del
Napoli. Infatti dicevo di una rosa
maggiormente competitiva, ma di certo la
costruiremo grazie al lavoro già svolto a
monte quest’anno. Infatti i calciatori già
componenti la rosa azzurra, mi hanno sempre
dimostrato di avere un grande attaccamento
alla maglia ed hanno avuto sempre la
compiacenza di seguire sempre il loro
tecnico. Infatti si è sempre lavorato in un
clima di serenità, ed io auspico che questo
clima possa riproporsi anche con l’innesto
dei nuovi calciatori che arriveranno per
rendere ancora più forte la formazione
partenopea”.
Poi si ritorna a parlare un attimo della
sconfitta di domenica ad Avellino e Reja
afferma “Il Napoli nell’arco dei 180 minuti
di gioco meritava lui di essere promosso in
serie B. Certamente non siamo stati
perfetti, abbiamo commesso degli errori in
difesa ed in attacco. Ma anche loro ne hanno
commessi, ed anche più di noi. Soltanto che
noi non siamo stati bravi e fortunati a
sfruttarli, loro invece sono stati molto
cinici a sfruttare le nostre disattenzioni.
Comunque complimenti all’Avellino per questa
promozione. Ma la si deve anche smettere di
pensare che il Napoli è favorito dalla
classe arbitrale. Tutt’altro. Infatti se
nella gara di domenica avesse arbitrato per
esempio Collina, sicuramente avrebbe
concesso qualcosa a noi per gli episodi che
sono successi nell’area irpina. E quindi a
quel punto l’inerzia della partita poteva
volgersi anche a nostro favore. Comunque,
tengo a ribadire che colui che dice che noi
in questa categoria siamo favoriti dalla
Lega di serie C, sa di essere in malafede, e
che sta dicendo una grossa balla”.
Facciamo di nuovo un passetto indietro e
ricordiamo a Edy, che lui ci aveva
annunciato che molto probabilmente non
avrebbe continuato la sua avventura a
Napoli. “Sì, è vero, avevo annunciato così –
dichiara il trainer, amico di Fabio Capello
- la mia era una delusione dovuta al fatto
di non essere riuscito a centrare il mio
obiettivo di quando ero arrivato sulla
panchina azzurra, cioè centrare la serie
cadetta. Ma come vi ho detto prima, il
presidente mi ci ha fatto pensare bene,
sull’abbandonare un progetto su cui anch’io
tengo tanto. Sarebbe stato da parte mia,
come abbandonare un opera incompiuta e
davvero sarebbe stato un grosso peccato”. Ma
lei aveva detto che in serie C, non ci
sarebbe più voluto essere. “Sì è vero, ho
detto anche questo. Ma non l’ho detto per
salvaguardare la mia persona, dato che ne ho
disputati di campionati nelle serie
inferiori, ma l’ho detto perché questo
benedetto campionato di serie C non è in
grado, e non me ne vogliano i dirigenti di
questa categoria, di ospitare una formazione
che ha l’importanza storica ed il blasone
del Napoli. Prima di tutto perché ci sono
sempre tanti tifosi che vogliono seguire la
squadra in trasferta, e molti stadi non sono
in grado di ospitarne tanti. Secondo motivo
è che le stesse strutture di cui sono dotati
questi stadi, non sono assolutamente
adeguate ad ospitare i nostri calciatori,
come la stessa organizzazione di
ricevimento, non sempre ha funzionato bene
nei posti in cui siamo stati. E per finire
pensiamo al trattamento che in alcuni stadi
ha dovuto subire il nostro presidente ed il
nostro D.G. Addirittura certe volte hanno
cercato di aggredirli fisicamente. Meno male
che c’erano i body-guard. Ribadisco quindi
che questo qui non è un campionato da
Napoli, ed auspico che al mio ritorno dalle
vacanze, il Napoli possa ritrovarsi nel
posto che merita, e cioè in serie B. Di
certo non è un favore che Lega e Federazione
ci farebbero, ma sicuramente restituirebbero
alla città di Napoli quello che le hanno
tolto la scorsa stagione, e quello a cui non
siamo riusciti a regalare noi sul campo
quest’anno. Staremo a vedere, e intanto
incrocio le dita.” Non si frena Reja in
questa conferenza stampa di fine anno,
infatti dice: “Comunque al di là del gioco
della squadra di quest’anno, la gente di
Napoli ha dimostrato di credere interamente
nel progetto pluriennale di Aurelio De
Laurentiis. E fa bene, perché grazie a
questo presidente, il Napoli ha ricavato un
patrimonio importantissimo, che penso non
abbia mai avuto in tal guisa in passato. Una
persona davvero eccezionale. Quindi ripeto,
il pubblico fa benissimo a riporre fiducia
in questo progetto”.
Infine chiosa l’allenatore azzurro “Ci
vediamo più o meno fra un mesetto, e nel
frattempo e per sempre FORZA NAPOLI”.
A margine facciamo una valutazione anche noi
sulla permanenza del tecnico friulano sulla
panchina del Napoli nella prossima stagione.
Al di là delle valutazioni tecniche sulle
prestazioni di Reja nei passati sei mesi
trascorsi sulla panchina azzurra, diciamo
solo una cosa: Sono passati ben dieci anni,
da quando la società del Napoli confermò
sulla propria panchina un allenatore avuto
la stagione precedente; si trattava del
serbo Vujidadin Boskov che nel 1995-96 si
accomodò di nuovo sulla panca partenopea.
Poi non c’è mai stata più una continuità
tecnica nei successivi dieci anni. Quindi
già questo è un segno forte di continuità,
ci ripetiamo al di fuori delle valutazioni
tecniche che si possono fare sull’allenatore
Reja, ma comunque questo è un segno forte
della progettualità del programma di De
Laurentiis, cosa che da anni mancava al
Napoli. Da almeno dieci anni…