(dal mensile n. 8, Raffaele Russo e
Salvatore Palermo) - Il nostro forum
in questo numero si occuperà del tema del
momento, il “ripescaggio del Napoli”.
Abbiamo posto tre quesiti ad alcuni illustri
addetti ai lavori per provare a comprendere
quante possibilità ha il club di De
Laurentiis di evitare le sofferenze di un
altro anno di serie C1. Queste le tre
domande rivolte ai nostri interlocutori 1)
E’ giusto ripescare il Napoli in serie B? 2)
Quante possibilità ha la società di De
Lurentiis di essere ripescata? 3) Il
campionato appena concluso può esser
considerato un fallimento per il Napoli?
Iniziamo da Luis Gallo, ex Presidente
del Napoli e conoscitore delle regole
federali.
1) Io penso che si debbano rispettare i
valori che vengono espressi dai campionati
giocati, per questo motivo in senso
assoluto, credo che non sarebbe giusto
ripescare il Napoli. Se però consideriamo
che ci possono essere delle squadre che con
il loro comportamento risultano non essere
in regola con tutta una serie di adempimenti
che il regolamento prevede e che con quest’atteggiamento
ne traggono dei vantaggi a discapito delle
altre società che sono in regola, penso che
allora la giustizia dovrebbe punirle ed in
questo caso sarebbe giusto ripescare il
Napoli. Io sono del parere che non dobbiamo
asserire con prepotenza che il Napoli deve
andare in B, perché merita la serie cadetta
e dovrà disputare il campionato di B anche
se non ci sarà nessuna squadra fallita. Il
Napoli ha disputato un torneo di C, ha avuto
la disponibilità di essere promossa,
purtroppo ha fallito. Adesso deve rispettare
il terribile verdetto espresso dal terreno
di gioco e onorare il Campionato di C. Se
poi dovesse fallire qualche compagine della
serie cadetta allora sarà giusto ripescare
il Napoli. Il mio augurio è che il Napoli
possa disputare la prossima stagione in
serie B.
2) Per adesso non possiamo ancora
pronunciarci in merito alle probabilità di
ripescaggio. Per il momento abbiamo
ascoltato solo voci di molte squadre che
potrebbero trovarsi in guai finanziari. Di
concreto nulla. Penso che fino a quando non
saranno resi pubblici i controlli effettuati
dalla Co.Vi.Soc. non abbiamo alcun dato
oggettivo per poter stabilire se le voci dei
guai finanziari siano vere o presunte.
3) Purtroppo devo ammettere che per me è
stato un fallimento. Il Napoli aveva un solo
obiettivo ed era la promozione. Non è stato
possibile recuperare il gap iniziale che si
è venuto a creare anche per colpa di ciò che
ha subito il Napoli questa estate. Penso sia
stato un peccato perché sul campo il Napoli
era la squadra più forte.
Giorgio Perinetti, ex direttore
sportivo che a Napoli ha lasciato un buon
ricordo di sè, la pensa così:
1) A prescindere credo che il Napoli meriti
la serie A. Se entriamo nello specifico
penso sia giusto che il Napoli sia ripescato
se dovesse esserci qualche squadra che non
sia in regola con le leggi della Lega. E’
una questione di essere rigidi
nell’applicare le regole come è stato fatto
lo scorso anno proprio nei confronti del
Napoli. Se esistono delle norme da
rispettare il Presidente della Lega non può
permettere che vi siano alcune società che
seppur in minima parte non le rispettino. Ci
vuole la linea dura. Qualora dovesse essere
individuata una società non conforme a
queste norme, allora sarebbe giusto
ripescare gli Azzurri.
2) Non ho conoscenze dirette sull’argomento.
Quello che conosco l’ ho appreso dai
quotidiani, ma sono solo voci. A quanto pare
molte sono le società in difficoltà, ma
questo è tutto da verificare col tempo. Al
momento non si può dire quante possibilità
abbia il Napoli di essere ripescato.
3) Ci sono sicuramente le attenuanti del
Caso. Il Napoli ha dovuto fare tutto molto
in fretta. Di certo il terzo posto nel
campionato di serie C è da considerarsi un
fallimento. Purtroppo dal Napoli ci si
aspetta sempre il massimo e doveva essere
sfruttata meglio la possibilità che ha avuto
con l’Avellino.
Angelozzi, direttore generale
dimissionario del Perugia, che lo scorso
anno, in estate, lavorò per il Napoli di
Gaucci che non riuscì a vincere la battaglia
della serie B, ha le idee chiare.
1) Credo che sia giustissimo ripescare il
Napoli. Così come hanno aiutato la
Fiorentina, adesso hanno l’obbligo di
restituire al calcio che conta una squadra
importantissima come il Napoli. Adesso Gli
Azzurri hanno un presidente serio ed un
bilancio sano. E’ la squadra con il miglior
pubblico d’Italia e dalle grandi tradizioni
e non può essere lasciata in serie C.
2) Sicuramente le voci che arrivano sono
confortanti per la squadra di De Laurentiis.
Si dice che molte siano le società che non
navigano in acque serene e probabilmente
alcune di esse sono destinate al fallimento
a norma del regolamento. Il problema è un
altro. Le norme ci sono e lo sappiamo tutti,
ma saranno fatte rispettare? Saranno così
inflessibili come lo sono stati proprio con
il Napoli la scorsa estate? Sicuramente se
tutti gli organi di controllo faranno il
loro dovere, molte sono le squadre a cui
sarà negato il consenso per l'iscrizione al
campionato cadetto.
3) Penso che disputare una finale non sia
mai un fallimento. Anche noi, con il Perugia
, abbiamo avuto la possibilità di essere
promossi disputando una finale, ma purtroppo
non ci è andata bene. Comunque non la
consideriamo un fallimento poiché abbiamo
lottato fino alla fine. L’importante che non
ci si abbatte, ma si continui a programmare
per il futuro. Poi gli Azzurri sono partiti
con un handicap notevole e quindi questi
ragazzi vanno solo lodati.
Abbiamo interpellato anche Raffaele
Sergio, ora allenatore del Benevento ed
ex calciatore del Napoli:
1) Non so se sia giusto o meno, però un
eventuale ripescaggio potrebbe essere
interpretato come un atto doveroso nei
confronti di una società che indubbiamente
merita palcoscenici migliori rispetto alla
terza serie. Al Napoli ora non resta che
attendere gli sviluppi di un’estate che si
preannuncia molto “calda” e soprattutto
vigilare sul rispetto delle regole. Poi si
vedrà.
2) Non ne ho proprio idea. Bisognerebbe
conoscere tutti i bilanci per poter avere le
idee più chiare in merito. In queste ultime
settimane un po’ tutte le società, più che
pensare a prendere giocatori o allenatori,
si stanno preoccupando di rimettere a posto
i bilanci. Sarà un’estate molto lunga ed
intensa sotto questo aspetto. Ritengo quindi
un po’ prematuro parlare ora di possibilità.
3) Assolutamente no. Il Napoli è partito in
ritardo, con poco tempo a disposizione per
allestire la squadra, credo abbia fatto il
massimo. Poi da gennaio con acquisti
importanti ha fatto un girone di ritorno
eccellente, quindi se partiva un po’ prima
poteva sicuramente far suo il campionato.
Questo invece è il punto di vista di
Tullio Maddaloni, noto opinionista
televisivo:
1) Non mi piace affrontare l’argomento
ripescaggio in termini di cosa giusta o
meno. Il Napoli non deve confidare
nell’aiuto di nessuno. La promozione la
dobbiamo ottenere sul campo, anche se non va
assolutamente dimenticato che la serie B ci
è stata illegittimamente sottratta. Sappiamo
infatti benissimo che la scorsa estate
abbiamo subito un grave torto ma oggi non
dobbiamo elemosinare niente a nessuno. Il
palazzo del calcio sa molto bene che lo
scorso anno la B ci spettava di diritto, ora
però non dobbiamo chiedere alcun
favoritismo, avrebbero dovuto tutelarci
l’anno scorso. Non l’hanno fatto, ora ripeto
non dobbiamo chiedere nulla. Il Napoli porta
70000 spettatori allo stadio anche in C,
sarà un’ulteriore mortificazione per chi ci
ha condannato ingiustamente a questa
categoria.
2) Questa è una bella domanda. Il mio punto
di vista è che più se ne parla e meno
possibilità ci sono. Comunque esistono delle
regole, e se così come dicono le vogliono
far rispettare, ci sono delle squadre in
posizione prioritaria rispetto al Napoli.
Quindi non contano nulla i meriti sportivi.
Se ci sono società che non si possono
iscrivere, va considerato che prima del
Napoli ci sono, se non sbaglio, quattro
squadre.
3) Per me si. Anche perché visto che molti
dei giocatori azzurri di questa stagione
stanno andando via, vuol dire che non si
trattava di giocatori tanto forti. E’
comunque Pierpaolo Marino il principale
artefice di questo fallimento perché non è
all’altezza della situazione, infatti di
questa categoria non ne capisce nulla. Qui a
Napoli è considerato un grande manager ma la
realtà è ben altra. Di calcio giocato ne
capisce ben poco, lui è bravo con le carte
federali, infatti quando era ad Udine non
faceva altro che rappresentare l’Udinese
presso la Lega, però con l’aspetto tecnico
non aveva nulla a che fare. La squadra la
allestivano Gerolin ed il figlio del
presidente Pozzo.
Poi il direttore generale del Napoli suscita
in me un sospetto: mi chiedo come mai,
guarda caso, molti degli affari siglati dal
Napoli si vadano spesso ad intrecciare con
l’Udinese. Mah..
In conclusione abbiamo sentito Angelo
Gregucci, neo-tecnico del Lecce:
1) Non le so dire se sia giusto o meno.
L’unica cosa che posso dire con certezza e
che c‘è un regolamento che parla chiaro e se
lo fanno rispettare ci sono altre squadre
prima del Napoli (vedi Vicenza in quanto
retrocesso).
2) E’ una domanda da un milione di dollari.
Non le saprei dire. Certo è che ci troviamo
in un paese dove le sorprese sono all’ordine
del giorno (si prenda ad esempio il caso
Fiorentina). Non essendo un politico del
calcio, l’unica cosa che posso dirle è che
ci sono delle leggi che non lasciano spazio
all’interpretazione.
3) Non credo proprio. Una squadra che si
gioca uno spareggio promozione fino
all’ultimo secondo, non può considerare la
propria annata fallimentare. La ritengo
sicuramente un’annata particolare in quanto,
non essendo mai retrocesso sul campo, il
Napoli si è trovato ad affrontare un
campionato che non gli apparteneva qual’ è
quello di C1.