(Dall’inviato a Castelvolturno
MICHELE CAIAFA / foto di Felice De
Martino) – “Ho già giocato al San Paolo
nel match di dicembre scorso con l’allora
mio Brescia. Giocai davanti a soli, si fa
per dire, trentamila spettatori e già quello
stadio mi diede un’emozione incredibile. Ora
immagino e sogno un San Paolo gremito da
ottantamila spettatori. Sono certo che
proverò delle emozione incredibili”.
Queste le prime dichiarazioni rilasciate
alla conferenza stampa di presentazione
congiunta del centrocampista slovacco
Marek Hamsik, per
l’appunto, e dell’attaccante argentino
Ezequiel Lavezzi.
Hamsik, l’uomo di ghiaccio, per il suo
carattere riservato e timido, ma anche per
la glacialità con la quale tira e realizza i
calci di rigore, ha già bene in mente quali
possono essere i suoi obiettivi primari
nella prossima stagione, la sua prima con la
casacca del Napoli addosso: “Il mio
scopo quest’anno è quello di riuscire a
disputare quante e più gare possibili e,
magari, realizzare anche qualche goal”.
Conoscendo la sua abilità nell’inserirsi
negli spazi, queste dichiarazioni risultano
essere estremamente credibili. Di certo con
il suo parlare mostra già un’estrema
sicurezza. I tifosi sperano ovviamente che
dalle parole si passi poi ai fatti, ed i
fatti in questo sport si fanno sul
rettangolo verde di gioco.
Dieci reti nella passata annata agonistica,
seppur otto siglate su calcio di rigore,
altra cosa che il tecnico Edy Reja
pensiamo debba prendere in considerazione,
lo slovacco ha le idee chiare anche per quel
che concerne il numero di maglia da
scegliere: “Sono molto legato al numero
sette, numero che è presente anche nella mia
data di nascita. Quindi spero do indossare
la maglia numero sette. Se non dovesse
essere il sette, mi andrebbe bene anche il
ventisette”.
Di poche parole dicevamo, ma sempre ricche
di significato, il giovane Marek chiosa in
questo modo la sua conferenza di
presentazione: “Mi ispiro molto a Pavel
Nedved. Non certo per caratteristiche
tecniche, ma per il suo comportamento in
campo, sempre aggressivo, lottatore, non si
risparmia mai. Ecco, mi piacerebbe tanto
somigliare a lui”. Ed i tifosi non
chiedono altro che avere dei giocatori che
in campo danno l’anima per la maglia
azzurra. Se poi, come dicevamo prima, dalle
parole si passerà ai fatti…