18/10/2005
(dal mensile di
ottobre, Salvatore Palermo) - Giovanni Ignoffo è
stato uno dei pilastri del Napoli dello scorso anno.
Adesso è un giocatore della Salernitana. Della sua
esperienza in azzurro, dell’addio e di tanto altro
abbiamo discusso con il difensore di origini
palermitane.
A Salerno ti sei trovato ad affrontare quest’estate
una situazione analoga a quella vissuta a Napoli
nella passata stagione. Quali, se ce ne sono, le
principali differenze tra le due vicende?
“Differenze non è che ce ne sono tante. La
situazione è stata piuttosto simile, le difficoltà
le medesime. Siamo partiti con l’handicap, più o
meno come lo scorso anno, anzi forse quest’anno è
andata anche peggio, infatti ci hanno costretto,
subito dopo la prima giornata, a disputare in dieci
giorni quattro gare. Le altre squadre hanno il
vantaggio di aver fatto il ritiro e di aver giocato
la Coppa Italia, fondamentali tappe per rodare gli
organici. Noi no. E’ quindi normale che questa
situazione l’abbiamo un pò pagata nelle prime uscite
stagionali. Non è facile ben figurare non avendo mai
giocato insieme”.
Cosa non ha funzionato a Napoli lo scorso anno?
“Non so dire di preciso cosa non abbia funzionato,
l’unica cosa certa è che da gennaio siamo stati i
migliori. Sfortunatamente però questo non è bastato
ad evitare i play-off che sono una vera e propria
lotteria. Purtroppo abbiamo commesso diversi errori
in occasione della finale disputata con l’Avellino,
infatti se sbagli tre o quattro gol al Partenio e
poi subisci il gol che abbiamo preso ed il raddoppio
dopo 30’’ del secondo tempo, c’è ben poco da fare.
Comunque abbiamo la coscienza a posto perché abbiamo
dato l’anima fino alla fine. Forse io mi posso
rimproverare il fatto di non esserci stato nelle due
finali, però, come ben sapete, la mia assenza è
scaturita dall’aver giocato il secondo tempo della
semifinale a San Benedetto in condizioni precarie
per non abbandonare la squadra in un momento
delicato. Purtroppo questo sacrificio mi ha
costretto a saltare le due decisive sfide con
l’Avellino”.
Secondo te il Napoli di quest’anno è più competitivo
di quello della passata stagione?
“Ritengo il Napoli di quest’anno molto competitivo,
così come lo era nella passata stagione. La
formazione di Reja è una squadra che subisce poco ed
alla fine chi incassa pochi gol, arriva sempre in
fondo. E’ fondamentale dare poche opportunità agli
avversari. Dei nuovi arrivati in maglia azzurra non
conosco quasi nessuno, però sono convinto che anche
se la squadra non riesce ad esprimersi al meglio in
queste prime giornate, bisogna pensare che il
campionato è appena iniziato e che quindi c’è ancora
molto da lavorare. Insomma è presto per esprimere
giudizi”.
Perché non sei stato riconfermato in azzurro?
“Questo dovete chiederlo al direttore Marino. Il
calcio è strano, infatti spesso accade che fai bene
e non vieni confermato, così come accade che fai
male e resti, le nostre sorti dipendono da diverse
situazioni. Io non posso rimproverarmi nulla perché
ho dato il massimo. Peccato che questo non sia
servito visto che ora vesto un altra maglia. Non
avevo la facoltà di poter decidere se rimanere o
meno perché ero in prestito. A Napoli comunque sono
stato benissimo, la gente mi ha voluto bene e me ne
vuole tuttora, anche a Paestum ho incontrato tanti
napoletani che mi hanno fatto la stessa domanda,
questo significa che la piazza a me era molto
legata”.
Tommaso Romito è un altro giocatore rispetto a
quello visto nella passata stagione. Come lo
spieghi?
“Un giocatore cresce. Romito è giovane, ha tanta
forza fisica, probabilmente il fatto che in questo
inizio campionato abbia sentito tanta fiducia
attorno a se, lo sta facendo rendere al meglio.
Fondamentale per la sua crescita credo sia stata
l’esperienza fatta lo scorso anno, con tutte le
difficoltà ed il poco spazio avuto”.
Il Napoli di quest’anno ha più possibilità di quello
dello scorso anno?
“Credo di si. Non ha l’handicap di essere stato
costruito in quindici giorni. L’aver fatto il ritiro
e disputato partite di coppa italia serve affinché
la squadra possa trovare prima quei sincronismi per
affrontare al meglio il campionato”.
Quali squadre vedi come principali antagoniste del
Napoli?
“Il campionato di C è un torneo particolare perché
ogni anno riserva delle sorprese. Devi affrontare
tutte le partite con la stessa intensità e la stessa
cattiveria. Ci sono tante squadre attrezzate nel
girone del Napoli come ci sono tante squadre
attrezzate nel nostro, forse addirittura qualcuna in
più nel nostro. Quelle che possono maggiormente
insidiare il Napoli sono: Lucchese, Perugia,
Sangiovannese e Frosinone, squadre che oltre ad
avere validi elementi di categoria hanno anche tanta
qualità”.
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