5/11/2008
(ESCLUSIVA PianetAzzurro
di VINCENZO LETIZIA) - 67 presenze e 4 gol
con la Sampdoria (1982/1985), 136 gettoni e
ben 10 reti con il Napoli (1985/1991) chi
meglio di Alessandro Renica (foto), oggi 46
anni, può raccontarci la sfida tra doriani e
azzurri? L’ex meraviglioso libero di un
Napoli che trionfava ovunque, grande amico
di PianetAzzurro, ci ha concesso
un’intervista esclusiva.
Alessandro, che gara sarà per il Napoli
quella che si giocherà domenica prossima al
San Paolo con la Samp di Mazzarri?
“Tutte le partite sono difficili, ma questa
con la Sampdoria sarà più dura del solito. I
doriani che hanno superato il momento
difficile, ritrovato smalto e un Bellucci in
buona condizione, gran bel giocatore che la
vecchia società non avrebbe mai dovuto
lasciarsi sfuggire, saranno ostacolo
impegnativo per un Napoli acciaccato. Sarà
certamente un match combattuto ed
equilibrato. Prevedo un pareggio, ma se gli
azzurri dovessero superare anche questo
esame con così tante defezioni farebbero
un’altra grande impresa”.
Sappiamo che c’è un difensore nel Napoli che
ti sta particolarmente colpendo, tanto da
indicarlo come tuo possibile erede
soprattutto per i lanci lunghi e precisi che
sta mettendo in mostra nelle sue ultime
esibizioni…
“Paolo Cannavaro è il giocatore del Napoli,
tra i difensori, che più mi sta
sorprendendo. È migliorato tanto
tecnicamente, ad esempio a Milano l’ho visto
fare due lanci di 60 metri precisissimi, che
dimostrano i progressi di questo ragazzo. A
San Siro sembrava il fratello Fabio? Anche
più forte, mi ha impressionato per la
personalità, la forza fisica e il tempo nei
contrasti. Un difensore completo
assolutamente da Nazionale”.
Sembra un Reja diverso rispetto a quello
degli anni scorsi, meno difensivista e più
audace. Come mai secondo te?
“Reja ha compreso le potenzialità della
propria squadra e da allenatore navigato e
capace quale si è dimostrato finora ha
secondo me sciolto le briglia ai suoi
ragazzi e ha deciso di giocarsi tutte le sue
carte fino in fondo”.
Alessandro, ma davvero secondo te il Napoli
può puntare alla qualificazione in Champions?
“Assolutamente si! Lo dissi già due mesi fa,
il Napoli può certamente puntare al quarto
posto. La squadra è completa in tutti i
reparti, il progetto è vincente, l’operato
del direttore Marino, a cui vanno i miei
personalissimi complimenti, è stato
impeccabile, ci sono grandi giocatori come
Hamsik, Lavezzi, Maggio e Gargano che ogni
allenatore vorrebbe avere tra le proprie
fila. E poi squadre come la Fiorentina e la
Roma, a cui la Champions sta togliendo
parecchie energie, potrebbero anche non
arrivare tra le prime quattro. Insomma, la
squadra di Reja per me deve puntare e
provare in ogni modo a centrare la
qualificazione in Champions anche per dare
un palcoscenico più adeguato ai suoi
campioni che altrimenti sarà poi dura
trattenere il prossimo anno. A proposito del
Pocho, questo è un fuoriclasse assoluto:
credimi, nel mondo ce ne sono pochi di
funamboli come l’argentino del Napoli”.
Il Napoli va in Champions…e lo scudetto chi
lo vince?
“Lo scudetto per me lo vincerà il Milan che
ha il vantaggio di non giocare la Champions
e di poter quindi schierare in Uefa le
seconde linee. Lotterà fino al termine del
campionato con l’Inter che è una squadra
quadrata e tosta, ma che ha qualche
problemino a centrocampo. Diciamo che do’ il
60% di possibilità ai rossoneri e il 40%
agli uomini di Mourinho di arrivare primi”.
Chi ti ha maggiormente deluso invece tra le
big?
“La Roma, ma qualsiasi squadra sarebbe nelle
stesse condizioni difficili dei giallorossi
se venissero a mancargli otto giocatori
cardine. La Roma ha avuto tanta sfiga e
inoltre ha pagato in maniera incredibile i
problemi fisici di Francesco Totti. Una
serie di sconfitte anche immeritate l’ha
fatta piombare nello sconforto e quando il
morale di una squadra va a terra è durissima
rialzarsi. Ritengo scorrette le critiche che
sto ascoltando sul conto di Spalletti, un
allenatore che per quanto dimostrato in
questi anni nella Capitale non può
minimamente essere messo in discussione”.
Ringraziamo Alessandro Renica, grande
calciatore e uomo umile, perbene e leale.
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