15/10/2008
(ESCLUSIVA PianetAzzurro di
VINCENZO LETIZIA) - In vista
del super match di sabato sera al San Paolo
tra il Napoli e la Juventus, abbiamo
intervistato in esclusiva il ‘doppio ex’
Renato Buso (foto).
Promettentissimo attaccante agli esordi tra
i professionisti con il Montebelluna, in
Serie C2, nel 1985 passa alla Juventus con
la quale gioca per quattro stagioni mettendo
a segno 10 gol. Nel 1989 si trasferisce per
due anni alla Fiorentina, e poi nel 1991 per
altri due alla Sampdoria. Nel 1993 passa al
Napoli dove rimane per tre anni, segnando 11
gol nonostante un’autentica invenzione
tattica di Lippi lo trasfora in ottimo
tornante di destra. Quello era un Napoli
sull’orlo del fallimento con oltre 100
miliardi di debiti che fu costretto a
cedere, per tamponare lo spaventoso buco
finanziario, Zola, Crippa e Careca. Ma
quella squadra aveva in panchina il suo
asso, quel Marcello Lippi che con autorevole
sagacia portò gli azzurri a raggiungere un
insperato sesto posto. Era il Napoli dei
giovani Taglialatela, Cannavaro, Pecchia e
Corini, che con i vari Ferrara, Thern,
Fonseca, Di Canio e appunto Buso, formò un
gruppo che si meritò la qualificazione per
la coppa Uefa.
Oggi, Renato Buso, conclusa la carriera di
calciatore nel 2004 a La Spezia, allena gli
allievi nazionali del settore giovanile
della Fiorentina.
Renato, iniziamo con un aneddoto. Tu
doppio ex sia del Napoli che della Juventus,
sappiamo che conservi un ricordo particolare
delle avvincenti sfide tra le due squadre.
“Ricordo un Napoli strepitoso che violò
il vecchio Comunale con un roboante 3-5 (ndr,
campionato 1988/1989, 6^ giornata
Juventus-Napoli del 20 novembre 1988). Dopo
il primo tempo eravamo già sotto di tre
reti. Quella era una squadra mostruosa, con
i vari Careca, Maradona, De Napoli,
Carnevale… Iniziavo appena a giocare, mister
Zoff mi gettò nella mischia al posto di
Altobelli ad un quarto d’ora dal termine. A
fine gara provai un’emozione indescrivibile
quando scambiai la maglia con Diego Maratona”.
Sabato, nel posticipo serale della
7^ giornata del campionato di A, si giocherà
Napoli-Juventus. Due squadre che non stanno
attraversando proprio il loro migliore
periodo…
“La Juve è una squadra in crisi solo sul
piano dei risultati. Sta patendo una grossa
pressione a livello di stampa, anche se io
l’ho vista giocare male solo in Champions
contro il Bate Borisov, dove poi comunque ha
recuperato il risultato. La verità è che sta
pagando il fatto che concretizza poco le
tante palle gol che costruisce e in questo
forse pesa l’assenza di un goleador
infallibile come Trezeguet che se anche nel
corso di una partita si vede poco poi è
sempre lui che segna i gol decisivi. Il
Napoli dovrà fare molta attenzione, perché
quando la Juventus è arrabbiata diventa
quasi imbattibile”.
Ritieni che il Napoli possa pagare
moralmente il doppio e forse immeritato k.o.
con Benfica e Genoa?
“Non credo proprio. Anzi, sono certo che
non ci saranno problemi psicologici per il
Napoli. La gara con la Juve infonde tali
stimoli nei calciatori che certamente la
concentrazione e la determinazione degli
azzurri sarà altissima. Poi, i tifosi che
saranno allo stadio daranno una carica
particolare al Napoli che, sono certo, farà
una buona partita”.
Mister, puoi farci un pronostico,
non solo di Juventus-Napoli, ma anche degli
altri due match più importanti della
giornata? Ci riferiamo a Roma-Inter e
Milan-Sampdoria…
“Napoli-Juventus sarà una gara molto
bella, da tripla, tra due grandi club molto
ambiziosi, con una Juve che punta allo
scudetto e il Napoli all’Europa che conta.
Le due squadre proveranno a vincere
entrambe, non prevedo particolari
tatticismi, quindi non mi sorprenderei se
venisse fuori una gara ricca di gol.
Roma-Inter invece a sensazione la vedo una
gara più scontata sulla carta. I giallorossi
sono, infatti, in difficoltà e molto
indeboliti sugli esterni rispetto allo
scorso anno. Pagano l’assenza di Totti e le
cessioni di Mancini e Giuly. Ritengo l’Inter
una squadra completa, compatta e spietata.
Se lo vuole davvero, l’undici di Mourinho
può sbancare l’Olimpico.
Il Milan, invece, è partito in ritardo
rispetto alle altre squadre, perché i suoi
tanti campioni o sono arrivati tardi dalle
Olimpiadi o sono ancora infortunati. La
squadra di Ancelotti ha ancora qualche
problema di assetto e di assemblaggio,
sistemato il quale non dovrà temere nessun
avversario compresa la Samp”.
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