2/12/2008
(ESCLUSIVA
PianetAzzurro di
VINCENZO LETIZIA) - “Calcio d’angolo per il
Napoli, mischia e…la palla è in rete,
pareggio del Napoli!”. Così il grande
Enrico Ameri nella sua radiocronaca
descrisse il pareggio di Moreno Ferrario
(foto) in un epico Juventus-Napoli 1-3
del 09-11-1986. Fu un tiro in mischia un po’
sporco che colpì prima il palo e poi terminò
lemme, lemme in fondo al sacco, beffando un
sorpreso Tacconi. È stato l’unico gol su
azione dello stopper milanese nato il
20-3-1959 a Lainate. Dopo due campionati in
serie B con il Varese, fu acquistato nel
1977 ad appena 18 anni dall’allora diggì
Sandro Vitali. Ferrario subito divenne
titolare inamovibile tanto da guadagnarsi
molto presto anche la casacca numero 5 della
Nazionale Under 21 collezionando la bellezza
di 16 presenze. Il salto alla Nazionale A
gli fu negato più per questioni geopolitiche
che per motivi tecnici. Negli undici anni
trascorsi all’ombra del Vesuvio ha
conosciuto il Napoli ‘medio alto’ dei suoi
primi anni (78-82), il ‘Napoli piccolo’, ma
fiero e combattivo in odore di retrocessione
(’82-84) ed il grande Napoli (’84-’88) di
Diego Armando Maradona. Fu accusato di
essere tra i 4 “golpisti”(insieme a Garella,Giordano
e Bagni) che avrebbero tramato contro
Ottavio Bianchi dopo la clamorosa e ancora
oggi inspiegabile perdita dello scudetto del
1988. In realtà, mai nessuno potè dubitare
della professionalità e dell’attaccamento
alla causa azzurra di Moreno Ferrario.
Implacabile marcatore come purtroppo oggi
non se ne vedono più, un po’ perché è
cambiato il calcio, molto perché come dice
lui “ci sono preparatori delle giovanili
incapaci che non sanno insegnare ai ragazzi
i fondamentali”, componeva insieme a
Castellini, Bruscolotti e al faraonico
‘olandese volante’ Kroll, la fantastica diga
azzurra dei primi anni ’80. A testimonianza
delle sue doti anche tecniche divenne un
implacabile rigorista: dal 1982 al 1984
fallì un solo penalty su otto tirati.
Ferrario, lo ‘stopper d’acciaio’ si può
tranquillamente ritenere uno dei migliori
difensori della sua generazione. In totale
con il Napoli ha disputato 312 incontri con
8 reti.
Ferrario vanta anche 24 presenze con il
Siena (serie C1 1991/92), prossimo
avversario del Napoli. È per questo che in
qualità di ‘doppio ex’ abbiamo chiesto ed
ottenuto dall’attuale allenatore delle
giovanili del Varese un’intervista
esclusiva.
Moreno, dopo un buon inizio il Napoli
nelle ultime esibizioni ha palesato qualche
problema di tenuta atletica o forse
psicologico. Che idea ti sei fatto sulle
recenti esibizione della tua ex squadra?
“Il Napoli che ho osservato contro il
Cagliari e soprattutto con l’Inter non mi è
sembrata una squadra in calo atletico, ma
che piuttosto ha denunciato qualche problema
di tenuta mentale. Contro il Cagliari la mia
ex squadra ha giocato con eccessiva
sufficienza e poca cattiveria e poi
all’ultimo è stata beffata dai sardi come
nel calcio il più delle volte accade. A San
Siro invece gli azzurri hanno dimostrato di
non essere ancora maturi, ma questo è
normale essendoci tanti calciatori
giovanissimi nel roster di Reja. La verità è
che è stato sbagliato completamente
l’approccio alla gara, il Napoli è sembrato
già rassegnato alla sconfitta e impaurito al
cospetto dell’Inter. Invece, bisogna
lavorare sulla mentalità e far capire ai
calciatori partenopei che anche se si gioca
con l’Inter se c’è lo spirito giusto si può
far risultato. Infatti, il Napoli ha grande
qualità e sono ancora convinto che possa
qualificarsi per la Champions League. Grave
sarebbe non approfittare di qualche
defaillance autorevole che pure già si
prospetta: questo è un campionato molto
equilibrato dove tutte le squadre dotate di
buone potenzialità possono far bene.
L’importante è non perdere eccessivi punti
con le più piccole e dimostrare maggiore
personalità quando si affrontano certi
avversari sulla carta più forti”.
Al di là dell’addestramento, come si può
migliorare su questo particolare aspetto?
“Credo che il Napoli possa migliorare sul
piano della personalità magari con
l’acquisto già a gennaio di un uomo guida a
centrocampo. Un leader dai piedi buoni che
possa aumentare il tasso di esperienza e la
qualità del gioco della squadra. Un
centrocampista importante che possa
risultare determinante come lo sono adesso
per Reja Hamsik e Lavezzi. Il Napoli ha una
società seria e forte che sta operando bene
ed è giusto che si debba iniziare fin da
subito a pensare più in grande”.
Non ritieni che magari servirebbe anche
un bomber più affidabile in zona gol?
“Non credo che il problema del Napoli sia
l’attacco. Sia Zalayeta che Denis sono buoni
giocatori. Al Tanque inoltre va dato più
tempo per ambientarsi ed esprimere le
proprie potenzialità”.
La personalità e la mentalità vincente di
una squadra non rispecchia anche quella del
proprio allenatore?
“L’allenatore è la persona più adeguata
per l’ambiente napoletano che si esalta e si
deprime in un amen. Reja è una persona seria
ed equilibrata che sta facendo cose
eccezionali, anche se in certe gare avrei
visto meglio l’impostazione difensiva a
quattro, perché come ho sempre sostenuto con
questo sistema si coprono meglio gli spazi.
A Milano una squadra schierata con
Santacroce posizionato a destra con Aronica
a sinistra e i due centrali Rinaudo e
Cannavaro forse avrebbe retto meglio l’urto
e la strapotenza fisica interista. Ma
evidentemente la squadra si sente più sicura
giocando a tre e l’allenatore per questo non
cambia mai il modulo che tanti risultati ha
prodotto finora. Però, lo ripeto anche a
rischio di sembrare noioso: la cosa anche
più importante del modulo è crescere in
personalità: è lì dove la squadra deve
migliorare tanto, anche perché come la vedo
io l’Inter non ha dimostrato di essere tanto
superiore al Napoli ed è stato un peccato
avergli regalato i primi trenta minuti...”.
Un Napoli un po’ in calo rispetto agli
abituali standard di rendimento deve allora
temere anche il Siena suo prossimo
avversario?
“Se il Napoli gioca come sa e deve contro
il Siena non c’è partita. Però dovrà essere
un Napoli quasi perfetto, concentrato e
cattivo al punto giusto, perché il Siena è
una squadra che non regala niente a nessuno,
ben organizzata e che possiede nel proprio
organico anche ottime individualità. Diciamo
che dal doppio impegno casalingo degli
azzurri, prima con il Siena e poi con il
Lecce, capiremo meglio se questa squadra ha
imparato dai propri errori e sarà matura al
punto giusto per proseguire il campionato
alla grande come sta facendo adesso, ma con
maggiori prospettive. Infatti, nello scorso
torneo il Napoli ha perso tanti punti con le
cosiddette piccole e quest’anno una cosa del
genere si è rivista purtroppo con il
Cagliari. Guai a farla diventare
un’abitudine, sarebbe davvero un peccato
sprecare tutto quanto di buono hanno fatto i
calciatori azzurri finora, ma sono certo che
il Napoli si farà trovare pronto per queste
due sfide”.
Mister, mi fai un tuo pronostico sui due
big-match della quindicesima giornata del
campionato di serie A: Inter-Lazio e il
‘Derby della Lanterna’?
“L’Inter è la squadra più forte in
Italia, ma la Lazio può metterla in
difficoltà. Dovessi scommetterci un euro
punterei sulle velocità dei biancocelesti.
Il derby tra Sampdoria e Genoa invece sarà
una bella partita, avvincente e incerta fino
alla fine. Diciamo che pur apprezzando il
modo di giocare della squadra di Gasperini,
punto sulle individualità della Sampdoria in
particolare sugli attaccanti Bellucci e
soprattutto Cassano”.
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