25/1/2009
C'è clima di rassegnazione in conferenza
stampa. Reja è scuro in volto, e come dargli
torto. Il Napoli non c'è stato, non era
quello visto nelle grandi sfide del San
Paolo, non quello che ha esaltato il
pubblico azzurro. Troppe le domande per
giustificare la disfatta, poche le risposte
plausibili. Gli azzurri sono stati
penalizzati dalle decisioni della terna, ma
questo non può giustificare un atteggiamento
così rassegnato. Le risposte di Reja sono
prevedibili:" Il Napoli ha giocato bene
nella prima parte della gara, poi hanno
annullato un gol regolare a Zalayeta e la
squadra non si è ripresa più. Poi un gol in
fuorigioco ci ha tagliato le gambe, e lo
dico con la mano sul cuore, un arbitro così
poco tranquillo non può arbitrare una sfida
così importante. Durante la settimana ci
sono state troppe proteste della Roma che
hanno poi condizionato l'andamento della
gara di oggi. Io comunque ripeto che il
Napoli è ancora lì, a competere con altre
squadre nel giro di tre punti, ma non per la
Champions, bensì per la Uefa. Credo che la
squadra sia competitiva, e la società non
opererà sul mercato, perchè non ce n'è
bisogno. Peccato per gli episodi
sfavorevoli, perchè sarebbe stata un'altra
partita. Mi hanno fischiato per i cambi, ma
io sul tre a zero dovevo pensare alla
partita di mercoledì a Firenze, dove
mancheranno Contini, Gargano, Iezzo e Hamsik.
Ci saranno sicuramente dei sostituti
all'altezza. Siamo una squadra in
difficoltà, ma non in crisi e siamo in piena
lotta per la coppa Uefa, non di più."
Come dare torto a Reja, se nella partita
della verità il Napoli si addormenta e perde
la sua identità di squadra. Si mettano
l'anima in pace i tanti, passionali tifosi
azzurri: la Champions League è ancora
lontana.
dall'inviato
Armando Aruta
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