(FRANCESCO
TRINCHILLO) - Il Napoli esce sconfitto dal
match di San Siro contro l'Inter. Il
punteggio di 2-1 in favore della squadra di
Mancini, non esprime tuttavia la superiorità
espressa in campo dai nerazzurri che, fatta
esclusione per la rete subita nel finale da
Sosa, non hanno mai rischiato dalle parti di
Julio Cesar. Match winner è stato
l'argentino Julio Cruz, autore di una
splendida doppietta. El jardinero è apparso
ovviamente soddisfatto al termine
dell'incontro: "Sono felice per aver vinto
la partita e di aver realizzato la doppietta
decisiva. Spesso è stato detto che segno
solo quando subentro dalla panchina, come
accaduto la scorsa settimana, oggi per
fortuna ho fatto gol pur partendo da
titolare. Il Napoli è una buona squadra con
alcuni giocatori interessanti, ed è venuto a
San Siro a giocarsi la partita a viso
aperto, senza fare barricate. Non dico che
ci hanno fatto soffrire, perchè non credo
che abbiamo rischiato più di tanto, ma nel
finale diciamo che quella rete realizzata da
Sosa, ci ha un pò spaventato".
Il tecnico nerazzurro, Roberto Mancini, è
soddisfatto del risultato, anche se un pò
meno delle tante palle gol sciupate dai
suoi: "Abbiamo meritato la vittoria. Peccato
per il gol subito nel finale che ha riaperto
i giochi. Quando si costruiscono sette palle
gol, bisogna concretizzare di più e chiudere
i conti. Noi non siamo stati bravi sotto
questo aspetto ed il Napoli nel finale ha
riaperto la gara con quel gol. A volte gli
avversari possono far gol anche quando non
lo meritano. Comunque, gol a parte, non
abbiamo mai rischiato." Il trainer di Jesi,
interpellato sul motivo per il quale la sua
scelta questa sera fosse ricaduta su Cruz,
ammette con sincerità: "Non utilizzo un
criterio fisso per stabilire chi tra gli
attaccanti mandare in campo. Questa sera ho
scelto Cruz perchè la settimana scorsa ha
fatto bene e non avendo giocato in
Champion's l'ho ritenuto più fresco.
Tuttavia anche Crespo sta bene e non credo
sarebbe cambiato molto. Diciamo che questa
sera ho avuto un colpo di fortuna".
La prima voce in casa azzurra, è quella del
presidente Aurelio De Laurentiis, che ha
ammesso la superiorità dell'Inter con
sincerità: "Mi sono divertito stasera. I
nostri ragazzi ce l'hanno messa tutta fino
alla fine per ben figurare contro una
squadra zeppa di campioni. Forse i cambi del
mio allenatore sono stati un pò tardivi, si
poteva cambiare prima dell'ultimo quarto
d'ora. Ho comunque grande rispetto e stima
del mio allenatore, che è un uomo di calcio
edi grande esperienza. Vorrei fare però un
grosso bentornato al Napoli sul grande
palcoscenico del Meazza, dopo tanti anni".
De Laurentiis ribadisce poi quello che è il
suo progetto: "Vogliamo riportare il Napoli
a giocare partite in ambito europeo ed
internazionale, ma quest'anno il nostro
obiettivo resta un piazzamento intorno al
decimo posto".
Il mister degli azzurri, Edy Reja, risponde
alle critiche rivoltegli dal presidente
riguardo alla gestione delle sostituzioni:
"Non ho cambiato prima perchè avevamo un
equilibrio e non ho ritenuto opportuno
cambiare faccia alla squadra. Abbiamo
comunque tenuto testa ad una squadra di
livello assoluto, forse la migliore
d'Europa. Pecato perchè abbiamo subito una
rete di troppo. Mentre il primo gol subito
ci poteva stare, il secondo è stata una
nostra disattenzione. Sono felice che nel
finale siamo comunque riusciti a riaprire il
match e a metterle l'Inter un pò in
difficoltà".
Anche il Pampa Sosa, autore della rete che
ha riacceso le speranze azzurre, ammette la
superiorità interista: "L'Inter è una
squadra fortissima e lo ha dimosrtato anche
stasera. Noi abbiamo ben figurato e siamo
venuto a giocare la nostra partita a viso
aperto. Per me che ho sposato il progetto
Napoli dalla serie C, è un onore esser
ritornato a San Siro, monumento mondiale del
calcio, con la maglia azzurra nella massima
serie. Certo non fa piacere giocare poco, ma
io rispetto sempre le scelte dell'allenatore
emi metto a disposizione della squadra per
fare il massimo. A Napoli i tifosi ti stanno
sempre vicini e meritano tanto, per questo
dobbiamo impegnarci sempre e dare più di
quanto abbiamo, per loro.