(MAURIZIO
LONGHI) - Seconda sconfitta stagionale del
Napoli che è capitolato nel deserto del “San
Paolo” contro un Genoa ben messo in campo
che ha conquistato tre punti
importantissimi. Nel primo tempo il Napoli è
sembrato un po’ troppo impacciato e il Genoa
ha chiuso tutti gli spazi trovando anche il
gol grazie ad un’autorete di Paolo Cannavaro.
Gli azzurri sono andati in difficoltà
soprattutto sulla fascia sinistra dove
Savini non è riuscito a fermare le
sovrapposizioni di Konko che, insieme a Leon,
ha creato parecchie insidie. I “grifoni”
hanno organizzato una gabbia per arginare la
vivacità di Lavezzi che comunque non ha reso
la vita facile ai difensori rossoblu. La
ripresa è iniziata con il Napoli tutto
riversato in attacco e la rete è arrivata
con Domizzi sugli sviluppi di un calcio di
rigore conquistato da Lavezzi. I partenopei
hanno provato timidamente a cercare la rete
del vantaggio, ma l’occasione più clamorosa
capitata sui piedi di Hamsik, è stata ben
parata da Scarpi. Quando la gara si stava
avviando verso un pari, è arrivata la beffa
per gli uomini di Reja che hanno subito la
rete di Sculli con la difesa che
nell’occasione ha lasciato molto a
desiderare. Questo non è neanche un lontano
parente del Napoli entusiasmante ammirato
nelle gare con Udinese e Sampdoria, sembra
che sia tornata la staticità in un attacco
che, eccetto alcuni lampi di Lavezzi, ha
prodotto poco o nulla.
Il tecnico del Napoli, Edy Reja non è
soddisfatto né del gioco che ha offerto la
sua squadra né chiaramente del risultato. Il
pareggio era sicuramente il risultato più
giusto visto che le squadre si sono
equivalse, ma la voglia del Napoli di
vincere la gara ha paradossalmente
consentito al Genoa di vincere la gara con
il gol di Sculli che ha gelato gli azzurri.
“Noi abbiamo cercato di attaccare ma loro si
sono chiusi bene non lasciandoci spazi, di
conseguenza abbiamo incontrato delle
difficoltà che ci hanno limitato. Loro
agivano di contropiede, non avevamo lo
spirito di altre gare, siamo andati troppo
in difficoltà, poi l’assenza del pubblico ci
ha quasi condannato alla sconfitta. Ci sono
mancati gli stimoli che ci dà la nostra
gente, ma questa non deve essere
un’attenuante. Sicuramente non meritavamo la
sconfitta, è stato bravo il Genoa a fare due
gol, noi siamo stati sciuponi e alla fine il
risultato non ci è stato favorevole”. Il
Napoli ha cercato di creare ma di occasioni
se ne sono viste poche. Solo nella ripresa,
gli azzurri hanno provato ad accelerare, poi
Sosa di testa ha fallito un gol clamoroso a
pochi passi da Scarpi, il quale si è
superato anche su un’ottima conclusione di
Hamsik. Ma il Napoli è stato troppo statico
e il Genoa ha chiuso bene gli spazi e non
permettere ai partenopei di affondare.
Questo è il pensiero di Reja in merito a
questo tema: “In campo ci sono anche gli
avversari, noi non avevamo la brillantezza
giusta, ci può stare una sconfitta, in una
settimana abbiamo giocare tre partite ed è
fisiologico avere un calo fisico. Comunque
abbiamo cercato la vittoria, siamo stati un
po’ sfortunati, dispiace soprattutto per
l’occasione capitata sulla testa di Sosa che
non è riuscito a buttarla dentro. Non aver
trovato il gol quando eravamo in parità ci
ha portato a spingerci in avanti e la
conseguenza è stato il gol di Sculli”.
Mister Reja voleva vincere la gara e metà
ripresa ha inserito Sosa e Calaiò
nell’intento di dare più peso all’attacco,
invece, l’argentino non ha ripetuto la buona
prova offerta con il Livorno, mentre il
siciliano è stato impalpabile e ha dato la
sensazione di essere completamente spaesato.
Il tecnico fa autocritica per la mancata
accortezza mostrata nel momento topico della
gara: “Sarebbe stato meglio fare delle
scelte meno azzardate. La voglia di ottenere
un altro successo mi ha spinto a guardare
solamente alla fase offensiva rinforzando
l’attacco. Ho tenuto Lavezzi in campo,
inserendo Sosa e Calaiò, questo ha permesso
al Genoa di ripartire in qualche frangente e
alla fine sono riusciti a buttarla dentro.
Bisognava stare un po’ più attenti, è un
peccato aver perso punti in questo modo. Non
butterei la croce addosso a Calaiò, l’ho
inserito a gara in corso e non ha inciso. Ma
questo non significa che non sia più quello
di un anno fa, lui è uno che finalizza e non
potevo pretendere che cambiasse la partita
con delle giocate che non gli appartengono,
visto che è una prima punta e non un
fantasista”. I problemi stanno giungendo
dall’attacco: Zalayeta sembra aver perso la
vena realizzativa, Lavezzi è sempre un
peperino ma i difensori gli riservano un
trattamento molto duro che mette a
repentaglio anche la sua incolumità. Calaiò
deve superare al più preso questo periodo di
impasse per evitare di essere deleterio per
il Napoli. Però, possono capitare queste
cose in una partita in cui tutto è girato
male, ora si spera che il riscatto arrivi
nella trasferta di Milano contro l’Inter,
anche se l’obiettivo di fare l’impresa è
quasi impossibile: “Quando si va in cerca di
una vittoria, qualche valutazione può essere
sbagliata - prosegue il goriziano - e
purtroppo l’intenzione di andare in
vantaggio ci ha trafitto consentendo al
Genoa di arrivare alla vittoria. In qualche
occasione è sbagliato scoprirsi, ma dobbiamo
imparare dagli errori cercando di non
commetterli in futuro. Oggi le occasioni le
abbiamo create, però, non siamo riusciti a
capitalizzarle, l’importante è che la
squadra le crei, speriamo che poi si possa
gonfiare la rete con maggiore continuità.
Auguriamoci che nelle prossime gare possano
arrivare delle sorprese, noi cercheremo di
fare il possibile”.
Il direttore generale del Napoli, Pierpaolo
Marino, imputa la colpa della sconfitta
all’assenza del pubblico che oggi avrebbe
potuto fare la differenza. È stato
malinconico giocare in un clima surreale,
senza l’apporto della calorosa gente
napoletana. Per il diggì tutto questo ha
causato una sconfitta che non ha permesso al
Napoli di continuare il suo sogno. Queste le
sue parole: “A mio avviso è stata
determinata la mancanza della nostra gente,
i tifosi nel calcio possono fare tanto, è
stato un peccato non aver contato sul loro
apporto in una gara che aveva bisogno di un
pubblico passionale come il nostro. È
pesante giocare senza pubblico, non sembrava
una gara di campionato, la sensazione è
stata orribile, già l’abbiamo provata l’anno
scorso più di una volta, speriamo di non
provarla più”. Il dirigente irpino non vuole
abbattersi dopo questa sconfitta casalinga,
ma è ansioso di vedere il Napoli al cospetto
delle big della serie A. Ci può stare che
gli azzurri facciano una buona prova a “San
Siro” contro l’Inter, il risultato sembra
già scritto, ma non bisogna andare lì già
sconfitti prima di iniziare. Si affronterà
un’Inter in grande forma dopo il colpo
grosso prodotto a Roma, ma sarà fondamentale
affrontare la gara con lo spirito giusto:
“Ora non bisogna deconcentrarsi, siamo
capaci di fare qualunque cosa, come abbiamo
perso in casa possiamo vincere in trasferta.
La vittoria di Udine ne è stato l’esempio,
una sconfitta così non deve buttarci giù.
Sarà estremamente complicato questo ottobre,
in cui ce la giocheremo contro le squadre
più forti e più in forma del nostro
campionato, ma non partiamo sconfitti e
cercheremo di trarre il massimo da ogni
partita”. L’arbitraggio odierno non ha
destato una buona impressione, l’arbitro
Pierpaolo ha spezzettato un po’ troppo il
gioco bloccando le azioni di entrambe le
squadre. Comunque Marino non vuole addossare
la colpa all’arbitraggio: “E’ inutile
cercare degli alibi dopo una sconfitta. Non
protesteremo anche perché le critiche
servono a poco, visto che poi non si
prendono provvedimenti adeguati. Però, oggi
Lavezzi è stato il bersaglio dei difensori
del Genoa che lo hanno falcidiato senza che
siano state prese delle decisioni rigide. Ma
ciò è dovuto alla forza del “Pocho” che
quando parte palla al piede è devastante, è
un giocatore troppo importante per noi, gli
avversari gli riservano una marcatura troppo
asfissiante che penalizza tutta la squadra,
ma soprattutto trae in inganno gli arbitri
che dovrebbero essere più attenti nel
tutelare certi tipi di giocatori”. Per
Marino la sconfitta è stata immeritata, il
Napoli avrebbe dovuto concretizzare di più
qualche occasione. Soprattutto nel secondo
tempo, gli azzurri hanno fallito delle palle
gol nitide, specialmente quella di Sosa che
non è riuscito a battere Scarpi in una
posizione a lui congeniale. Poi, ci ha
provato Hamsik, il cui tiro è stato
intercettato dal portiere genoano che ha
respinto la potente conclusione del
centrocampista slovacco. “L’autorete di
Paolo Cannavaro è stato un episodio che
poteva innervosirci, invece, non abbiamo
perso la testa. Siamo riusciti a pervenire
al pareggio con un rigore che giudico
sacrosanto. Lavezzi è stato atterrato in
area e Domizzi è stato freddo alla battuta.
Il gol di Sculli è stata una doccia fredda,
anche perché è arrivato in un momento in cui
avremmo meritato qualcosa in più”.
E’ stato lui a segnare il gol del momentaneo
pareggio del Napoli, Maurizio Domizzi ha
siglato il suo secondo gol in campionato su
calcio di rigore, ma stavolta anche lui ha
l’amaro in bocca visto che la sua segnatura
non ha evitato la sconfitta del Napoli. Per
lui è arrivata un’altra prova positiva, non
sa più cosa fare per convincere Donadoni a
convocarlo in Nazionale, ma il suo pensiero
va al Napoli, del quale sta diventando
sempre di più un elemento imprescindibile:
“Prima di tutto spero di fare bene in serie
A con la maglia del Napoli, la Nazionale
viene in secondo piano. Mi sto trovando bene
nella difesa azzurra, anche se oggi ci siamo
schierati a quattro, non ho incontrato alcun
tipo di problema, visto che in passato ho
già giocato in una difesa composta da
quattro uomini”. Per il “muro” della difesa
del Napoli la sconfitta è maturata dopo la
rete presa sull’autogol di Paolo Cannavaro,
da lì si sono complicate le cose perché gli
azzurri hanno dovuto recuperare la rete di
svantaggio. Il pari era arrivato proprio
grazie al suo gol su rigore, peccato che
alla fine il Genoa abbia trovato la rete del
successo. “Sul risultato finale ha influito
l’autogol a freddo – dice Domizzi – c’è
stata un po’ di sfortuna che si è prolungata
per tutto l’arco della partita. Non credo
che la sconfitta sia dovuta alla mancanza
del pubblico, la nostra concentrazione era
al massimo, è stata una giornata infelice
che non ci ha permesso di allungare in
classifica. Eravamo scesi in campo con
l’obiettivo di fare nostro il risultato,
anche se non era facile giocare in uno
stadio vuoto. Ma ripeto questo non ha
influito sulla nostra sconfitta che, a mio
avviso, è stata immeritata”. Dopo la
sconfitta, il difensore romano non ritiene
che sia il caso di fare processi perché a
suo modo di vedere il risultato non
favorevole è stato figlio di episodi che
hanno indirizzato la gara verso uno strano
binario: “Resta il rammarico, visto che,
dopo aver subito un gol a freddo, siamo
stati capaci di non perdere la calma,
abbiamo mantenuto la lucidità creando
qualche occasione pericolosa. È stata una
gara sui generis, dopo il gol del pareggio,
abbiamo creduto fino in fondo nella vittoria
che alla fine si è trasformata in una
sconfitta che brucia. Penso che non dobbiamo
tormentarci e cercheremo immediatamente di
riscattarci”. Però, adesso inizia il ciclo
terribile del Napoli che in quattro partite
dovrà affrontare Inter, Roma, Juventus e
Fiorentina. Comunque, per Domizzi non
bisogna partire demoralizzati, perché niente
è impossibile e spera che possa arrivare
qualcosa di insperato: “Nel calcio nessuna
partita è persa prima di giocarla, sabato
andremo a Milano tranquilli sapendo di non
sentire il fiato sul collo delle squadre
che, come noi, lottano per la salvezza.
Speriamo di fare bella figura, poi vedremo
quello che succederà”.