18/10/2005
(MICHELE
CAIAFA) – Insaziabile Edy Reja e con quella rosa
messagli a disposizione dalla società azzurra ci
sembra anche giusto che sia così: “Domenica siamo
riusciti ad ottenere quella vittoria con annessa bella
prestazione che io avevo auspicato e pronosticato lo
scorso sabato nell’intervista pre-gara. Adesso i
ragazzi sono più tranquilli, visto anche le critiche,
per carità pure giuste, che gli erano piovute addosso
nella scorsa settimana. Adesso però non bisogna
mollare – continua il trainer friulano – ci vuole
ancora più concentrazione e determinazione, perché
le insidie sono sempre dietro l’angolo che ci
aspettano”. Determinatissimo mister Reja che si
lancia nell’analisi del nuovo modulo azzurro,
apparendoci molto convincente nel suo assunto:
“Ragazzi, la prima cosa da fare all’inizio della
stagione era quello di rendere sicuro un reparto che,
l’anno scorso aveva sofferto e subito molto, cioè
la difesa. Ricordiamoci che i campionati si vincono
subendo pochi goal, cioè la differenza tra reti
segnate e subite deve essere almeno nel rapporto di 3
a 1. Ed in questo caso mi sembra che noi stiamo
benissimo, avendo addirittura realizzato nove reti e
subita solo una. Siamo anche primi in classifica ed a
più due in media inglese. Quindi stiamo marciando
piuttosto bene, ma questo non ci deve distrarre, come
dicevo prima, ci vuole grinta e determinazione. Ma
ritornando al discorso tattico voglio dire che io
avevo impostato il modulo 4-2-3-1 per l’appunto
proteggere bene il reparto difensivo. Infatti con
questo modo di giocare, mi sono ritrovato ad avere una
difesa a quattro piuttosto bloccata, due centromediani
dinanzi alla difesa che la coprivano piuttosto bene ed
in avanti gli esterni del tre-uno cioè Capparella e
Bogliacino che ricoprivano gli spazi vuoti sulle fasce
laterali. In sostanza, un modulo che vedeva in avanti
prettamente solo Pià e Calaiò e quindi era chiaro
che di occasioni da goal in partita non ne capitavano
tantissime, ma in compenso avevamo una solidità
difensiva molto forte. Con questo modo di giocare ho
preferito andare avanti per molte partite, proprio per
far ottenere sicurezza alla mia difesa. Una volta
ottenuta questa sicurezza difensiva, come in realtà
poi si è giunti benissimo ad averla, era possibile
pensare alla manovra offensiva per cercare di
migliorare ed avere più trame offensive in quella
zona del campo. E’ un lavoro lento e scrupoloso e
bisogna portare pazienza che a volte – prosegue il
suo discorso l’allenatore Goriziano - cari
giornalisti, voi non avete. Dicevamo che si poteva
finalmente pensare anche alla manovra d’attacco. Ed
allora ecco che ho riproposto il mio secondo modulo più
caro, il 4-3-3 (per intenderci, quello che portò il
Cagliari a realizzare un campionato meraviglioso in B
con tanto di promozione e molte reti siglate). Con
questo modo di giocare, ho portato in linea più
avanzata Capparella, che adesso fa la vera e propria
terza punta sull’out di destra e poi c’è stata la
variazione maggiore nel reparto di centrocampo. Lì ho
messo Fontana come regista basso della squadra,
davanti alla difesa, il vecchio centromediano
metodista ma con i piedi di fantasista alla Fontana ed
ai suoi lati, le due mezzali, a destra Montervino ed a
sinistra Bogliacino. Queste mezzali hanno il compito
di affondare negli spazi e sulle corsie esterne
sovrapponendosi agli attaccanti esterni. E questo tipo
di sovrapposizione, devo dire, lo hanno già fatto
molto bene in gara Montervino e Capparella sulla
destra, meno Pià e Bogliacino sulla sinistra, anche
se l’uruguagio ha disputato una buona gara, avendo
meritato anche lui di fare una rete”. Ma Reja è
inarrestabile nella sua disquisizione tattica “Devo
però anche dire che molto meccanismi di questo
modulo, devono essere ancora ben oleati, ma il mio
scopo è stato raggiunto. Dalla scorsa partita abbiamo
infatti la possibilità di difendere con cinque
uomini, la difesa più il mediano basso, e di
attaccare con cinque uomini, le tre punte più le due
mezzali che si inseriscono. In futuro dovranno
accompagnare maggiormente la manovra offensiva,
ovviamente in maniera alternata, anche gli esterni di
difesa”. Ma la disamina tattica del tecnico, amico
intimo del grande Fabio Capello non finisce qui,
infatti “Voglio ancora dirvi che io non mi fermerò
qui. Infatti una volta ottenuta una buona applicazione
del nuovo modulo dai miei ragazzi, proverò un’altra
modalità tattica, che poi è la mia preferita: il
3-4-3. Ma tutto questo lavoro sarà fatto non per
megalomania, ma in funzione del fatto che noi dobbiamo
cercare di diventare una squadra camaleontica, che
cambi modulo e modo di giocare anche durante una
stessa partita, in modo da non dare mai dei punti di
riferimento chiari all’avversario di turno. Le
grandi squadre sono fatte anche di questo, non bisogna
mai fossilizzarci in un’unica soluzione tattica”.
E dopo quest’ampia disquisizione tattica da parte
del trainer Edoardo Reja, ci sono anche due parole del
mister sulla situazione poco prolifica dei suoi
attaccanti: “Guardate che, il fatto che segnino
anche i centrocampisti ed i difensori, è una nota di
merito della nostra squadra. Per quanto riguarda le
nostre tre punte e cioè Calaiò, Pià e Capparella,
manca per loro solo l’appuntamento con la rete,
infatti domenica hanno disputato una bella
prestazione. Ripeto che, manca solo quel gollettino a
testa, che sgomberi completamente la loro mente da
qualsiasi dubbio o titubanza e li porti poi anche a
fare molte reti, oltre che buone prestazioni, che
d’altronde già stanno facendo”.
Infine due chiacchiere con il mister sul Martina
Franca: “E’ una buona squadra, soprattutto in fase
offensiva, ha quel tridente che può risultare molto
pericoloso per la nostra difesa, che avrà quindi un
esame importante da superare. Infatti loro giocano con
una punta centrale che è Da Silva, alto ma anche
molto rapido e veloce, e poi alle sue spalle agiscono
due giocatori anche loro molto tecnici e veloci, che
sono Mitri e Cardamone. Bisogna fare attenzione
nell’affrontare questa squadra, ma noi siamo pur
sempre il Napoli e dobbiamo giocare da tale”.
E quindi Edy Reja va a ritirarsi con la sua truppa per
preparare la gara di domenica. E la parola truppa ci
sembra proprio sia la parola più appropriata, visto
che oggi l’allenatore friulano in conferenza stampa,
sembrava proprio uno di quei generali che spiegavano
le mosse tattiche per vincere non solo le future
battaglie, ma la guerra vera e propria.
E la guerra del Napoli per il momento è quella di
terminare primi in classifica nel girone B della serie
C1. In bocca a lupo Generale Reja, a te ed a tutta la
tua truppa azzurra.
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