EZEQUIEL LAVEZZI, ALTRO CHE LOCO...  

16/7/2007

(Dall’inviato a Castelvolturno FRANCESCO TRINCHILLO/Foto di Felice De Martino)- Capello lungo gelatinato, orecchino, completo alla moda e faccia da furbetto: così si è presentato alla presentazione in maglia azzurra, Ezequiel Lavezzi, attaccante argentino proveniente dal San Lorenzo. Lavezzi, capace in patria di giocate straordinarie tanto da meritarsi già il debutto con la casacca della Selecion, nonostante abbia soltanto ventidue anni, è stato definito da molti addetti ai lavori che hanno avuto modo di visionarlo, tra cui Ramon Diaz, un vero e proprio fenomeno capace di infiammare il pubblico del San Paolo. El Pocho, così definito per la sua rapidità sia di corsa che d’esecuzione, ancora non parla la nostra lingua, tanto che le sue dichiarazioni sono state altrettanto veloci, da far comprendere a tutti i giornalisti e non, presenti nella sala stampa dell’Holiday Inn di Castelvolturno, il soprannome del campioncino argentino. Lavezzi è stato anche definito “El Loco”, per i suoi modi di fare a volte un po’ al di sopra delle righe, per il suo carattere forte e sanguigno, da sudamericano puro, ma anche perché spesso in patria ha giocato con la casacca numero 22, che appunto in Argentina è “El Loco”. Supportato da un agente Fifa, che gli ha fatto da interprete, Lavezzi non ha assolutamente palesato questo suo lato un po’ pazzo, Loco, ma anzi si è dimostrato, almeno a parole, un ragazzo maturo, con i piedi per terra e pronto a mettersi a completa disposizione della sua nuova squadra: “Sono felicissimo di aver avuto la possibilità di giocare in Italia, in un campionato che, a detta di molti compagni con cui ho parlato, è molto impegnativo. Giocare poi nel Napoli, la squadra in cui ha giocato Diego Armando Maradona, è una soddisfazione ancora maggiore. Sono completamente a disposizione della squadra e del mister, e anche se mi farebbe piacere segnare un buon numero di reti, non cercherò con insistenza la via del gol, se c’è un compagno da servire, lo farò per far sì che possa segnare lui. L’importante è che la squadra faccia bene, questo è l’obiettivo principale”. Lavezzi, che a detta del diggì partenopeo Pierpaolo Marino, è stato strappato alla agguerrita concorrenza di squadre blasonate come Boca jrs e River Plate, ha poi parlato della sua collocazione tattica: “ Con il San Lorenzo ho dato il meglio di me giocando come esterno in un tridente d’attacco, spero che ci sarà anche qui la possibilità di giocare in quella posizione, ma se così non fosse non sarebbe un problema per me. L’importante è giocare e fare il massimo per consentire alla mia squadra di raggiungere i propri obiettivi. Dei miei nuovi compagni conosco El Pampa Sosa, con il quale ho parlato e che mi aiuterà ad ambientarmi nel calcio italiano”. Ad una nostra specifica domanda su chi fosse un calciatore del campionato italiano al quale si ispira, Lavezzi ha risposto: “Al momento non mi viene in mente nessun calciatore delle mie caratteristiche, ma anche se abbiamo una struttura fisica ed un ruolo differente, mi ispiro ad Ibrahimovic, calciatore di grandissimo livello tecnico”.
Altro che “Loco” insomma, Ezequiel Lavezzi ha brillantemente superato il primo esame italiano, non certo per quanto riguarda la lingua, in cui dovrà decisamente spratichirsi, ma per quanto riguarda il livello di maturità e quello caratteriale, almeno a parole, El Loco sembra essersi trasformato…
 

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