• RUBEN MALDONADO: “SONO AL NAPOLI IN SERIE C PERCHE’ QUI C’E’ UN PROGETTO IMPORTANTISSIMO” •

19/10/2005

(MICHELE CAIAFA / foto di Rosa Ciancio) - “Si, di certo in difesa stiamo facendo bene ed è di sicuro questo un dato importante. Ma il merito non è soltanto della difesa e del portiere, ma di tuta la squadra. Per esempio, anche se gli attaccanti non stanno riuscendo a realizzare, ci stanno dando una grande mano difensiva, ripiegando sugli avversari nelle rare volte che questi riescono ad attaccarci”. Queste, sono le considerazioni fatte da un generoso Ruben Maldonado, anche se quello che dice in realtà sono cose vere, infatti nel calcio e soprattutto in Italia, si vince con una difesa solida, e spesso gli attaccanti sono i primi difensori della propria squadra.
Si torna un attimino indietro, chiacchierando con il difensore paraguaiano della partita di domenica scorsa: “Un altro dato importante di cui non tanto si è parlato al termine della gara contro il Manfredonia, è il fatto che, come anche nella domenica precedente a Gela, ci siamo calati, come giustamente preteso dal nostro allenatore, nella categoria. E quindi, anche se poi con il Gela non abbiamo vinto, posso tranquillamente affermare senza timori di smentita che, giocando con la stessa determinazione e cattiveria agonistica degli avversari, il nostro maggiore tasso tecnico viene fuori e a quel punto non c’è ciccia per nessuno”. Carico il paraguagio, che prosegue “Poi, oltre alla grinta e determinazione mostrata, il merito della nostra bella prestazione contro il Manfredonia, và di sicuro anche al cambiamento del modulo, anche se poi gli orchestrali in campo erano sempre gli stessi. Infatti, con questo modo di giocare, i centrocampisti possono inserirsi negli spazi e sovrapporsi ai nostri attaccanti esterni, andando più spesso alla conclusione in porta. Non a caso domenica è andato a segno su azione anche il nostro capitano Francesco Montervino e l’altra mezzala Bogliacino ha colpito una traversa sfornando anche una bella prestazione. Ma noi non ci fermiamo qui – dice Maldonado - infatti in settimana con il mister, proveremo ad oliare meglio i meccanismi di questo modulo, alla ricerca continua del miglioramento prestazionale della squadra, unito al nuovo modulo adottato. Perché ricordiamoci sempre che nel calcio, come nella vita, si può sempre migliorare”. Anche filosofo il ventiseienne paraguaiano.
Un pensiero poi, Maldonado lo esprime anche a favore della squadra e del gruppo “Noi siamo davvero un bel gruppo. Nel nostro spogliatoio tira propria una bella arietta. Voglio personalmente ringraziare i miei compagni di squadra che non tanto spesso scendono sul terreno verde di gioco. Loro, se così si può dire, sono ancora più bravi di noi, in quanto hanno un comportamento esemplare, non fanno mai una polemica. Sono partecipi al 100% come noi per la riuscita della causa azzurra”. Ruben dal cuore d’oro, così dovremmo chiamarlo. Allora, visto che ci siamo, parliamo un po’ della critica situazione realizzativa degli attaccanti, in particolare di quella di Calaiò. “No – asserisce Ruben – per me Calaiò non è in crisi realizzativa. Non scordiamoci che ad Emanuele sono state annullate tre reti, tutte e tre regolari. Quindi è come se il suo bottino fosse di sei reti, non certo di tre. Ed un attaccante che fa sei goal in otto giornate di campionato, non si può dire che è in crisi. Anzi, sono convinto che lui può fare ancora molto ma molto di più. Del resto lo vedo negli allenamenti cosa lui è capace di fare”. Parole buone per tutti, anche per gli attaccanti, ma allora diamo uno sguardo alla gara di domenica contro il Martina, che si presenta come un impegno duro, visto anche quel buon pari, avrebbero meritato anche qualcosina in più, ottenuto da loro sul campo della capolista Sangiovannese. E Ruben infatti così la pensa “Sì, sono d’accordo che il Martina è una squadra ostica da affrontare. Sul loro campo poi, si gasano ancora di più, spinti dal pubblico che in pratica ci è addosso, essendo anche quello di Martina Franca un campo molto piccolo. In particolare noi difensori dovremmo stare attenti al loro duo d’attacco. L’uno, Mitri è molto tecnico, l’altro, Da Silva è alto e veloce, quindi potrebbero crearci dei grattacapi a noi difensori. Sarà per noi un bel banco di prova. E per di più, dobbiamo stare particolarmente attenti nella prossima gara, infatti essendo il Napoli abituato ad attaccare per intere gara, noi difensori fino ad adesso non è che abbiamo avuto tanti contatti contro gli attaccanti avversari. Adesso che ne arrivano due niente male, dovremo prestare particolarmente attenzione, durante l’arco dell’intera gara per non farci fregare da loro”.
Cambiamo totalmente discorso e chiacchierando con Ruben Maldonado, cerchiamo di mettere la parola fine una volta per tutte sulla vicenda che suo malgrado, lo ha visto involontariamente protagonista sul caso Genoa-Preziosi-Venezia, chiedendogli come sono andate veramente le cose. “Io posso dirvi – risponde il paraguaiano – che quando è scoppiata la grana Genoa, non ne sapevo ancora niente di un loro interessamento nei miei confronti. Poi, quando rientrai in Italia dalle vacanze fatte nel mio paese a metà luglio, ebbi la chiamata del direttore generale dei grifoni Alessio Fabiani, che si interessò alle mie prestazioni. Certo che l’interessamento genoano mi fece piacere, avrei accettato Genova ed il Genoa sia che fosse stata serie A, sia che fosse stata serie B. Ma in C proprio no”. Ok Ruben, ma adesso tu non giochi nel Napoli, che sta disputando il campionato di serie C1? “Ma ragazzi, volete mettere, con tutto il rispetto per quella città, Genova con Napoli? E poi, qui c’è un progetto bellissimo ed importantissimo del nostro presidente Aurelio De Laurentiis e del direttore generale Pierpaolo Marino. Hanno varato un programma, da realizzarsi negli anni, degno in Italia solo delle società che vanno per la maggiore e cioè di Juventus, Milan ed Inter. Ed io in questo bel progetto Napoli voglio tentare di esserci e di crescere di pari passo con le ambizioni del club partenopeo”. Ed allora, un pensiero alla nazionale paraguaina lo farai di certo, visto che già ci giocavi da titolare prima della squalifica ricevuta dopo il brutto gesto di Bari. Ma ci stai pensando anche in occasione dei mondiali del 2006? “Certo che sì. Sono in forma e sto giocando bene, quindi voglio tentare di tornare il prima possibile in Nazionale. Per me poi, sarà particolarmente importante fare bene nella vetrina della Coppa Italia Tim, e quando di più il Napoli riuscirà ad andare avanti in quel trofeo, tanto più riuscirò a mettermi in mostra agli occhi dei miei connazionali e del tecnico della selezione paraguaiana”.
A Napoli, Ruben, già si sprecano i paragoni. I napoletani già ti paragonano al grande Rudy Kroll, visto che tu sei anche dotato di una discreta tecnica e saresti anche in grado di impostare l’azione da dietro. Cosa ne pensi di questi accostamenti? “Andiamoci calmi, cari ragazzi. Io gioco ancora in serie C, invece Rudy Kroll era un campionissimo, uno dei più forti difensori della storia di questo sport. Comunque, mi fa enormemente piacere che i napoletani mi paragonano ad un loro grande idolo, ma non mi sembra il caso. Di certo, ammetto che sono anche in grado di imbastire l’azione di gioco da dietro, ma noi in squadra abbiamo Gaetano Fontana, spetta a lui di impostare il gioco e distribuire palloni per i miei compagni. E’ lui il regista della squadra, ma questo non significa che nell’occasione propizia, qualche lancio lungo in profondità per gli attaccanti lo farò” (è già successo nella gara inaugurale di questo torneo di C ad Acireale, quando Maldonado lanciò sul filo del fuorigioco Emanuele Calaiò, che realizzò il due a zero definitivo di quella partita).
Allora, per concludere caro Ruben, difesa del Napoli quasi imbattibile, l’essere entrato già tu nel cuore dei tifosi napoletani, i paragoni con Kroll e Fabio Cannavaro. Ma cosa vuoi di più da Napoli? “Spero di restare tanti e tanti anni in questa stupenda città e di fare bene, anzi benissimo con questa squadra e con questa società. Perché voglio far parte anche io del progetto di un Napoli Mondiale”. Più di così…
 

 

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